Uno degli avvenimenti più importanti nella vita della Santa Sede e della Chiesa cattolica è il Sinodo dei Vescovi.
Le incomprensioni appianate. L’ideologia del mondo russo. La posizione del Papa sulla guerra. Papa Francesco ha incontrato il Sinodo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina per circa una ora e quaranta, ha chiarito il suo punto di vista, ha ascoltato la testimonianza dei vescovi, ha ricordato le sue varie iniziative per l’Ucraina.
È di 74 morti, tra cui 12 bambini, il bilancio dell’incendio divampato la scorsa settimana in un palazzo occupato nel centro di Johannesburg, in Sudafrica. Papa Francesco lo ha ricordato al termine dei saluti di lingua inglese dell’udienza generale di oggi, invitando tutti a pregare per le vittime.
Presto un incontro per approfondire le tematiche della guerra e la sua origine. Lo ha annunciato il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, nella sua relazione al Sinodo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina. Nella giornata del 5 settembre, anche la relazione del Cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, che ha anche auspicato che ci sia presto “una pace giusta per l’Ucraina”. Durante gli incontri i vescovi ucraini hanno avuto la possibilità di portare all’attenzione dei rappresentanti della Santa Sede le problematiche sorte nel contesto della guerra in Ucraina.
Perché Papa Francesco è andato in Mongolia? È lo stesso Papa a rispondere alla domanda, nella catechesi di oggi, spiegando che “è proprio lì, lontano dai riflettori, che spesso si trovano i segni della presenza di Dio, il quale non guarda alle apparenze, ma al cuore”.
“Questa mattina, poco dopo le 9:00, Papa Francesco si è recato presso il Dicastero per la Dottrina della Fede per incontrare il Cardinal Ladaria e ringraziarlo per il suo lavoro e per quanto fatto negli anni del suo servizio”. È questa la notizia diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede.
Papa Francesco a tutto campo: il dialogo con la Cina, che va avanti, con una commissione mista per la nomina dei vescovi presieduta dal Cardinale Parolin (ed è uno sguardo anche sull’accordo sino-vaticano) . Il concetto della “mistica del terzo vicino” applicato alla Mongolia, a significare la capacità di un Paese di cercare gli altri non per colonialismo, ma per dialogo. L’elogio del Vietnam, un Paese che ha avuto voglia di impegnarsi nel dialogo. Il chiarimento sulle sue parole su Pietro il Grande e Caterina II ai giovani russi, scambiate per un appoggio all’imperialismo. E poi il Sinodo, il cui protagonista è lo Spirito Santo, e l’accusa all’ideologia, una “acqua distillata che non dà sapore”, e la prossima pubblicazione della “Laudato Si bis”, se così si può chiamare, ovvero l’esortazione apostolica che punta ad aggiornare l’enciclica del 2015.
Quello che resta più impresso del viaggio del Papa in Mongolia è forse il momento in cui entra nella ger di Tsetsege, la donna che ha trovato una piccola statua della Madonna in una discarica. In quel gesto, c’era molto della storia del viaggio: una casa portatile, segno del nomadismo di un popolo, portata proprio nel cortile della Chiesa, dove il Papa ha potuto toccare con mano cosa è la vita nella ger; una Vergine che appare all’improvviso là dove non ce la si aspetterebbe, e non tanto perché sta in una discarica, ma perché quella discarica è in un posto dove ci sono pochissimi cattolici; e una Chiesa che capisce l’importanza simbolica di tutto questo, e porta quella statua nella sua cattedrale.
Dalla suggestiva immagine della ger, la tipica tenda del popolo nomade mongolo, alla tradizione della suun dalai ijii, secondo la quale attraverso l’apertura superiore della ger la luce feconda la regina Alungoo. Dall’idea della pax mongolica, da estendere anche ad un’Europa in conflitto, a quella della profondità, che è quella che si percepisce negli spazi larghi delle steppe.
Papa Francesco è partito per la Mongolia, alle 18.41 di oggi come sempre senza cerimonie dall' aeroporto di Fiumicino.
L'Elemosiniere di Papa Francesco, il Cardinale Konrad Krajewski, annuncia l'invio di nuovi aiuti umanitari per l’Ucraina, appena giunti dalla Corea.
Il 1° settembre, la Festa del Creato, conosciuta anche come La Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, dà il via al Tempo del Creato 2023 con il tema "Che la Giustizia e la Pace Scorrano".
"Il 10 settembre, alle 13:30, ora di Roma, si terrà la Divina Liturgia Gerarchica presso la Basilica di San Pietro in Vaticano, presieduta da Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk in concelebrazione con i vescovi del Sinodo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina. Con il servizio congiunto, i vescovi dell'UGCC di tutto il mondo concluderanno i lavori del Sinodo e celebreranno il 400° anniversario del martirio di San Giosafat"
Papa Francesco ha annunciato oggi la pubblicazione di un "esortazione" la seconda parte della Enciclica Laudato sì il prossimo 4 ottobre al termine della settimana del Tempo del creato, perchè dice la questione dell'ambiente è come una guerra.
Ognuno di noi è chiamato alla santità della vita comune, andiamo avanti su questa strada.
Papa Francesco ha inviato un messaggio in lingua francese agli imprenditori francesi, riuniti il 28 e 29 agosto presso l’ippodromo di Longchamp (Parigi), il cui testo è stato letto ieri pomeriggio da Monsignor Matthieu Rougé, Vescovo di Nanterre.
"Nelle parole di saluto rivolte a braccio ad alcuni giovani cattolici russi negli scorsi giorni, com’è chiaro dal contesto in cui le ha pronunciate, il Papa intendeva incoraggiare i giovani a conservare e promuovere quanto di positivo c’è nella grande eredità culturale e spirituale russa, e certo non esaltare logiche imperialistiche e personalità di governo, citate per indicare alcuni periodi storici di riferimento".
Quello che Papa Francesco si appresta a presiedere in ottobre sarà il quinto sinodo dall’inizio del pontificato. Finora il Pontefice ha convocato una assemblea straordinaria, due assemblee ordinarie ed una speciale.
Stimolato da una domanda sulla situazione negli Stati Uniti e su quella che viene definita una “chiusura”, Papa Francesco approfitta per ribadire la sua critica a quello che lui chiama “indietrismo”, afferma che “la visione della dottrina della Chiesa come un monolite è errata”, e che quelli che invece si chiamano fuori, non accettando il cambiamento, formano “un qualcosa di chiuso, sconnesso dalle radici della Chiesa, e perdi la linfa della rivelazione”.
Desidero ringraziarvi per l’impegno, il tempo e le energie che dedicate alla prevenzione e alla lotta alle tossicodipendenze, anche attraverso giornate di studio e di sensibilizzazione culturale sul tema, che vedono coinvolte numerose figure professionali e alcuni giovani ricercatori”. Papa Francesco invia un Messaggio ai partecipanti al 60° Congresso Internazionale dei Tossicologi Forensi che ha luogo a Roma dal 27 al 31 agosto 2023.