Città del Vaticano , giovedì, 22. novembre, 2018 9:00 (ACI Stampa).
Si è svolto ieri a Roma, presso l’Istituto Patristico Augustinianum, il convegno Indagine Famiglie 2.0, organizzato da Sfera, il sistema editoriale di RCS MediaGroup dedicato all’infanzia, sul tema “L’Italia non è un Paese per figli? Cosa serve alle famiglie italiane?”.
Secondo i relatori il calo della natalità in Italia ha una duplice lettura: quella demografica con la minore propensione a compiere scelte vincolanti in età giovanile, il prolungamento degli studi, la ricerca del lavoro e la successiva stabilizzazione del percorso lavorativo; e quella sociologica che vede spesso il figlio come fonte di ansia e di preoccupazione.
Del tema famiglia, ACI Stampa ha parlato con Don Andrea Ciucci, della Pontificia Accademia per la Vita, presente al convegno.
Perché in Italia vi è così tanta difficoltà nel formare una famiglia?
Probabilmente sono tante e diverse le risposte, non ne esiste una sola. Spesso si parla di un problema economico, vero ma che non né il primo né quello dirimente. C’è certamente una questione culturale più ampia dove si registra il desiderio dei giovani ad avere una famiglia, ad essere amati, ad amare, a dare vita che è la cosa più bella che si possa avere in testa. Ma insieme c’è una narrazione contraria, quasi un dire questa cosa è un tuo desiderio ma sappi che è impossibile. Poi dobbiamo fare i conti realisticamente credo con una struttura per cui le persone finiscono il loro cammino di educazione più tardi, quindi si allungano clamorosamente i tempi e certamente è diverso sposarsi a 20 anni, 30 o 35. E’ un mix di tutti questi elementi e probabilmente per intervenire è necessario tenerli insieme tutti e fare una operazione concertata che certo non si risolve a breve termine.