Terzo inizio di triduo pasquale in un carcere per Papa Francesco. Questa volta è la cappella del Padre Nostro di Rebibbia ad ospitare la messa “in Coena Domini”, primo atto dei giorni che commemorano la passione in vista della Pasqua. Il Papa ha lavato i piedi a dodici detenuti e detenute dei penitenziari di Roma, ripetendo il gesto compiuto da Gesù agli Apostoli; ma “voi rappresentate loro”, ha detto il Papa indicando gli altri presenti nella cappella.
La messa crismale non è parte del Triduo Pasquale, ma in un certo senso ne è la porta. Ogni vescovo riunisce i sacerdoti della sua diocesi e benedice gli olii sacri che nell’anno serviranno per l’amministrazione dei Sacramenti. É come una vigilia, perché l’unico giorno di Pasqua che è il Triduo, inizia alla sera, e allora è bello che i sacerdoti siano con Gesù fin dal mattino, pronti ad accompagnarlo in questo insolito unico giorno. Lo fa anche il Papa, vescovo di Roma. Papa Francesco, come i suoi predecessori, sceglie San Pietro e non la cattedrale di San Giovanni per significare la universalità del papato.
Il Cardinale Zenon Grocholewski, fino a ieri Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica, era una sorta di ‘decano’ dei capi dicastero della Curia Romana. Era infatti al vertice del ‘ministero dell’Istruzione vaticana’ fin dall'ormai lontano novembre 1999, nominato da Papa Giovanni Paolo II.
Il triduo pasquale “centro della fede e della vita della Chiesa” e “occasione per entrare pienamente nel mistero della morte e risurrezione di Gesù”.
Sono di Monsignor Renato Corti, Vescovo emerito di Novara, le meditazioni della Via Crucis che Papa Francesco presiederà venerdì sera al Colosseo.
“Dopo il primo annuncio del prossimo Anno Santo straordinario, comunicato da Papa Francesco il 13 marzo scorso, il Santo Padre procederà all’indizione ufficiale del Giubileo della Misericordia con la pubblicazione della Bolla d’Indizione sabato 11 aprile p.v., alle ore 17.30 nella Basilica di San Pietro”. Lo comunica in una nota la Sala Stampa della Santa Sede.
In Iraq a nome del Papa per riaccendere i riflettori sul dramma dei profughi. La missione di Cor Unum che per tre giorni ha portato ad Erbil e Duhok una delegazione vaticana e alcuni giornalisti, con un dono particolare da parte di Papa Francesco che da tempo pensa ad un viaggio nella regione. Una immagine della Madonna che scioglie i nodi, particolarmente venerata da Bergolgio che la conobbe durante la sua permanenza in Germania.
Giornata tranquilla in Vaticano eccetto che per la serie di nomine pubblicate nel bollettino di mezzogiorno. Il primo cambiamento significativo è quello alla guida della Congregazione della Educazione cattolica. Raggiunti i limiti di età il cardinale Zenon Grocholewski, polacco per quattordici anni prefetto, lascia il posto a Giuseppe Versaldi fino ad oggi presidente della Prefettura degli affari economici. Che la Prefettura fosse in smobilitazione era evidente da quando il Papa ha deciso di far nascere la Segreteria per l’ Economia. Alla fine i compiti erano gli stessi e sembrava a molti che Francesco volesse in qualche modo mettere all’angolo la squadra di cardinali legati al’ ex segretario di Stato Tarcisio Bertone.
Le chiamano “arti minori”, ma di piccolo c’è solo la dimensione. Oreficeria e argenteria hanno donato al mondo capolavori assoluti grazie ad artisti rinomatissimi. Basta pensare a Benvenuto Cellini o Nicola da Guardiagrele. Opere che troppo spesso rimangono negli armadi delle sagrestie, esposti solo per le feste patronali. Sculture preziose, come ricorda il titolo della mostra che i Musei Vaticani e la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio hanno allestito nel Braccio di Carlo Magno e che sarà visibile fino al 30 giugno 2015.
La celebrazione della Domenica delle Palme coincide con la Giornata Mondiale della Gioventù, arrivata alla trentesima edizione, dedicata quest’anno al tema "Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio".
Con la morte in croce Gesù rivela lo “stile di Dio e del cristiano: l’umiltà. Uno stile che non finirà mai di sorprenderci e di metterci in crisi: a un Dio umile non ci si abitua mai!”. Lo ha detto Papa Francesco aprendo l’omelia della Domenica delle Palme in Piazza San Pietro.
“Il mondo cristiano ha perso un importante leader spirituale, un coraggioso e saggio pastore che ha servito fedelmente la sua comunità in tempi estremamente difficili”. Messaggio di Papa Francesco per la morte del Patriarca della Chiesa Assira d’Oriente, Mar Dinkha, per esprimere “le mie più sentite condoglianze” e assicurare “la vicinanza spirituale vicinanza di tutti i cattolici”.
