Bari , giovedì, 6. dicembre, 2018 19:00 (ACI Stampa).
È l’episodio della conversione del vescovo Teognide, riportato all’ortodossia da San Nicola dopo che questi aveva abbracciato l’arianesimo, al centro dell’omelia del Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, per la festa di San Nicola.
Perché il Santo di Myra, quando il dibattito divenne aspro, disse a Teognide, citando San Paolo: “Vieni, riconciliamoci o fratello, prima che il sole tramonti sulla nostra ira”. E questo “ci ricorda che un vero cammino di dialogo tra le Chiese passa sempre attraverso l’umiltà di cercare il bene e l’interesse dell’altro”.
D'altronde, nota il Segretario di Stato vaticano, “la figura di San Nicola ha un grande ruolo nelle relazioni ecumeniche perché è il santo più venerato nell’Ortodossia e specialmente nel mondo slavo”, e lo è anche per questo.
In una Basilica che da cinquanta anni è Basilica Pontificia, in quella Bari scelta da Papa Francesco per una preghiera ecumenica per la pace lo scorso 7 luglio, il segretario di Stato vaticano celebra la conclusione di un triduo di festeggiamenti e adorazione.
Sottolinea il Cardinale Parolin: “Per vivere la festa, sospendendo i ritmi di lavoro e uscendo dalle vostre abitazioni, vi siete raccolti in quest’antica basilica per celebrare l’Eucarestia, che è il distintivo e il tesoro più grande della comunità cristiana, quel tesoro che la costituisce, la unifica, e la nutre”.