“Quando Dio finisce l’opera della creazione e fa il suo capolavoro; il capolavoro è l’uomo e la donna.” Papa Francesco prosegue il cammino di preparazione del sinodo di ottobre dedicato alla famiglia e oggi nella udienza generale ha proseguito la riflessione sul disegno originario di Dio sulla coppia uomo-donna.
Si sono salutati in maniera informale per circa mezzora, Papa Francesco e Ban Ki Moon. Un incontro non inserito nell’agenda ufficiale del Papa, ma di certo molto desiderato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite. Che ha accettato un invito della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali pur di essere in Vaticano, e parlare di ecologia. D’altronde, tutti attendono con ansia l’enciclica sull’ecologia che Papa Francesco dovrebbe pubblicare prossimamente.
Papa Francesco ha ricevuto questa mattina in Vaticano il Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni.
Famiglia e dialogo interreligioso al centro del discorso consegnato dal Papa ai Vescovi della Conferenza Episcopale del Benin, ricevuti in visita ad limina.
Nel 2017 Papa Francesco si recherà Fatima. Lo ha annunciato il Vescovo di Leiria-Fátima, Mons. António Augusto dos Santos Marto dopo aver incontrato il Santo Padre sabato scorso. L’occasione sarà il centenario delle apparizioni ai tre pastorelli, che ricevettero in custodia il “Segreto” dalla Vergine, la cui terza parte fu rivelata nel 2000 da Giovanni Paolo II.
C’è molta sintonia tra Papa Francesco e la Regina Silvia di Svezia. E non solo perché lei è per metà brasiliana e capisce bene lo spirito latinoamericano di Bergoglio, ma soprattutto per il loro impegno comune nel combattere la tratta di persone e in particolare di bambini. Per questo oggi Silvia è in Vaticano dove nel pomeriggio alla Accademia delle Scienza si svolge un seminario su questo tema organizzato congiuntamente dalla Santa Sede e dalla Svezia.
Il Papa mette in guardia: non possiamo fermarci alla contemplazione del buon pastore. Bisogna mettersi alla sua sequela. Specialmente chi ha “la missione di guide nella Chiesa – sacerdoti, Vescovi, Papi – sono chiamati ad assumere non la mentalità del manager ma quella del servo
"Gesù è l'unico sommo sacerdote e in Lui tutto il Popolo di Dio è stato costituito popolo sacerdotale". Lo ha detto il Papa nell'omelia pronunciata questa mattina in San Pietro per l'ordinazione presbiterale di 19 diaconi.
È “solidarietà” una delle parole chiave del magistero di Giovanni Paolo II, una “parola che qualcuno ha forse pensato dovesse tramontare, ma che in realtà conserva oggi tutta la sua forza profetica.” Lo dice Papa Francesco ricevendo in udienza i membri della Fondazione Giovanni Paolo II.
Superare l’egoismo, nella vita pubblica e privata. Papa Francesco lo ha ricordato ai vescovi di Namibia e Lesotho ricevuti oggi in vista ad Limina. Tra i temi del discorso che il Papa ha consegnato ai vescovi la attenzione alla famiglia, ai poveri e al protagonismo dei laici nella Chiesa.Mai dimenticare i poveri nei piani pastorali scrive il Papa che spiega: “quando la vita interiore si chiude nei propri interessi non vi è più spazio per gli altri, non entrano più i poveri” e al primo posto ci sono i malati di Aids una delle piaghe che colpisce questa parte di Africa.
In molte aree del mondo, “oggigiorno un ragazzo vede come una cosa normale morire di fame, essere malato, rubare, uccidere, vivere in bande”, “questo è un cammino verso il suicidio: suicidio morale, suicidio esistenziale. Io non voglio che l’umanità si suicidi”. Lo ha detto il Papa alle Scholas Occurrentes, in un incontro che si è tenuto martedì scorso a Santa Marta.
“Posso confermare che il Santo Padre Francesco, avendo ricevuto e accettato l’invito da parte delle autorità civili e dei vescovi di Cuba, ha deciso di compiere una tappa nell’Isola prima di giungere negli Stati Uniti per il viaggio già da tempo annunciato.” In una dichiarazione di sole tre righe, padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, conferma che Papa Francesco andrà a Cuba prima del viaggio negli Stati Uniti. E che sarà una tappa precedente all’atteso viaggio negli USA.
“La donna non è una “replica” dell’uomo; viene direttamente dal gesto creatore di Dio” e “l’immagine della “costola” non esprime affatto inferiorità o subordinazione, ma, al contrario, che uomo e donna sono della stessa sostanza e sono complementari”. Di più. Serve la “reciprocità” per giungere alla “completezza”. E l’uomo “per trovare l'amore della donna deve prima sognarla”. Senza questi presupposti si sfocia nella “svalutazione sociale per l’alleanza stabile e generativa dell’uomo e della donna” che “è certamente una perdita per tutti. Dobbiamo riportare in onore il matrimonio e la famiglia!”. E “Dio stesso cura e protegge il suo capolavoro”.
