Città del Vaticano , mercoledì, 12. dicembre, 2018 9:46 (ACI Stampa).
Sette audaci domande suggerite da Gesù. Il Papa prosegue la catechesi sul Padre Nostro e lo definisce così.
Un invito a pregare con confidenza “il Signore, invita a pregarlo facendo cadere le barriere della soggezione e della paura”, come i bambini si rivolgono al papà, di Francesco.
Una preghiera che si basa sulla realtà concreta dell’uomo “richiesta semplice ma essenziale, che dice che la fede non è una questione “decorativa”, staccata dalla vita, che interviene quando sono stati soddisfatti tutti gli altri bisogni. Semmai la preghiera comincia con la vita stessa”.
La fede e la preghiera sono essenziali per l’uomo e “si annida dovunque c’è un uomo, un qualsiasi uomo che ha fame, che piange, che lotta, che soffre e si domanda “perché”. La nostra prima preghiera, in un certo senso, è stato il vagito che ha accompagnato il primo respiro. In quel pianto di neonato si annunciava il destino di tutta la nostra vita: la nostra continua fame, la nostra continua sete, la nostra ricerca di felicità”.
Le domande dell’uomo, le sofferenze le inquietudini si devono lanciare verso il cielo e diventare dialogo: “Avere fede è un’abitudine al grido”.