Roma , martedì, 15. gennaio, 2019 16:00 (ACI Stampa).
Sono più di cinquanta anni che l’Anglican Centre funziona da liaison tra Santa Sede e comunione anglicana a Roma. Dal giugno 2017, rappresentante di Canterbury presso la Santa Sede era stato nominato Bernard Ntahoturi, che succedeva a David Moxon, che nei suoi quattro anni di mandato aveva vissuto un rinnovato dialogo ecumenico. Ma l’arcivescovo Ntahoturi si è dimesso a ridosso di Natale, a seguito di accuse di molestia sessuale. E una settimana fa, è stato nominato direttore ad interim del centro il Reverendo John Shepherd.
La nomina è arrivata appena alla vigilia dell’ottavo anniversario dello stabilimento dell’Ordinariato Personale Nostra Signra di Walsingham, che oggi conta circa 3500 battezzati, tutti provenienti dalla Comunione Anglicana. L’ordinariato fu il primo stabilito dopo la promulgazione della costituzione apostolica Anglicanorum Coetibus, che regolarizzò il passaggio di gruppi di fedeli dalla Comunione Anglicana alla Chiesa Cattolica.
Il nuovo rappresentante di Canterbury a Roma è stato decano della cattedrale di San George, a Perth (Australia) dal 1990 al 2014. Ordinato sacerdote nel 1966, il reverendo Shepherd si è laureato all’università di Melbourne, ha un master in Musica Sacra e un dottorato di ricerca a Cambridge. Tra i suoi incarichi, quello di parroco a Melbourne, Long Island, Manchester e Cambridge, e cappellano della Christ Church di Oxford dal 1980 al 1988. È insegnante di musica e un noto commentatore di teologia.
Le dimissioni dell’arcivescovo Ntahoturi sono arrivate il 22 dicembre. Per quanto improvvise e legate ad un caso di molestie di cui non sono stati rivelati i dettagli, le dimissioni sono arrivate anche in un momento di significativi cambiamenti nella leadership dell’Anglican Centre. Anche il capo del “board of governors”, il vescovo Stephen Platten, si è dimesso alla fine dello scorso anno dopo aver presieduto il board per 15 anni e aver servito per 30 anni all’Anglican Centre. È stato sostituito dal vescovo Michael Burrows, di Cashel, Ferns e Ossory.
I rapporti tra Chiesa Cattolica e Comunione Anglicana sono stati particolarmente intensi negli ultimi anni, e Papa Francesco aveva persino pensato di compiere un viaggio ecumenico in Sud Sudan con l’arcivescovo Justin Welby, il capo della Comunione Anglicana.