Le condizioni di Benedetto XVI sono peggiorate, ma sotto controllo, e Papa Francesco lo è andato a trovare al termine dell'udienza generale. Lo comunica la Sala Stampa della Santa Sede.
Al termine dell'udienza generale, Papa Francesco ha chiesto di pregare per Benedetto XVI, che "nel silenzio sta sostenendo la Chiesa".
Si chiama “Tutto appartiene all’amore” la nuova lettera apostolica di Papa Francesco, dedicata a San Francesco di Sales nel quarto centenario della morte. E, nell’annunciarlo, Papa Francesco dedica tutta l’udienza generale proprio alla rilettura del mistero del Natale a partire dal pensiero del vescovo di Ginevra, patrono dei giornalisti, antesignano della free press per il lavoro di informazione per contrastare la Riforma.
Il periodo dell’ottava di Natale, ovvero gli otto giorni di festa che fanno seguito al ricordo della nascita di Gesù, sono costellati da “alcune figure drammatiche di santi martiri”. E questo perché – dice Papa Francesco – “il Natale non è la fiaba della nascita di un re, ma la venuta del Salvatore, che ci libera dal male prendendo su di sé il nostro male: l’egoismo, il peccato e la morte”. Da qui, allora, la figura dei martiri, dal protomartire Santo Stefano, che si celebra oggi, ai Santi Innocenti, i bambini fatti uccidere da re Erode.
Gesù che nasce è vera pace, ed è “via della pace”, dice Papa Francesco nel consueto messaggio Urbi et Orbi del giorno di Natale. Affacciato dalla loggia delle benedizioni, il Papa lancia un messaggio di pace al mondo, soffermandosi sul significato della nascita del Dio bambino, e mettendo in luce che il mondo oggi soffre “una carestia di pace” in questa “terza guerra mondiale” che il Papa non definisce più come “a pezzi”, lasciando intendere che ormai è uno scontro totale. E Siria, Yemen, Iraq, Myanmar, Terrasanta, Iran, Ucraina sono alcune delle nazioni toccate direttamente dal suo appello per la pace.
Un invito a riscoprire l’autentico senso del Natale. E’ questo l’invito lanciato dal Papa nell’omelia pronunciata nella Basilica Vaticana in occasione della Messa della Notte di Natale.
"Prima di tutto penso che dobbiamo ringraziare il Signore, perché, con il suo aiuto, abbiamo superato la fase critica della pandemia. Non dimentichiamo! Quando eravamo nella chiusura dicevamo: chissà come sarà quando saremo liberi di muoverci, di incontrarci, e così via. Poi, appen le cose cambiano, perdiamo la memoria e andiamo avanti come se niente fosse stato. E magari nemmeno ringraziamo il Signore! Questo non è cristiano e non è neppure umano. No, vogliamo ringraziare perché abbiamo potuto riprendere a lavorare, e anche cercando di superare certi problemi più o meno grandi che si erano creati nel periodo più difficile". Sono queste le prime parole del Papa ai dipendenti della Santa Sede e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, che ha incontrato, con i rispettivi familiari, per gli auguri di Natale.
Il pericolo più grande, per gli uomini di Chiesa che lavorano in Curia, è quello del “demonio educato, che non viene facendo rumore, ma portando fiori”. Ed è per questo – si giustifica Papa Francesco – che a volte dice “cose che possono suonare dure e forti”, ma non perché “non creda nel valore della dolcezza e della tenerezza, ma perché è bene riservare le carezze agli affatica e agli oppressi e trovare il coraggio di affliggere i consolati”, perché – spiegava don Tonino Bello, citato dal Papa – “a volte la loro consolazione è solo l’inganno del demonio e non un dono dello Spirito Santo.
