Città del Vaticano , mercoledì, 12. dicembre, 2018 9:00 (ACI Stampa).
Il titolo è magniloquente: “Breviloquia Francisci papae anno MMXVII, composita curia Officii litterarum Latinarum apud Secretariam Status”. Ma il libro, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, altro non è che la raccolta dei tweet in latino di Papa Francesco nel 2017, raccolti dall’Ufficio Lettere Latine della Segreteria di Stato.
In pochi lo sanno, ma c’è un account del Papa tutto in lingua latina. Per di più, è seguitissimo: @pontifex_ln ha 899 mila followers, più dell’arabo (422 mila followers) e poco meno del francese, che lo precede con 1,2 milioni.
Il latino è la lingua ufficiale della Chiesa Cattolica, e c’è un ufficio, l’Ufficio di Lettere Latine della Segreteria di Stato vaticana, che è l’unico autorizzato alla redazione in lingua latina dei documenti pontifici e curiali.
In Vaticano, poi, c’è la Pontificia Accademia Latinitas, istituita da Benedetto XVI con la Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio “Latina Lingua” del 10 Novembre 2012 con lo scopo di “sostenere l’impegno per una maggiore conoscenza e un più competente uso della lingua latina, tanto nell’ambito ecclesiale, quanto nel più vasto mondo della cultura”
Certo, sono lontani i tempi in cui una conversazione negli uffici ecclesiastici poteva essere condotta completamente in latino. Nel suo libro autobiografico “La mia vita”, Joseph Ratzinger aveva raccontato che, una volta arrivato nel 1981 a guidare la Congregazione della Dottrina della Fede, non sentendosi ancora sicuro con l’italiano, trascorse il primo periodo a interloquire direttamente in latino con i suoi collaboratori. Oggi, sarebbe molto più difficile. Di certo, il latino resta la lingua ufficiale della Chiesa cattolica. E così fu naturale che, oltre ai vari account Twitter nelle lingue “volgari”, fu aperto anche un account in lingua latina, che si aggiunse un mese dopo al lancio dell’account @pontifex.