Roma , lunedì, 21. gennaio, 2019 9:00 (ACI Stampa).
Anche il presidente John Fitzgerald Kennedy, durante la sua visita in Italia e in Vaticano nel 1963 come parte del tour europeo, apprezzò la Banda Musicale Pontificia, perché, a suo giudizio, aveva compiuto la migliore esecuzione dello Star Spangled Banner di tutto il suo giro. E la Banda, erede della Guardia Palatina d’Onore di cui faceva parte e oggi sotto le dipendenze della Casa Pontificia, aprirà il 25 gennaio il ciclo di conferenze “All’ombra di Pietro”, presso la Chiesa di Santa Maria in Vallicella, conosciuta come “Chiesa Nuova”.
Lì, nella Chiesa dove è custodito il corpo di San Filippo Neri e affidata agli oratoriani da lui fondata, si andrà a perlustrare in quattro incontri il rapporto tra i Papi e Roma: il 5 febbraio, il professor Marcello Teodonio di Tor Vergata parlerà delle “pasquinate” in relazione ai pontefici; il 5 marzo, il professor Roberto Regoli della Pontificia Università Gregoriana si concentrerà sul tema della rinuncia papale; il 2 aprile, monsignor Stefano Sanchirico del Pontificio Consiglio della Cultura terrà una conferenza sugli aspetti cerimoniali dell’udienza papale; e tutto si concluderà a maggio, con una conferenza sui doni d’arte fatti al e dal Papa, tenuta dal professor Guido Sante della Pontificia Università Gregoriana.
Padre Simone Raponi, oratoriano e organizzatore del ciclo di conferenze, sottolinea ad ACI Stampa che “San Filippo diceva che chi fa bene a Roma, fa bene in tutto il mondo. La vocazione storica del nostro ordine, e il legame che la Congregazione e San Filippo stesso hanno avuto con i pontefici, hanno rappresentato l’humus che ha portato ad ideare questo ciclo di conferenze”.
La stessa chiesa di Santa Maria in Vallicella è testimonianza diretta del legame tra Roma e i Papi. Nella chiesa, c’è il confessionale dove Pio XII, giovane sacerdote, era solito confessare; Giovanni XXIII arrivava in visita inaspettato, e celebrava Messa; Paolo VI era legato agli oratoriani di Brescia, e c’è una stanza ancora decorata con la tappezzeria rossa da lui regalata.
Gli oratoriani di Roma mantengono un forte legame con la città. “La Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri – spiega padre Raponi – ha la particolarità della stabilitas: non siamo un ordine religioso che subisce spostamenti, rimaniamo sempre dove siamo originalmente destinati. Anche chi non è romano, acquisisce romanità”.