"Ho costituito presso il Dicastero delle Cause dei Santi la “Commissione dei Nuovi Martiri – Testimoni della Fede”, per elaborare un Catalogo di tutti coloro che hanno versato il loro sangue per confessare Cristo e testimoniare il suo Vangelo". Così Papa Francesco in una Lettera racconta al mondo di aver costituito la “Commissione dei Nuovi Martiri – Testimoni della Fede” presso il Dicastero delle Cause dei Santi.
Il 20 novembre 1970 Papa Paolo VI pubblicava il Motu Proprio Ingravescentem aetatem, che sarebbe entrato in vigore il 1° gennaio successivo. Con questo documento il Papa decideva di escludere i cardinali che avessero compiuto gli 80 anni dall'elezione del Romano Pontefice in conclave.
La Messa per la giornata dei nonni, poi i viaggi apostolici in Portogallo per la Giornata Mondiale della Gioventù e in Mongolia. Tutti confermati gli impegni di luglio e agosto di Papa Francesco, che prenderà l'intero mese di luglio di pausa, durante il quale non ci saranno udienze generali (ma resterà la preghiera dell'Angelus la domenica) e nemmeno udienze ufficiali.
Tre anniversari, tre anni per celebrare Tommaso d’Aquino: il 18 luglio 2023, saranno 700 anni esatti dalla canonizzazione del Doctor Angelicus, nel 2024 si ricorderanno i 750 anni dalla sua morte, e nel 2025 gli 800 dalla nascita. Una occasione più unica che rara per le tre diocesi legate a Tommaso: la diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, dove Tommaso nacque e dove visse i primi passi; la diocesi di Latina, dove si trova l’abbazia di Fossanova, che fu luogo della sua morte; e la diocesi di Frosinone, dove , a Monte San Giovanni Campano, nel castello della sua famiglia, Tommaso trascorse del tempo.
"La Domenica del mare offre ogni anno alle comunità cattoliche di tutto il mondo la possibilità di non dimenticare le proprie origini e di pregare per coloro che lavorano oggi sulle navi che trasportano merci nel mondo intero". E' questo il cuore del Messaggio che il Card. Michael Czerny ha inviato per la Domenica del Mare che sarà questo 9 luglio.
La Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium voluta da Papa Francesco per riformare la Curia ed in vigore da ormai un anno non contempla più l’ufficio della Camera Apostolica che “svolge soprattutto le funzioni che sono ad essa assegnate dalla speciale legge relativa alla Sede apostolica vacante”.
Il Sinodo dei Vescovi è una intuizione di Papa Paolo VI. Prima della conclusione del Concilio Vaticano II, nel dicembre 1965, il Pontefice decise di istituirlo per proseguire l’esperienza conciliare.
Il Papa invia un messaggio ai partecipanti alla 43ª sessione della Conferenza della Fao. Il messaggio è stato letto da monsignor Fernando Chica Arellano, osservatore permanente della Santa Sede presso le Organizzazioni e gli Organismi delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.
Per la prima volta, un Papa concede una intervista ad un quotidiano in lingua araba. Papa Francesco risponde alle domande del direttore di al-Ittihad, quotidiano pubblicato negli Emirati Arabi Uniti, che ha dalla sua 53 anni di storia e una circolazione buona ma non eccezionale (circa 100 mila copie) nel Golfo. E buona parte dell’intervista è dedicata al documento sulla Fraternità Universale, firmato proprio negli Emirati, ad Abu Dhabi, da Papa Francesco e dal Grande Imam di al Azhar Ahmed al Tayyeb nel 2019.
La preghiera è la forza mite che protegge e sostiene il mondo
Più che la nomina dell’arcivescovo Victor Fernandez come prefetto del Dicastero della Dottrina della Fede al posto del Cardinale Luis Ladaria, ormai 78enne, a fare notizia è la lettera, in spagnolo, che accompagna la nomina, e a cui il Papa chiede al suo teologo di fiducia di staccarsi dall’idea di sanzionare le idee, lasciando il compito alla nuova sezione disciplinare, e piuttosto di concentrarsi sul fatto di “guardare” la fede.
