Città del Vaticano , domenica, 18. novembre, 2018 12:15 (ACI Stampa).
Dopo la Messa celebrata in Basilica per la Giornata Mondiale dei poveri, Papa Francesco si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i tanti fedeli riuniti in Piazza San Pietro. Molti i poveri che attendono il Papa per il pranzo speciale in Aula Paolo VI.
Il Papa nell’Angelus di oggi commenta il Vangelo odierno, un “invito a vivere bene il presente, ad essere vigilanti e sempre pronti per quando saremo chiamati a rendere conto della nostra vita”. E dopo la preghiera ricorda con dolore la notizia dei due sacerdoti rimasti uccisi nella Repubblica Centroafricana.
“La storia dell’umanità, come la storia personale di ciascuno di noi, non può essere compresa come un semplice susseguirsi di parole e di fatti che non hanno un senso – commenta il Pontefice prima della preghiera dell’Angelus - Non può essere neppure interpretata alla luce di una visione fatalistica, come se tutto fosse già prestabilito secondo un destino che sottrae ogni spazio di libertà”.
“Nel Vangelo di oggi, piuttosto – continua Francesco - Gesù dice che la storia dei popoli e quella dei singoli hanno un fine e una meta da raggiungere: l’incontro definitivo con il Signore”.
“Nessuno può sfuggire a questo momento – sottolinea il Pontefice - La furbizia, che spesso mettiamo nei nostri comportamenti per accreditare l’immagine che vogliamo offrire, non servirà più; alla stessa stregua, la potenza del denaro e dei mezzi economici con i quali pretendiamo con presunzione di comperare tutto e tutti, non potrà più essere usata. Avremo con noi nient’altro che quanto abbiamo realizzato in questa vita credendo alla sua Parola: il tutto e il nulla di quanto abbiamo vissuto o tralasciato di compiere”.