Jasna Góra , lunedì, 19. novembre, 2018 19:00 (ACI Stampa).
“Ci scusiamo con Dio, con le vittime degli abusi, con le loro famiglie e con le comunità della Chiesa tutta, per tutti i mali arrecati ai bambini, ai giovani e ai loro parenti”. E’ quanto scrivono i vescovi polacchi in una documento pubblicato oggi 19 novembre dall’Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale Polacca sull’abuso sessuale di bambini e giovani da parte di alcuni membri del clero.
I vescovi polacchi si sono rivolti alle vittime perché queste denuncino il male subito ai superiori ecclesiastici e agli organi statali competenti. Hanno ricordato anche del sistema di protezione di bambini e giovani che già funziona nelle diocesi polacche e delle possibilità di assistenza che le vittime di abusi sessuali possono ricevere, e dei modi per rispondere ai crimini sessuali. Gli autori di questi atti sono stati chiamati alla conversione e una sincera penitenza.
L’Episcopato polacco ha indicato che negli ultimi anni la Chiesa “viene continuamente scossa da informazioni dolorose provenienti da vari paesi del mondo su abusi sessuali perpetrati a danno di bambini e giovani da parte di alcuni membri del clero”. Come hanno aggiunto i vescovi, questi crimini sono la fonte della profondità sofferenza delle vittime, che segnano le loro vite, quelle delle loro famiglie e delle comunità ecclesiastiche.
“Affermiamo con tristezza che anche in Polonia esistono situazioni di abusi sessuali su bambini e giovani da parte di alcuni membri del clero e di altre persone coinvolte nella vita della Chiesa. Ripetiamo con Papa Francesco: “Il dolore delle vittime e delle loro famiglie è anche il nostro dolore”. Per riconoscere le cause di questi atti e valutarne il peso, abbiamo iniziato a raccogliere i dati necessari” – si legge nella nota della Conferenza episcopale polacca.
I vescovi polacchi hanno sottolineato che da diversi anni vengono intraprese le attività, per eliminare i crimini legati all’abuso sessuale da parte del clero. “In stretta unione con i Papi Benedetto XVI e Francesco, sono stati sviluppati alcuni principi di reazione contro questo male. Ogni segnale su possibili atti criminali è incluso nelle indagini preliminari e se viene confermata la loro veridicità, vengono informate sia la Santa Sede sia la giustizia civile”.