Città del Vaticano , sabato, 2. febbraio, 2019 11:00 (ACI Stampa).
La storia della Chiesa cattolica negli Emirati è parte di quella del Vicariato apostolico dell'Arabia, oggi diviso in Sud e Nord.
Il Vicariato Apostolico dell’Arabia Settentrionale è guidato dal vescovo Camillo Ballin e comprende, Arabia Saudita, Kuwait, Bahrein,Qatar. Il Vicariato Apostolico dell’Arabia Meridionale, guidato dal cappuccino Paul Hinder riunisce Emirati Arabi, Oman e Yemen.
La situazione della libertà di pratica religiosa è diversa secondo i paesi.
In Arabia Saudita, per esempio, dove vive il maggior numero di cattolici, non è permessa nessuna chiesa. Diversa la situazione in Bahrain, Oman, Quatar, e perfino nello Yemen, dove si trovano limitati luoghi di culto e quindi possibilità di pratica cattolica. Ma rimane proibita la conversione al cristianesimo.
I cattolici di tutto il Vicariato sono circa 700 mila cattolici, ma la pratica è molto difficile e piena di ostacoli. Il Vicariato ha una trentina di sacerdoti, tra cui alcuni cappuccini di Firenze, mentre gli altri sono di diversi paesi. Le suore sono una sessantina e appartengono a sei diverse congregazioni.
La missione di Aden iniziò nel 1841, quando la zona venne affidata ai Servi di Maria, divenne Vicariato il 4 Maggio 1888 e affidata a Mons. Luigi Lasserre, dei cappuccini di Lione. Nel 1889 assunse la denominazione di vicariato apostolico di Arabia.
Dal 1916 la cura del vicariato è affidata ai frati cappuccini della provincia toscana. Nel 1973 la sede fu trasferita dallo Yemen agli Emirati Arabi Uniti e il 31 maggio 2011 il Vicariato si è diviso in settentrionale e meridionale. I vicari apostolici sono membri di diritto della Conferenza dei vescovi latini nelle regioni arabe.