“Con quanta ragione la memoria dei grandi beni, a noi largiti dal Salvatore quando prese i nostri mali per darci i suoi beni, giustifica l’usanza dei doni natalizi! Con quanta ragione la frequenza degli auguri, che i figli della Redenzione si scambiano in questi giorni, è giustificata da quella singolare fiducia che deve ispirarci la manifestazione della grande benignità del Salvatore, perché da Colui che tanto ci ha dato possiamo sperare altre grazie e favori, così per noi come per coloro ai quali ci legano dolci vincoli di stima e di benevolenza”. Così parlava Papa Benedetto XV il 24 dicembre 1921 durante lo scambio di auguri natalizi con i Cardinali di Santa Romana Chiesa.
Oggi 21 dicembre il Papa ha ricevuto le famiglie di quattro ragazzi israeliane vittime di Hamas, accompagnati dall'Ambasciatore di Israele presso la Santa Sede.
Nel discorso in lingua italiana il Papa continua il ciclo di catechesi sul Discernimento. Nell’Aula Paolo VI il Pontefice sottolinea ai fedeli l'importanza di discernere. "Nel nostro primo incontro avevamo visto che sempre, ogni giorno, che lo vogliamo o no, compiamo atti di discernimento, in quello che mangiamo, leggiamo, sul lavoro, nelle relazioni. La vita ci mette sempre di fronte a delle scelte", dice Francesco.
È stato inaugurato il 12 dicembre 2022 nella navata sinistra della Basilica papale di Santa Maria Maggiore un nuovo allestimento del celebre Presepe, opera di Arnolfo di Cambio del 1291 realizzata durante il pontificato di Niccolò IV (1288-1292), il primo francescano a salire sul soglio di Pietro.
Il Cardinale Severino Poletto “ha speso la vita come pastore del Popolo Santo di Dio”. E’ quanto ha scritto il Papa all’Arcivescovo di Torino Repole, nel telegramma di cordoglio per la morte del porporato che a marzo avrebbe compiuto 90 anni.
“Non c’è sindacato senza lavoratori e non ci sono lavoratori liberi senza sindacato. Viviamo un’epoca che, malgrado i progressi tecnologici ha in parte deluso le aspettative di giustizia in ambito lavorativo. E questo chiede anzitutto di ripartire dal valore del lavoro, come luogo di incontro tra la vocazione personale e la dimensione sociale”. Lo ha detto il Papa, stamane, incontrando nell’aula Paolo VI i delegati della CGIL.
Le dimissioni scritte e firmate in caso di impedimento. Le opinioni sul colonialismo. Ma anche il ribadire che ci si trova in una guerra mondiale a pezzi. La richiesta di un Natale di pace e le lamentele del fatto che a volte viene usato e il suo pensiero un po’ manipolato. Papa Francesco si racconta in una lunga intervista al quotidiano ABC e poi in una intervista per le reti Mediaset.
San Giuseppe vede i propri sogni infranti, eppure non esita ad aprirsi alle sorprese di Dio. Ed è, per noi, un esempio, perché invece di cedere “a rabbia e chiusure”, anche noi dobbiamo essere aperti alle sorprese di Dio. Prima della preghiera dell’Angelus, Papa Francesco commenta il Vangelo del giorno, che presenta un San Giuseppe dubbioso dopo aver saputo della gravidanza di Maria.
Come ogni anno, il Dispensario di Santa Marta ha incontrato Papa Francesco per festeggiare il suo compleanno e per un augurio natalizio.
Come di consueto, il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ha fatto i suoi auguri a Papa Francesco con un telegramma.
Un incontro di trenta minuti, seguito da uno scambio di doni in cui non poteva mancare, da parte slovena, la potička”, dolce tipico, che il Papa ha mostrato di conoscere ed apprezzare, dato che una delle sue nipoti, Maria Ines, è sposata ad un uomo sloveno. Ma la visita di Golob, primo ministro sloveno da fine maggio 2022 dopo che il suo partito ha avuto la maggioranza relativa, è anche parte della necessità di stabilire relazioni con la Santa Sede in un panorama politico nuovo.