“La Santa di Ávila risplende come guida sicura e modello attraente di donazione totale a Dio”; “ci ha lasciato un grande tesoro, pieno di proposte concrete, vie e metodi per pregare, che, lungi dal chiuderci in noi stessi o dal condurci solo ad un equilibrio interiore, ci fanno ripartire sempre da Gesù e costituiscono un’autentica scuola per crescere nell’amore verso Dio e verso il prossimo”. Lo scrive Papa Francesco a Padre Saverio Cannistrà, Preposito Generale dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, per unirsi “insieme a tutta la Chiesa al rendimento di grazie per il carisma di questa donna eccezionale”, nei cinquecento anni dalla nascita di Santa Teresa di Gesù”.
“E’ costante la sollecitudine di Papa Francesco per la situazione delle famiglie cristiane e di altri gruppi vittime dell’espulsione dalle proprie case e dai propri villaggi, in particolare nella città di Mosul e nella piana di Ninive, molte delle quali si erano rifugiate nella regione autonoma del Kurdistan iracheno”. Lo afferma il Vaticano in una nota pubblicata oggi.
“La Curia Romana non è l’amministrazione di Bruxelles” e una Conferenza Episcopale non è una “filiale di Roma”, “le diocesi non sono filiali della Segreteria di una Conferenza episcopale o di una diocesi il cui Vescovo presiede la Conferenza Episcopale”. Di più: “La Chiesa non è un assemblea di Chiese nazionali, i cui presidenti voteranno per eleggere il loro capo a livello universale”. Ma soprattutto, “il Presidente di una Conferenza Episcopale non è altro che un moderatore tecnico, e come tale non ha alcuna autorità di insegnamento speciale”. E’ molto deciso il prefetto Gerhard Müller, a capo del dicastero vaticano per la dottrina della fede e la disciplina dei sacramenti.
“La lettera enciclica Evangelium Vitae è un documento di straordinaria attualità che ribadisce con forza come l’uomo costituisca la prima e fondamentale via della Chiesa”. Mons. Jean-Marie Mupendawatu, Segretario del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, lo ribadisce con forza dutante la “Giornata di Studio dedicata alla Lettera Enciclica” promulgata da San Giovanni Paolo II esattamente venti anni fa.
“L’Ostensione della Sindone vuole essere un “fiore di carità” nelle mani di Papa Francesco”, cui verranno consegnate “tutte le offerte raccolte durante l'ostensione”. Annuncia la visita del Papa a Torino l’Arcivescovo Cesare Nosiglia; due giorni invece che uno, come precedentemente indicato dallo stesso Santo Padre, che sarà nel capoluogo piemontese i prossimi 21 e 22 giugno 2015. Un programma intenso, con tanti appuntamenti: dalla visita in Cattedrale per pregare davanti al Telo sacro e alla tomba di Pier Giorgio Frassati, alla venerazione del Corpo di San Giovanni Bosco e l’incontro con la famiglia salesiana; quindi gli appuntamenti con i giovani, con gli ammalati al Cottolengo, il pranzo con i detenuti e la visita alla Chiesa Valdese. Non mancherà un incontro riservato “con alcuni familiari” di Bergoglio, che pranzeranno con lui in Arcivescovado.
Donne che studiano, donne che scrivono, donne che fanno parte del dibattito culturale italiano e, da oggi, anche di quello di lingua spagnola. Da quasi tre anni c’è un luogo d’ incontro delle donne che si chiama “ Donne, Chiesa, Mondo.” E’ l’inserto dell’Osservatore Romano diretto da Lucetta Scaraffia che ora avrà anche una edizione spagnola grazie alla collaborazione con il settimanale Vida Nueva. E la prima donna in copertina è una santa speciale: Teresa di Avila.
"Papa, cardinali, religiosi e laici devono pregare per il Sinodo, per l'unità tra Chiesa e famiglia. Al Sinodo serve la preghiera, non le chiacchiere". Così Papa Francesco stamane aprendo - sotto la pioggia - l'udienza generale in piazza San Pietro.
Sabato 23 marzo 2013. E' da poco passato mezzogiorno. Un elicottero con a bordo un vescovo di bianco atterra a Castel Gandolfo. Ad attendere il velivolo sulla pista c'è un altro vescovo vestito di bianco. Il Pontefice regnante, Francesco, scende dall'elicottero e si avvia con le braccia aperte verso il suo predecessore Benedetto XVI. E' la prima volta che il nuovo Papa incontra chi lo ha preceduto sulla Cattedra di San Pietro. L'emozione è palpabile, il calore umano è intenso.