Gerusalemme , venerdì, 30. novembre, 2018 9:00 (ACI Stampa).
Ogni Venerdì Santo, la colletta di tutte le chiese del mondo è destinata alla Terrasanta. Ma in pochi sanno che questa destinazione fu decisa da San Paolo VI. Il quale, dopo il viaggio del gennaio 1964, pubblicò l’esortazione apostolica Nobis in Animo, un testo attualissimo nell’analisi della situazione dei cristiani di Terrasanta e che delinea proprio le norme delle collette del Venerdì Santo.
Una storia che il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, ha ricordato nel suo incontro con i commissari di Terrasanta, nel corso di un viaggio che lo ha portato in tre giorni a toccare tutte le realtà della Custodia. Un viaggio che nasceva, prima di tutto, per partecipare al IV congresso internazionale dei Commissari di Terrasanta.
I commissari sono in 70, e arrivano da ogni parte del mondo. Sono stati istituiti ufficialmente da Papa Martino V nel 1421, con la bolla His Quae, e il loro compito è quello di diffondere la devozione per i luoghi santi, raccogliere le offerte durante la colletta “Pro Terra Sancta” , organizzare pellegrinaggi nei luoghi biblici e lavorare per ottenere sostegno e solidarietà per la missione francescana.
Come sempre, il viaggio del Cardinale Sandri è denso di incontri, il 26 novembre, dopo la conferenza al Congresso dei commissari, il prefetto della Congregazione delle Chiese orientali ha incontrato Teophilos III, patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, con il quale ha dialogato per più di mezzora sulla realtà dei cristiani di Gerusalemme e in Israele e Palestina, sulla collaborazione tra le Chiese, la gestione dei pellegrini e il mantenimento dell’identità aperta e plurale per la Città Santa. Si è parlato anche dell’importanza della Santa Sede nel facilitare il dialogo e la difesa dei diritti di tutte le espressioni.
Tra le visite, anche quella alla sede del Terra Sancta School, fondata nel 1645, che da quest’anno accoglie anche bambini e ragazze; quella all’infermeria della Custodia, per incontrare e pregare con i frati che vi sono ospitati; alla comunità delle Clarisse di Gerusalemme, che attualmente è composta da quattro italiane, tre ruandesi, una francese e una argentina; e nel centro ecumenico di Tantur, fondato per volere di Paolo VI dopo il suo viaggio in Terra Santa.