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Papa Francesco: in silenzio davanti al presepe vivete la sorpresa di Dio

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Festa natalizia oggi in Aula Paolo VI per la ultima udienza prima di Natale anche grazie al coro del gruppo degli Schützen tirolesi, pervenuti con il loro Vescovo, Hermann Glettler di Innsbruck. 

“Guardiamo al primo Natale della storia per scoprire i gusti di Dio” ha detto Papa Francesco che fu “ pieno di sorprese”.  E noi dobbiamo essere pronti alle sorprese.

Da Maria a Giuseppe che vedono arrivare un figlio inatteso che sconvolge le loro vite. “Ma è nella notte di Natale che arriva la sorpresa più grande: l’Altissimo è un piccolo bimbo. La Parola divina è un infante, che letteralmente significa “incapace di parlare” spiega il Papa.

Quindi “Natale è celebrare l’inedito di Dio, o meglio, un Dio inedito, che ribalta le nostre logiche e le nostre attese. Fare Natale, allora, è accogliere in terra le sorprese del Cielo”.

Natale “inaugura un’epoca nuova, dove la vita non si programma, ma si dona; dove non si vive più per sé, in base ai propri gusti, ma per Dio; e con Dio, perché da Natale Dio è il Dio-con-noi”.

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E, dice il Papa “ il Natale di Gesù non offre rassicuranti tepori da caminetto, ma il brivido divino che scuote la storia. Natale è la rivincita dell’umiltà sull’arroganza, della semplicità sull’abbondanza, del silenzio sul baccano, della preghiera sul “mio tempo”, di Dio sul mio io”.

Ecco allora che fare Natale è scendere verso chi ha bisogno, fidarsi docili di Dio, realizzare quello che Dio vuole come fanno Gesù, Maria e Giuseppe.

“Natale è preferire la voce silenziosa di Dio ai frastuoni del consumismo. Se sapremo stare in silenzio davanti al presepe, Natale sarà anche per noi una sorpresa, non una cosa già vista”.

Prenditi un po' di tempo per stare in silenzio davanti al presepe, e vedrai e sentirai la sorpresa, dice il Papa. 

Attenzione alla però, dice il Papa “non mondanizziamo il Natale! Non mettiamo da parte il Festeggiato”. Perché “in questi giorni si corre, forse come mai durante l’anno. Ma così si fa l’opposto di quel che Gesù vuole”. E allora “sarà Natale se, come Giuseppe, daremo spazio al silenzio; se, come Maria, diremo “eccomi” a Dio; se, come Gesù, saremo vicini a chi è solo; se, come i pastori, usciremo dai nostri recinti per stare con Gesù”.

E il Papa conclude: “non sarà Natale se cercheremo i bagliori luccicanti del mondo, se ci riempiremo di regali, pranzi e cene ma non aiuteremo almeno un povero, che assomiglia a Dio, perché a Natale Dio è venuto povero. Cari fratelli e sorelle, buon Natale, ricco delle sorprese di Gesù! Potranno sembrare sorprese scomode, ma sono i gusti di Dio. Se li sposeremo, faremo a noi stessi una splendida sorpresa”.

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