Strasburgo , giovedì, 19. marzo, 2015 12:25 (ACI Stampa).
L’applauso scrosciante tributato dal Parlamento Europeo a Papa Francesco lo scorso 25 novembre nel momento in cui il suo discorso ha toccato i temi della famiglia può essere considerato “il segnale che c’è ancora speranza in Europa”. Lo spiega il Cardinal Petr Erdo, Arcivescovo di Budapest e presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee. Ma soprattutto, relatore generale dei sinodi straordinario e ordinario sulla famiglia voluti da Papa Francesco.
“Nonostante il Papa non abbia mancato di menzionare una certa ‘stanchezza’ da parte della stessa Europa, l’applauso che gli è stato tributato quando il suo discorso ha toccato i temi della famiglia testimonia che c’è speranza in Europa,” dice il Cardinal Erdo. Che aggiunge: “Direi che ci sono molti posti dove possiamo trovare speranza in Europa… ci sono molti gruppi internazionali che difendono i valori... ma la prova definitiva viene dal fatto che le istituzioni europee abbiano ascoltato il Papa con così tanto interesse”.
Lo scorso 25 novembre, Papa Francesco ha tenuto un discorso al Parlamento Europeo riunito in sessione plenaria a Strasburgo e un discorso al Consiglio d’Europa. Povertà, famiglia, immigrazione, terrorismo internazionale, identità europea, diritti universali, libertà religiosa sono stati i temi principali dei discorsi del Papa.
In particolare, nel suo discorso di fronte al Parlamento europeo, Papa Francesco ha sottolineato che “la famiglia, unità, fruttuosa e indissolubile, possiede gli elementi fondamentali per generare speranza nel futuro”. E il Cardinal Erdo ha commentato che “il Santo Padre ancora ritiene che la famiglia sia un tema centrale. Non per caso ha convocato un sinodo ordinario, e uno straordinario, sulla famiglia. E l’applauso tributato dai legislatori europei dimostra che anche in Europa la pensano allo stesso modo.”
Tra l’altro, il CCEE presieduto dal Cardinal Erdo è stato direttamente chiamato in causa da Papa Francesco nel suo discorso al Parlamento europeo, quando ha sottolineato che la Chiesa cattolica può cooperare con il Consiglio d’Europa (tramite il CCEE) in un numero di questioni urgenti, in particolare “sull’area della riflessione etica sui diritti umani.”