Città del Vaticano , sabato, 17. novembre, 2018 12:30 (ACI Stampa).
“Il suo è uno spirito che guarda con consapevolezza e con coraggio ai problemi del nostro tempo, e sa attingere dall’ascolto della Scrittura nella tradizione viva della Chiesa la sapienza necessaria per un dialogo costruttivo con la cultura di oggi”.
Papa Francesco lo ha detto consegnando il Premio della Fondazione Ratzinger a Marianne Schlosser e Mario Botta questa mattina in una cerimonia in Sala Clementina a conclusione del VIII Simposio internazionale.
Un incoraggiamento quello del Papa “a continuare a studiare i suoi scritti, ma anche ad affrontare i nuovi temi su cui la fede viene sollecitata al dialogo, come quelli che sono stati da voi evocati e che considero attualissimi, della cura del creato come casa comune e della difesa della dignità della persona umana.”
Nella Sala Clementina circa duecento persone che hanno partecipato al Simposio dedicato al diritto hanno ascoltato il Papa.
Francesco ha ricordato che non è la prima volta che il premio è assegnato ad una teologa, ed è “necessario che tale apporto venga incoraggiato e trovi spazio più ampio, coerentemente con il crescere della presenza femminile nei diversi campi di responsabilità della vita della Chiesa, in particolare, e non solo nel campo culturale. Da quando Paolo VI proclamò Teresa d’Avila e Caterina da Siena dottori della Chiesa non è permesso più alcun dubbio sul fatto che le donne possono raggiungere le vette più alte nell’intelligenza della fede. Anche Giovanni Paolo II e Benedetto XVI lo hanno confermato, inserendo nella serie dei dottori i nomi di altre donne, Santa Teresa di Lisieux e Ildegarda di Bingen”.