San Giovanni Rotondo , mercoledì, 21. novembre, 2018 18:00 (ACI Stampa).
San Francesco fondando la sua famiglia religiosa pensò ad una compagine di fratelli che vivessero insieme la minorità (intesa come l'esser umili davanti a Dio) e la povertà per poter più agilmente realizzare il Regno dei cieli qui fra noi. Nella sua Regula bollata, ciò risulta chiarissimo.
Francesco ha davanti a se l'immagine di un uomo di preghiera, fede, semplice, laborioso, intelligente e che sceglie di sedere all'ultimo posto. Questo è un francescano e tale è stato padre Diomede Scaramuzzi(1880-1966).
Tratteggiare la vita di questo splendido religioso della Provincia dei frati francescani di San Michele di Puglia e Molise è ricordare l'impegno culturale della vita di un attento studioso delle opere dei grandi pensatori francescani e di un uomo di profonda preghiera.
Amò lo studio e la ricerca come mezzo per arrivare a Dio, senza alcuna sosta davanti all'ambizione personale. Filosofo, teologo e storico della vita di Sant'Antonio e di San Bonaventura a lui si devono importanti saggi sulla vita di questi santi e di molti altri. Tra queste è bene qui ricordare “la figura intellettuale di Sant'Antonio da Padova”(1934). Questo saggio è non solo unico nel suo genere in quanto mette in luce la propensione agli studi del grande taumaturgo di Padova, ma ne evidenzia il suo grande amore per Dio.
Un altro testo che merita particolare attenzione è la sua traduzione dell'Itinerium mentis in Deum (1943) in cui, lo Scaramuzzi aggiorna la traduzione dall'originale. Ma questi sono solo due dei numerosi saggi e dei numerosi articoli, comparsi su molti giornali cattolici, tra cui anche l'Osservatore Romano.