Città del Vaticano , sabato, 19. gennaio, 2019 11:01 (ACI Stampa).
Portare vicinanza alla minoranza cristiana, sostenerla e incoraggiarla, aiutarla a reagire pacatamente alle accuse sapendo illustrare con efficacia la loro scelta di vita. Ed essere “luminoso esempio di dialogo”, promuovendo e intensificando canali di conoscenza. Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, dà questo mandato a Christophe el Kassis, nominato da Papa Francesco nunzio in Pakistan.
Il Cardinale Parolin presiede la Messa di ordinazione episcopale di monsignor el Kassis, che – dopo le esperienze in nunziatura in Indonesia, Turchia e Sudan – è stato per anni nella seconda sezione della Segreteria di Stato. Lo ricorda, il Cardinale Parolin, come ricorda le origini libanesi di monsignor el Kassis, lo mette sotto la protezione della Vergine di Harissa, di San Marone e di San Charbel, e ne esalta il motto episcopale, Sciis Domine, quia amo te – tu lo sai Signore che ti amo.
È una omelia tutta centrata sull’amore di Dio, e sullo Spirito Santo che è il motore che permette al vescovo di “compiere con autorità ed efficacia la missione”, che “interiorizza il messaggio del Vangelo e lo rende nuovo”.
Il Segretario di Stato vaticano nota che “a fronte delle tante infedeltà umane, Dio rimane perennemente fedele al suo eterno disegno di salvezza, e lo stupore si trasforma in adorazione, nel riconoscere che egli sempre scende in mezzo a noi, ci costituisce come Chiesa perché possa diffondersi e consacra i suoi eletti”.
Il Cardinale Parolin mette poi in luce che, alle funzioni del vescovo che “ha potestà di governare e santificare la porzione di fedeli che gli è affidata”, il nunzio affianca quella di “rappresentare il Papa presso gli Stati e le Chiese alle quali viene inviato, di promuovere e cementare la comunione tra Chiesa apostolica e Chiese particolari, di manifestare il pensiero del Papa e far percepire la sua sollecitudine pastorale per tutte le Chiese e la pace”.