Roma , sabato, 18. luglio, 2015 16:40 (ACI Stampa).
“Lo storico accordo sul nucleare iraniano raggiunto a Vienna tra l’Iran e il gruppo dei 5+1 (Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Russia e Cina) promette importanti e positive ripercussioni in almeno quattro principali direzioni”. Lo afferma Alfredo Cucciniello, responsabile Pace delle Acli nazionali.
“La prima è il miglioramento delle relazioni tra Washington e Teheran - spega - dopo anni di reciproche demonizzazioni: gli Usa non sono il “grande satana” e l'Iran non è pronto a incenerire i suoi vicini con armi nucleari che non ha mai avuto, e adesso accetta i controlli sull'uso esclusivamente civile dei suoi impianti nucleari”.
“L'accordo, inoltre – prosegue -, ridisegna il quadro delle strategie in tutto il Medio Oriente, dilaniato non solo dalle guerre portate dall'Occidente nell'ultimo quarto di secolo, ma da uno scontro fratricida (testimoniato anche dalla guerra in corso nello Yemen nell'indifferenza dell'opinione pubblica internazionale) fra il mondo sunnita, soprattutto nella sua componente wahabita e il mondo sciita. Questo accordo costringerà alla non belligeranza, e quindi anche all'accettazione dello status quo in Siria, almeno per i prossimi anni. Paesi come Arabia Saudita, Emirati del Golfo (in primo luogo il Qatar), Turchia dovranno assumere una posizione che non dia più adito ad ambiguità nei confronti dei terroristi del sedicente stato islamico. Terroristi che trovano proprio nell'Iran l'avversario che sinora li ha combattuti con maggiore decisione”.
Poi, “in terzo luogo, alla luce di questo accordo, appare non più sostenibile la mancata attuazione degli accordi di pace tra Israele e Palestina con la soluzione a due stati. E per favorire tale processo continuiamo a chiedere al governo italiano l'immediato riconoscimento dello Stato di Palestina. L'accordo sul nucleare iraniano, inoltre, mette in risalto il fatto che Israele rimane una grande potenza atomica che non ha aderito al Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari, e che non consente all'Aieia, l'Agenzia internazionale dell'energia atomica, il controllo del suo arsenale nucleare”.
Infine, afferma Cucciniello, “il quarto e più importante risultato dell'accordo stipulato a Vienna consiste nel miglioramento del clima nelle relazioni internazionali. Le trattative sul nucleare iraniano sono la dimostrazione che la governance multipolare del mondo di questo 21° secolo risulta efficace. E, paradossalmente, riassegna agli Stati Uniti un ruolo guida nel momento in cui questi dimostrano di puntare sulla cooperazione con le nuove potenze emergenti e di riconoscerne, come ha fatto il presidente Obama, ottenendo un grande successo diplomatico, il ruolo determinante nel raggiungimento dell'accordo. L'auspicio, a questo punto è che Stati Uniti, Russia, Europa e Cina sappiano continuare questa collaborazione, creando una forte coalizione contro il terrorismo e per disinnescare i molti conflitti in corso, opponendo alla creazione del caos e alla destabilizzazione, la ricerca del dialogo e della pace”.