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Un martire di Dachau e undici servi di Dio verso la beatificazione

Piazza San Pietro | Piazza San Pietro durante la celebrazione di alcune canonizzazioni
 | archivio ACI Group Piazza San Pietro | Piazza San Pietro durante la celebrazione di alcune canonizzazioni | archivio ACI Group

Sarà beato il sacerdote Riccardo Henkes, dell’ordine dei Pallottini, la cui morte nel campo di concentramento di Dachau è stata riconosciuta come in odium fidei dalla Congregazione delle Cause dei Santi, e il cui decreto è stato autorizzato da Papa Francesco in una udienza con Papa Francesco il 21 dicembre. Insieme a lui, altri 11 servi di Dio dei quali sono stati riconosciute le virtù eroiche: una volta riconosciuto un miracolo attribuito alla loro intercessione, anche loro potranno essere proclamati beati.

Riccardo Henkes (1900 – 1945) , tedesco, sacerdote pallottino, insegnante e straordinario predicatore, fu noto in Germania per le sue condanne del Nazismo e delle azioni dei nazisti, e diede assistenza indiretta alla Resistenza Nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. Fu uno dei sacerdoti tedeschi più forti nella loro condanna del nazismo, e questo preoccupò i suoi superiori, perché ritenevano che le predicazioni di padre Henkes mettessero anche le scuole dove lavorano in grande rischio. Padre Henkes attaccò le pratiche di eutanasia dei nazisti, e altre atrocità perpetrate dal regime.

Fu arrestato una prima volta dalle SS nel 1938, e fu poi rilasciato. Nel 1943, fu di nuovo arrestato e inviato al campo di concentramento di Dachau, dove divenne amico del futuro Cardinale Josef Beran, che gli insegnò il ceco. La causa di beatificazione di Henkes è cominciata poco dopo la sua morte, ma è rimasta ferma fino agli anni 2000, quando fu rilanciata. Dal 2002 era Servo di Dio.

Nella lista dei futuri beati, c’è il vescovo Jan Petraszko (1911 – 1988) che fu ausiliare di Cracovia, che fu consacrato vescovo dal Cardinale Stefan Wiszynsky, anche lui verso la gloria degli altari, e dal cardinale Karol Wojtyla, ovvero San Giovanni Paolo II. Stretto collaboratore del Cardinale Wojtyla, era conosciuto come straordinario predicatore e confessore.

Don Giuseppe Codicé (1838 – 1915) fu fondatore della Pia Unione delle Suore della Visitazione della Vergine Immacolata, mentre don Giovanni Ukken (1880 – 1956), sacerdoe siro malabarese, fondò la Congregazione delle Suore di Carità: anche loro sono nella lista dei futuri beati. Come lo è anche don Doroteo Hernadez Vera (1901 – 1991), anche lui tra i fondatori, dato che diede vita all’Istituto secolare Cruzada Evangelica.

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Nella lista dei servi di Dio dei quali sono state riconosciute le virtù eroiche ci sono anche padre Michele Fordon (1862 – 1927), frate minore conventuale proveniente da Grodno, che oggi sarebbe in Bielorussia, e padre Girolamo Maria Biasi (1897 – 1929), anche lui dell’ordine dei frati minori conventuali.

Saranno beati anche l’agostiniano messicano Michele Zavala Lopez (1867 – 1947), che visse durante i momenti difficili della “cristiada” e fu conosciuto per l’intenso impegno apostolico e la vita monastica; Antonietta Giuliano (1909 – 1960), nata da famiglia emigrante, che fondò la Congregazione delle Povere Ancelle di Cristo Re; suor Leonarda di Gesù Crocifisso (1908 – 1953), monaca professa della Congregazione delle Suore della Passione di Cristo; Ambrogina di San Carlo (1909 – 1954), suora professa della Congregazione del Patrocinio di San Giuseppe.

Infine, si iscrive nell’elenco dei prossimi beati anche Tancredi Falletti Di Barolo (1782 – 1838), laico, cofondatore della Congregazione delle Suore di Sant’Anna.