Papa Francesco ha ricevuto in Udienza questa mattina la Congregazione dello Spirito Santo sotto la protezione del Cuore Immacolato di Maria. "Sono contento di questo incontro, in cui condivido con voi la gioia per i centosettantacinque anni dalla vostra rifondazione, con la fusione di due istituti religiosi", dice subito Papa Francesco. Coraggio, apertura e abbandono sono le tre parole del Papa ai presenti.
“Il Signore oggi indica a tutti noi il meraviglioso luogo dove andare, e, allo stesso tempo, ci dice come andarci, ci mostra la via da percorrere. Ci dice dove andare e come andarci”. Lo ha detto Papa Francesco, stamane, introducendo il Regina Caeli della V Domenica di Pasqua.
Il Papa ha ricevuto ieri i partecipanti ad un congresso sul dialogo interreligioso in Argentina. La Sala stampa della Santa Sede ha pubblicato solo oggi il discorso dell’udienza. Il Pontefice ha sollecitato i presenti a parlare con l'altro senza paure.
Mentre il mondo è incollato a seguire un evento che nonostante tutto sa un po' di muffa, il Vaticano si riunisce intorno ad un gruppo di giovani che hanno deciso di offrire alcuni anni della loro vita per la difesa del Papa.
E’ opportuno nello sport e nella vita “ dosare bene il rischio e la prudenza. Il rischio dev’essere sempre proporzionato e accompagnato. Il ragazzo deve sentirsi libero e nello stesso tempo non abbandonato. I genitori o gli educatori che, per proteggere il bambino, gli fanno evitare ogni imprevisto, oppure gli risolvono tutti i problemi, non lo fanno crescere. Questa non è prudenza, ma misto di paura della realtà e di egoismo possessivo nei confronti del bambino”. Lo ha detto il Papa, stamane, ricevendo in udienza i partecipanti al primo Simposio internazionale di Tennis e Padel.
È stato reso noto il telegramma di cordoglio per le vittime delle sparatorie nella scuola primaria “Vladislav Ribnikar” di Belgrado e nel paese di Mladenovac, inviato - a nome di Francesco - dal Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin all’Arcivescovo di Beograd, Mons. Ladislav Nemet.
Papa Francesco era stato ad Asti il 19 e 20 novembre, per celebrare il 90esimo compleanno di una sua cugina e per trascorrere un giorno e mezzo in quelle che sono state le terre della sua famiglia, prima di emigrare per l’Argentina. Oggi, la diocesi di Asti ha portato 400 pellegrini dal Papa, per ringraziare di quei momenti. E a loro, il Papa dice: “Quella giornata e mezza che ho passato tra voi per me è stata una consolazione”.
Papa Francesco parla della “lacerazione” che è derivata nella Chiesa dal dramma degli abusi, mette in luce la gravità del “peccato di omissione”, ma sottolinea anche che molto è stato fatto, incoraggia ad ascoltare le vittime. Incontrando i membri della Pontificia Commissione Per la Tutela dei Minori, recentemente rinnovati, Papa Francesco ribadisce le sue linee guida per quanto riguarda la protezione dei minori. È la prima plenaria, tra l’altro, che si tiene in Palazzo Marescotti, la nuova sede della commissione, ed è il primo incontro da quando la commissione è stata inclusa nel dicastero per la Dottrina della Fede con la riforma”.
Papa Francesco invia un messaggio ai giovani che parteciperanno alla Giornata Mondiale di Gioventù di Lisbona ad agosto, ne immagina i preparativi, dice loro di chiedere consiglio ai nonni. A tre mesi dall'evento, Papa Francesco invia un breve videomessaggio di due minuti per incoraggiare alla partecipazione.
Papa Francesco ha ricevuto in Udienza oggii partecipanti al VI Colloquio tra il Dicastero per il Dialogo Interreligioso e il Royal Institute for Inter-Faith Studies sul tema “Creative Commonalities between Christianity and Islam”. "Il fatto che vi incontriate per la sesta volta dimostra perseveranza nel cammino del dialogo interreligioso e interculturale, ed è anche dimostrazione di un’amicizia fedele che continua nonostante l’avvicendamento di persone e di responsabilità", dice subito il Papa ai presenti.
