Roma , sabato, 8. dicembre, 2018 10:00 (ACI Stampa).
nUna lunga lettera, quella del presule calabrese, che si conclude sottolineando che per essere capaci di amare, “bisogna saper ascoltare ed osservare tutte le parole del Signore” che ci ripete anche oggi di “amare particolarmente la Chiesa e il Papa”. Mons. Bertolone invita quindi, in quest’Avvento 2018, ad “accogliere l’ Amore che viene da voi, a non indietreggiare, a causa della polvere di peccato accumulata sulla nostra veste battesimale; a non indugiare ad entrare nel circuito d’amore che Dio Padre ha preparato per la Chiesa Sposa di Cristo, a rinnovare ad essa ed al Papa il vostro amore”.
“Vivo con una curiosità tutta nuova l’attesa del primo Natale a Forlì”, scrive invece il neo arcivescovo di Forlì-Bertinoro, mons. Livio Corazza. In un editoriale pubblicato sul settimanale diocesano “Il Momento”, sottolinea che “nel buio e nel freddo dei giorni più corti dell’anno, l’umanità ha sempre cercato calore umano”: “diamo ascolto a questo bisogno profondo che è nel cuore di ciascuno di noi. Soprattutto, contempliamo che questo bisogno è ascoltato da Dio: per vincere questa solitudine esistenziale ci ha mandato suo Figlio, non con la sontuosità dei ricchi e dei potenti, ma nella semplicità e povertà di una nascita”. E poi l’invito a aprire “la porta” e lasciarci “coinvolgere da un Dio che si fa piccolo e povero”.
“Il Figlio del falegname” è il titolo della meditazione del vescovo di Cesena-Sarsina, mons. Douglas Rigattieri. Nella meditazione, parlando del figlio del falegname, il presule mette in evidenza che “Gesù ci ha dato l’esempio. È stato operaio. Non ha solo parlato del lavoro, ma lui stesso ha lavorato con le sue mani”. Il vescovo illustra anche la figura di Maria per indicare il valore del lavoro domestico e pone anche l’attenzione sui giovani, sulle loro attese e le loro speranze per il futuro, a cominciare dal vivere la giovinezza in chiave positiva, ricerca del lavoro compresa. E per l’Avvento missionario evidenzia che la raccolta diocesana sarà dedicata alle missioni di Carupano, in Venezuela, dove vivono e operano i sacerdoti fidei donum don Giorgio Bissoni e don Derno Giorgetti. In particolare – ricorda il settimanale diocesano “Corriere Cesenate” - quanto raccolto andrà a sostegno delle attività della Casa della carità “Santa Anna”, realizzata con i fondi raccolti negli anni in diocesi e dove è attiva una mensa per i poveri, si fa distribuzione di medicinali e si effettuano visite mediche periodiche.
“Natale: il vero dono di Dio” è il titolo del messaggio di mons. Luigi Moretti, arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno. Il presule parte dalla consapevolezza che paradossalmente proprio “l’aria di Natale” che si inizia a respirare in questi giorni rischia di distrarci dal vero significato della festa: “la nascita di Gesù, il figlio di Dio che si è fatto uomo per noi”. Infatti, afferma, che “tutto sembra voler risvegliare un desiderio di qualcosa che manca alla nostra gioia. Ma il presepe sostituito da un finto paesaggio invernale senza Gesù è solo una nuvola di fumo, un’attesa fondata sul nulla, l’illusione di una società buona ma, in verità, buona solo per un giorno”. La solitudine dell’uomo si sconfigge non con l’illusione offerta dall’effimero, ma dalla consapevolezza che l’aria di Natale è l’Avvento che prepara l’arrivo di un fratello che ci ama immensamente ci chiede di essere accolto.
Tuttavia il Santo Natale non è la sola e mera accoglienza di un amico, bensì di un amico che è il Salvatore e che a Sua volta invita a scambiarci doni come fratelli che lo hanno realmente incontrato. Da qui una serie di “suggerimenti” che mons. Moretti offre all’attenzione dei fedeli e di tutti gli uomini di buona volontà. Sono i doni dell’amore paziente, caritatevole, benigno e che dà la stura alla gara dell’amarsi vicendevolmente, sottoline il direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali don Alfonso D’Alessio riassumendo la lettera del presule.