Ci sono due riflessioni che nascono dalla annual disclosure, ovvero il bilancio annuale dell’Obolo di San Pietro presentato il 30 giugno scorso. La prima: dopo che il bilancio dello IOR ha mostrato un dimezzamento dei fondi liquidi a disposizione, ci si trova di fronte all’organismo della carità del Papa che raddoppia gli introiti, ma vendendo parte delle proprietà immobiliari, e dunque diminuendo anche il patrimonio immobile. La seconda: lo scorso anno, si leggeva che l’Obolo aveva contribuito per 55 milioni ai 237,7 milioni di spese dei dicasteri vaticani del 2021, quelli che rientravano nel cosiddetto “bilancio di missione”; nel 2022, l’Obolo ha contribuito al 20 per cento delle spese dei dicasteri, inviando 77,6 milioni di euro. Questo significa che le spese dei dicasteri sono di 383,9 milioni, quasi 150 milioni in più dello scorso anno.
“Nel cambiamento d’epoca che stiamo vivendo, la carità intellettuale non può essere rinchiusa nei recinti dei Centri di ricerca o riservata solo agli ‘addetti ai lavori’, ma deve animare e sostenere la costruzione di una rinnovata prossimità”. Lo scrive Papa Francesco in un messaggio inviato al II Meeting Internazionale “La scienza per la pace” sul tema “Nuovi discepoli della conoscenza: il metodo scientifico nel cambiamento d’epoca”.
Prendendo le mosse dal documento congiunto “Sinodalità e primato dal secondo millennio ad oggi” finalizzato al Cairo lo scorso giugno, Papa Francesco fa un ulteriore passo nel cammino verso l’unità dei cristiani spiegando che non è possibile che le prerogative che il vescovo di Roma ha sulla comunità cattolica possano essere estese alle Chiese ortodosse. Parole che puntano a rassicurare l’ortodossia, preoccupata che il primato di Roma, sul quale si era raggiunto un accordo sostanziale già nel documento di Ravenna del 2007, possa andare a toccare anche la loro gerarchia, la loro esistenza, la loro indipendenza.
Un nuovo Sottosegretario al Dicastero per i Vescovi. Stamane il Papa ha nominato per tale ruolo Monsignor Ivan Kovač, finora Officiale dello stesso Dicastero.
Dopo aver presieduto la Messa nella Basilica Vaticana per la Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, Papa Francesco ha recitato l’Angelus affacciandosi dal Palazzo Apostolico.
Papa Francesco presiede, come ogni anno, nella Basilica Vaticana la Messa per la Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, patroni di Roma. In questa occasione il Papa benedice i Palli, presi dalla Confessione dell’Apostolo Pietro e destinati agli Arcivescovi Metropoliti nominati nel corso dell’anno. Il Pallio verrà poi imposto a ciascun Arcivescovo Metropolita dal Rappresentante Pontificio nella rispettiva Sede Metropolitana. Fino a pochi anni fa era lo stesso Papa a imporli personalmente ai Metropoliti nel corso della celebrazione.
“Desideriamo ringraziare tutti coloro che stanno dedicando le migliori risorse della vita all’importante missione educativa a cui sono chiamati. Grazie ai docenti e a tutto il personale amministrativo e di servizio. Grazie a tutte le famiglie che, avvalendosi della competenza formativa della comunità cristiana, crescono i loro figli e le loro figlie in una alleanza educativa con le scuole cattoliche. Grazie ai Vescovi, alle Diocesi di tutto il mondo, agli Istituti di Vita Consacrata e alle Società di Vita apostolica che investono notevoli energie umane e risorse finanziarie per il mantenimento di scuole di lunga data e per la costituzione di nuove”. Lo scrivono i Cardinali Braz de Aviz e Mendonca, Prefetti del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica e del Dicastero per la Cultura e l’Educazione in una lettera rivolta a quanti sono coinvolti nella missione educativa delle scuole cattoliche.
Domani, Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, Papa Francesco come ogni anno benedirà i palli che verranno poi consegnati e imposti nelle rispettive sedi agli Arcivescovi metropoliti nominati nel corso dell’anno. Nei primi anni di pontificato Papa Francesco era solito imporre il pallio ai metropoliti, come facevano i suoi predecessori. Successivamente il Pontefice ha però deciso solamente di benedirli e farli poi imporre nelle sedi proprie da un suo rappresentante.
“In questi tempi non facili per la fede, siamo uniti nella stessa fiducia che l’Apostolo Pietro voleva trasmettere: quella di riporre la speranza nel Dio della consolazione. Sono lieto di apprendere che, riaffermando l’obiettivo della piena unità visibile che vi ha caratterizzato fin dal 1977, in questa sesta fase dei vostri lavori vi dedichiate a esplorare il ministero dello Spirito”. Lo ha detto il Papa, stamane, incontrando la Commissione Internazionale di dialogo tra la Chiesa Cattolica e i Disciples of Christ.