Roma , venerdì, 7. dicembre, 2018 11:00 (ACI Stampa).
La fama di santità di Padre Benoit Thuan, al secolo Henri François Denis, è nota da tempo. Ma per canonizzarlo si devono raccogliere tutti gli scritti, per comprendere ogni sfumatura della sua vita. È quello che sta facendo la postulazione. E il vicariato di Roma, due settimane fa, ha pubblicato un editto chiedendo che chiunque fosse in possesso di scritti di alcun genere di padre Benoit Thuan lo comunichi e li faccia avere alla postulazione.
È uno dei vari passaggi preliminari, che portano poi alla stesura di una prima positio nella fase diocesana della beatificazione. Ma è un passaggio che aiuta anche a conoscere una storia, quella di padre Benoit, di missione e testimonianza. Una storia che racchiude in sé proprio lo spirito della Maximum Illud, l’enciclica missionaria di Benedetto XV di cui l’anno prossimo si celebra il centenario con un mese missionario e con un sito internet appena dedicato.
Chi era padre Benoit Thuan?
Henri François Denis era nato a Boulogne-sur-Mere il 17 agosto 1880, ed entro nel 1901 nel seminario delle Missioni Estere di Parigi. Ordinato nel 1903, fu assegnato a Cochin, in Vietnam, nella missione di Hue. E lì prenderà il nome vietnamita “Thuan”, che significa “obbedienza” e che fu stato scelto perché padre Benoit aveva come modello il “fiat” di Maria.
Imparò la lingua e i costumi vietnamiti, e fu impiegato come insegnante nel seminario minore di Annith. Nel 1908 fu inviato missionario a Nuoc-Man, realizzando uno dei suoi grandi sogni. Ma lui già aveva un altro sogno: quello di ritirarsi a vita monastica.