Città del Vaticano , giovedì, 29. novembre, 2018 12:04 (ACI Stampa).
“I nostri Santuari sono insostituibili perché mantengono viva la pietà popolare, arricchendola di una formazione catechetica che sostiene e rafforza la fede e alimentando al tempo stesso la testimonianza della carità”.
Papa Francesco lo ha detto ricevendo in udienza i partecipanti al I Convegno Internazionale per i Rettori e gli Operatori dei Santuari sul tema Il Santuario porta aperta per la nuova evangelizzazione che si è concluso oggi.
È triste dice il Papa che al loro arrivo i pellegrini non trovano “nessuno che dia ad essi una parola di benvenuto e li accolga come pellegrini che hanno compiuto un viaggio, spesso lungo, per raggiungere il Santuario. Non può accadere che si ponga maggior attenzione alle esigenze materiali e finanziarie, dimenticando che la realtà più importante sono i pellegrini. Verso ognuno di loro dobbiamo avere l’attenzione di fare in modo che si senta “a casa”, come un famigliare atteso da tanto tempo che finalmente è arrivato”.
Francesco ricorda che il Santuario appartiene alla tradizione locale “a volte perché le sue opere d’arte costituiscono un’attrazione; oppure perché è situato in un ambiente naturale di grande bellezza e suggestione. Queste persone, quando sono accolte, diventano più disponibili ad aprire il loro cuore e a lasciarlo plasmare dalla Grazia. Un clima di amicizia è un seme fecondo che i nostri Santuari possono gettare nel terreno dei pellegrini, permettendo loro di ritrovare quella fiducia nella Chiesa che a volte può essere stata delusa da un’indifferenza ricevuta”.