Bari , giovedì, 20. dicembre, 2018 17:00 (ACI Stampa).
Lo sguardo alle tensioni in Ucraina, e la denuncia di una persecuzione contro gli ortodossi fedeli al Patriarcato di Mosca durante il processo per la costituzione di una Chiesa autocefala ucraina. Ma, soprattutto, la sottolineatura dei rapporti tra Chiesa cattolica e ortodossa, cementati dalla traslazione delle reliquie di San Nicola in Russia lo scorso anno.
Il metropolita Hilarion, capo del Dipartimento di Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca, torna a Bari ancora una volta. Vi era stato per la cerimonia che portò, per la prima volta nella storia, una piccola reliquia del vescovo di Myra, presa all’altezza del cuore, in Russia, dove è stata venerata da milioni di fedeli. Vi era tornato per ricevere una laurea honoris causa. E oggi vi torna per presentare un libro, da lui curato insieme all’arcidiocesi di Bari – Bitonto, che ripercorre proprio la traslazione del santo a Mosca e San Pietroburgo, “La traslazione della reliquia di San Nicola il Taumaturgo da Bari in Russia (21 maggio – 28 luglio 2017)”.
Davanti alla delegazione vaticana guidata dal Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, il Patriarca Kirill ha detto nell’omelia di San Pietroburgo del 28 luglio che “la traslazione temporanea delle reliquie di San Nicola in Russia - ha contribuito al riavvicinamento tra la le nostre Chiese più di tutta la diplomazia ecclesiastica, siccome a questo evento ha partecipato la Chiesa intera, e tutto il paese sapeva che è stato reso possibile grazie all’accordo raggiunto durante l’incontro a l'Avana”.
Secondo i dati ufficiali, le reliquie di San Nicola a Mosca sono state visitata da 2 milioni e 392 mila persone, che non venivano solo dalla Russia, ma anche da Ucraina, Bielorussia, Moldavia e altri paesi, mentre c’erano circa 14 mila volontari per aiutare i pellegrini.
Questa venerazione, racconta il metropolita Hilarion, ha radici antiche. “La venerazione di San Nicola – sottolinea - ebbe un ruolo enorme nel rapporto tra la Russia antica e Roma ancora nel Medioevo. Questa venerazione giunse in Russia da Bisanzio dopo il Battesimo della Russia, ma divenne particolarmente diffusa verso la fine del XI secolo, proprio a causa della traslazione delle reliquie del santo da Myra a Bari”.