Tornando dal viaggio in Ungheria, Papa Francesco ha ricordato di aver incontrato le comunità di ungheresi in America Latina già nel suo periodo in Cile, durante gli anni Sessanta. E, in effetti, tra i 32 gesuiti che lo hanno incontrato nella nunziatura apostolica lo scorso 29 aprile, c’era anche uno che era stato in Cile, che oggi ha 97 anni e che ha condiviso con il Papa molte memorie comuni. Ma a Budapest c’era anche un altro gesuita ungherese che è morto lo scorso 14 febbraio 2021 e che ha incrociato la strada di Papa Francesco in Argentina: padre Franz Jalics. E sembra sia stato anche di lui che si è parlato nella conversazione del Papa con i suoi confratelli.
Le radici, i ponti, il futuro. Ma anche la minaccia per la libertà, portata avanti con “i guanti bianchi, da un consumismo che anestetizza, per cui ci si accontenta di un po’ di benessere materiale e, dimentichi del passato, si ‘galleggia’ in un presente fatto a misura d’individuo. Ma quando l’unica cosa che conta è pensare a sé e fare quel che pare e piace, le radici soffocano”. A tre giorni dal ritorno dall’Ungheria, Papa Francesco, nell’udienza generale di oggi, ricapitola i temi del viaggio, e lo fa attraverso le immagini delle radici e dei ponti. E ribadisce che, in fondo, dal cuore dell’Ungheria è partito un messaggio per l’Europa.
L’Ordine di Malta avrà domani il nuovo Gran Maestro. Si è aperto nella mattinata del 2 maggio il Capitolo dei Professi, che voterà a scrutinio segreto una terna vincolante per l’elezione del nuovo Gran Maestro. Questi verrà eletto il 3 maggio dal Gran Consiglio Compito. Il giurmaneto del nuovo Gran Maestro è previsto già nella serata del 3 maggio.
Insisto “sull’importanza di un maggior impegno da parte di tutta la Comunità ecclesiale, ed in particolare della Santa Sede, verso la custodia della nostra memoria per immagini”. Lo ribadisce il Papa nel messaggio alla Fondazione Memorie Audiovisive del Cattolicesimo.
Non è una novità, ma Papa Francesco lo ha ribadito: “Sono disposto a fare tutto il possibile per la pace in Ucraina”. In venti minuti di conferenza stampa, Papa Francesco ha risposto su domande sul suo rapporto con l’Ungheria, sul tema delle migrazioni, sull’aiuto che può dare sulla situazioni in Ucraina, e ha anche fatto un calendario dei possibili viaggi, aggiungendone uno di cui non rivela nulla che potrebbe avere luogo alla fine dell’anno. E ha annunciato che c’è una missione in corso per la pace in Ucraina, ancora non pubblica.
Si è concluso con l’incontro con i rappresentanti del mondo della cultura e dell’università il viaggio apostolico di Papa Francesco in Ungheria, il 41/mo dall’inizio de pontificato, iniziato venerdì scorso 28 aprile.
“Desidero esprimere riconoscenza per l’accoglienza e per l’affetto che ho provato in questi giorni. Ed esprimo gratitudine a chi è giunto qui da lontano e a chi ha tanto, e tanto bene, lavorato per questa visita”. Così Papa Francesco prima di recitare il Regina Coeli, a conclusione della Messa celebrata stamane a Budapest.
L’ultimo giorno del viaggio apostolico in Ungheria di Papa Francesco si apre con la celebrazione della Messa in Piazza Kossuth Lajos, a Budapest.
“Prendete in mano la vostra vita per aiutare il mondo a vivere in pace”. Papa Francesco lo sottolinea ai giovani che si sono radunati nella Laszlo Papp Arena, per quello che è forse l’incontro più atteso del programma del Papa a Budapest. La presenza dei giovani è piuttosto il termometro della risposta reale alla visita del Papa. Finora, Budapest non era sembrata una città che stesse accogliendo un pontefice, senza poster e manifesti a ricordarne la visita, senza nemmeno le bandiere ad accompagnarlo dall’aeroporto alla nunziatura, e con una certa algidità nel gestire le situazioni.
Da Budapest, dove è atterrato nella mattina per un viaggio di tre giorni, Papa Francesco lancia un messaggio al cuore dell’Europa, chiede di ricostruirla intorno ai valori comuni e di ritrovarne l’anima, e lo fa nella capitale di un Paese che classifica come “città di ponti”, ma anche “città di storia” e “città di santi”. E mette in luce che il rischio, dietro l’angolo, è quello della colonizzazione ideologica, che porta con sé i nuovi diritti, a partire dalla rivendicazione del diritto all’aborto e della diffusione della cultura gender.