Washington , giovedì, 13. dicembre, 2018 9:00 (ACI Stampa).
È stata “una battaglia necessaria”, quella condotta dal network cattolico EWTN contro l’Obamacare, la riforma sanitaria voluta dall’allora presidente USA Barack Obama che imponeva a tutti di inserire nel piano di assicurazione sanitario anche contraccezione e aborti-facenti. Dopo sette anni, la Corte Suprema ha dato ragione al network. E questo apre le porte per una serie di casi analoghi, ancora dibattuti negli Stati Uniti.
Lo sottolinea Michael Warsaw, amministratore delegato di EWTN e consultore del Dicastero della Comunicazione vaticano. Ora – scrive Warsaw – “c’è una decisione della corte che lascia EWTN libera di seguire la sua fede. Ma questa battaglia resta necessaria per altre persone di fede, che combattono continue battaglie per preservare e praticare la loro fede e casa e nella pubblica piazza”.
Il risultato ottenuto da EWTN non è banale, ed ha grande beneficio anche per organizzazioni come le Piccole Sorelle della Carità, che avevano svolto una battaglia analoga. Sono le suore che Papa Francesco ha sostenuto nella loro battaglia per l’obiezione di coscienza contro la riforma sanitaria di Obama hanno ottenuto una piccola vittoria alla Corte Suprema, e che hanno avuto una piccola vittoria alla Corte Suprema nel maggio 2016.
La battaglia era contro l’Affordable Care Act, che chiedeva ai datori di lavoro di fornire una copertura assicurativa che andasse a coprire contraccezione, sterilizzazione e medicinali abortifacenti. Le Chiese erano esenti, mentre le istituzioni cattoliche potevano “obiettare” rendendo noto la loro posizione sul tema. Ma quanti venivano assicurati (negli USA, il servizio sanitario si basa sulle assicurazioni) potevano comunque chiedere la copertura.
Posizione inaccettabile, per EWTN, le Piccole Sorelle dei Poveri e per molte altre organizzazioni.