Città del Vaticano , giovedì, 22. novembre, 2018 11:35 (ACI Stampa).
“La forbice tra ragione e fede, è solo falsamente divaricata da culture che hanno smarrito la corretta idea di ragione, o che non l’hanno ancora adeguatamente maturata”. Il cardinale Mauro Piacenza, Penitenziere maggiore e presidente di Aiuto alla Chiesa che soffro lo ha ribadito nel suo discorso di presentazione del Rapporto sulla Libertà religiosa 2018.
Una riflessione sul rapporto tra la modernità e la religione e sulla secolarizzazione che porta non verso una maggiore libertà ma piuttosto verso una limitazione.
“La impervia, perché menzognera, strada che, soprattutto nell’Occidente secolarizzato, presume di risolvere le tensioni a tema religioso con l’eliminazione del fattore religioso stesso dall’orizzonte culturale e sociale, è da considerarsi un vicolo cieco” ha spiegato il cardinale. “Il senso religioso degli uomini, quanto più inadeguate paiono le risposte della cosiddetta “modernità”, emerge con rinnovata e riconoscibile forza”.
Per il cardinale è chiaro che “uno Stato realmente progredito non è quello nel quale viene limitata la libertà religiosa dei propri cittadini “ ma quello dove “l’universale anelito trascendente dell’io trova adeguati spazi di sviluppo, nel rispetto della tradizione sociale e culturale, e soprattutto nel continuo recupero della ragione”.
E’ una questione di verità: “se non si teme la verità, non si può temere la libertà! Nel chiedere per la Chiesa, ovunque, condizioni di autentica libertà, le chiediamo parimenti per tutti” ha detto Piacenza.