Asunción , domenica, 12. luglio, 2015 16:40 (ACI Stampa).
Celebriamo la “misteriosa comunione tra Dio e il suo Popolo, tra Dio e noi. Una comunione che dà sempre frutto, dà sempre vita. Questa fiducia scaturisce dalla fede, sapere che possiamo contare sulla sua grazia, che sempre trasformerà e irrigherà la nostra terra”. Sono le parole con cui Papa Francesco ha aperto l’omelia pronunciata in occasione della Messa a Ñu Guazú, ad Asuncion, ultima celebrazione eucaristica del viaggio apostolico in America Latina.
La fiducia – ha spiegato il Papa – si impara, si educa e si forma nella comunità e in famiglia. “Una fiducia che diventa testimonianza nei volti di tanti che ci stimolano a seguire Gesù, ad essere discepoli di Colui che non delude mai. Il discepolo si sente invitato a fidarsi, si sente invitato da Gesù ad essergli amico, a condividere il suo destino, a condividere la sua vita. I discepoli sono coloro che imparano a vivere nella fiducia dell’amicizia”.
Quali sono le credenziali dei cristiani, dei discepoli di Cristo, si domanda Francesco?
Gesù dà regole precise e chiare. Gesù “li sfida con una serie di atteggiamenti, comportamenti che devono avere. Non sono poche le volte che ci possono sembrare esagerati o assurdi; Gesù è molto preciso, è molto chiaro. Non dice loro: Fate in qualche modo o fate quello che potete”.
La regola è chiara: “Non prendete per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, ne denaro… rimanete nella casa dove vi daranno alloggio”. Il Papa punta l’attenzione sulla “parola centrale nella spiritualità cristiana, nell’esperienza di discepolato: ospitalità. Gesù li invia a vivere l’ospitalità: il cristiano è colui che ha imparato ad ospitare, ad accogliere”.