L’unica biografia ufficiale di Papa Francesco si chiama “El Jesuita,” “Il Gesuita.” Titolo non casuale, scelto dallo stesso allora arcivescovo di Buenos Aires. Perché in fondo quello è Papa Francesco: un gesuita, permeato dallo spirito ignaziano, che si riflette in molti suoi gesti e iniziative. Dalla volontà di andare a pregare alla fine di ogni viaggio a Santa Maria Maggiore, lì dove Ignazio celebrò la sua prima Messa, al suo continuo accennare alla “Chiesa gerarchica;” dalla sua disciplina quasi militare della preghiera e del lavoro, fino alle sue sottolineature che si arriva all’umiltà attraverso l’umiliazione. E poi, i suoi discorsi sulla corruzione, profondamente permeati dallo spirito di Sant’Ignazio di Loyola.
Costernazione e dolore per la violenza perpetrata contro i cristiani in Libia. Papa Francesco ha inviato un messaggio ad Abuna Matthias, Patriarca della Chiesa Ortodossa Tewahedo Etiopica per esprimere la sua solidarietà.
Stamane Papa Francesco ha ricevuto i Vescovi della Conferenza Episcopale del Gabon in visita ad limina
Le “condoglianze per la scomparsa del Rabbino Elio Toaff, già Rabbino Capo di Roma”, ma anche il suo “ricordo riconoscente di quest’uomo di pace e di dialogo, che accolse il Papa Giovanni Paolo II nella storica visita al Tempio Maggiore”. Papa Francesco ricorda l’esponente ebreo scomparso ieri sera a quasi cento anni, incontrando in Vaticano una delegazione della Conference of European Rabbinse e attraverso una lettera al Rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni. “Desidero esprimere la mia sentita partecipazione al lutto dei familiari e dell’intera Comunità Ebraica della Capitale” per la perdita dell’“insigne guida”, “protagonista della storia ebraica e civile italiana degli ultimi decenni”, che “seppe conquistare comune stima ed apprezzamento per la sua autorevolezza morale, congiunta a profonda umanità”.“Ricordo con riconoscenza il suo generoso impegno e la sincera disponibilità per la promozione del dialogo e delle relazioni fraterne tra ebrei e cattolici – scrive ancora Francesco -, che hanno visto un momento significativo nel suo memorabile incontro con San Giovanni Paolo II alla Sinagoga di Roma”. Nel corso dell’incontro con i Rabbini europei, il Papa ha ricordato che dopo la dichiarazione conciliare Nostra Aetate, di cui si ricorderà il cinquantesimo anniversario il prossimo 28 ottobre, “il dialogo tra la Chiesa Cattolica e le Comunità ebraiche procede ormai da quasi mezzo secolo in maniera sistematica”, ha detto il Papa: “ripensiamo a questi anni rallegrandoci per i progressi fatti e per l’amicizia che, nel frattempo, è andata crescendo tra di noi”.
Sconfiggere la fame. Distribuire la terra in maniera giusta. Superare gli squilibri della terra. Sono le sfide contenute in “Terra e cibo,” l’ultimo documento promosso dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Un documento che aiuta anche a comprendere le sfide che saranno contenute nella prossima enciclica sull’ambiente che Papa Francesco dovrebbe pubblicare a giugno. Perché la prima bozza era stata presentata al Papa dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace a luglio del 2014. Ed era una bozza che comprendeva anche i temi della terra e della fame, oltre a una serie di contributi varissimi sul tema dell’ambiente.
“Le persone volevano, sì, vedere Benedetto XVI, ma lo volevano soprattutto ascoltare”. É questa la chiave del volume che la Libreria Editrice Vaticana in italiano ha edito per l’Istituto Papa Benedetto XVI di Ratisbona in collaborazione con la editrice Schnell & Steiner. E a dirlo è il segretario personale del Papa emerito, l’arcivescovo Georg Gänswein Prefetto della Casa Pontificia. Un libro che nasce per i dieci anni della elezione di Joseph Ratzinger al Soglio di Pietro. Si la chiave del pontificato del teologo tedesco contemporaneo più significativo è l’ascolto, la parola, il ragionamento cristallino e chiaro, le ampie vedute e la vastità degli argomenti trattati.
"Rivolgo un accorato appello affinchè la comunità internazionale agisca con decisione e prontezza, onde evitare che simili tragedie abbiano a ripetersi". Così Papa Francesco al termine del Regina Coeli ha ricordato l'ennesima tragedia dell'immigrazione che si è consumata poche ore fa al largo delle coste libiche. Si temono 700 morti.