L’Anno Santo della misericordia si aprirà tra sette mesi, la Bolla di indizione del Giubileo è una vera guida spirituale per vivere al meglio questo periodo di grazia per tutta la Chiesa cattolica. La parola che più si lega al Giubileo è “ Indulgenza”. Una parola che sentiamo spesso, ma della quale magari non conosciamo appieno il significato soprattutto in relazione al Giubileo. Abbiamo chiesto al cardinale Mauro Piacenza Penitenziere Maggiore per prima cosa in che consiste la indulgenza giubilare.
Papa Francesco ritorna sul tema dell’educazione e spiega che “tutti noi, nella vita, abbiamo bisogno di educatori, persone mature, sagge ed equilibrate che ci aiutano a crescere nella famiglia, nello studio, nel lavoro, nella fede”. Di più, abbiamo bisogno di “educatori che ci incoraggiano a muovere i primi passi in una nuova attività senza aver paura degli ostacoli e delle sfide da affrontare; che ci spronano a superare momenti di difficoltà; che ci esortano ad avere fiducia in noi stessi e nei nostri compagni; che ci sono accanto sia nei momenti di delusione e smarrimento sia in quelli di gioia e di successo”.
Sessione plenaria oggi in Vaticano della Commissione Bilaterale tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina che lavora ad un Accordo Globale a seguito dell’Accordo di Base, firmato il 15 febbraio 2000. L’incontro segue quello tenutosi a Ramallah presso il Ministero degli Affari Esteri dello Stato di Palestina il 6 febbraio 2014. Scopo il riconoscimento del “lavoro svolto a livello informale dal gruppo tecnico congiunto dopo l’ultimo incontro ufficiale”, come si legge nella nota congiunta. “I colloqui sono stati guidati da Mons. Antoine Camilleri, Sotto-Segretario per i Rapporti della Santa Sede con gli Stati, e dall’Ambasciatore Rawan Sulaiman, Ministro degli Affari Esteri aggiunto per le Questioni Multilaterali dello Stato di Palestina.
E’ significativa la presenza della statua della Vergine di Fatima in piazza San Pietro. Non soltanto perché oggi ricorre la festa liturgica, di cui Papa Francesco ha fatto ampi cenni durante l’Udienza generale. In questo 13 maggio si ricordano i trentaquattro anni dall’attentato a Giovanni Paolo II, ad opera di Ali Agca. Sventato, secondo il Santo Papa Polacco, proprio dalla mano della Vergine. Come segno di gratitudine, il Papa fece incastonare sulla corona della statua il proiettile che non riuscì ad ammazzarlo.
Papa Francesco analizza compiutamente il suo trittico di parole “che aprono la strada per vivere bene in famiglia”. Le ha ripetute più volte, in varie occasioni in questi anni: sono “permesso”, “grazie”, “scusi”. Per il Papa sono “tre parole chiave” per vivere in armonia; “parole semplici” che “forse in un primo momento ci fanno sorridere. Ma quando le dimentichiamo, non c’è più niente da ridere”.
“L’affarismo materiale che sempre ci circonda e ci abbassa, ci toglie la gioia”. Parola di Papa Francesco, che questa mattina ha incontrato gli organizzatori e gli sponsor del “Concerto per i Poveri” nell’auletta dell’Aula Paolo VI, prima dell’Udienza generale.
Saranno più di trecento i delegati di ogni parte del mondo che da oggi si riuniranno a Roma per la Assemblea generale di Caritas Internazionali che quest’anno avrà come tema la custodia del Creato. In una conferenza nella Sala Giovanni Paolo II della Sala Stampa Vaticana è stato presentato il programma dei lavori che si aprono con la messa del Papa nella basilica vaticana.
"Dove non c’è la giustizia non c’è la pace". Papa Francesco lo ha fatto ripetere per ben 3 volte stamane ai 7000 bambini della Fabbrica della Pace che hanno gremito l'Aula Paolo VI. Una frase ricorrente questa nel pontificato di Francesco, in linea con i suoi predecessori come ad esempio Pio XII che scelse come motto episcopale 'Opus iustitiae pax' - la pace è opera della giustizia.
“Oggi più che mai siamo uniti dall’ecumenismo del sangue, che ci incoraggia ulteriormente nel cammino verso la pace e la riconciliazione”. In un messaggio a sua Santità Tawadros II, Papa Francesco ricorda il secondo anniversario della visita del “Papa di Alessandria e Patriarca della Sede di Marco” e “assicura alla comunità cristiana in Egitto e in tutto il Medio Oriente”, la sua “incessante preghiera”, con un ricordo particolare “per i fedeli copti recentemente martirizzati per la loro fede cristiana”: “che il Signore – scrive - li accolga nel suo Regno”.
E’ il comandamento nuovo, quello dell’amore, la “strada” per seguire Gesù. Che si fa “vicinanza, prossimità” verso gli altri e si esprime nei “piccoli e grandi gesti”, quelli “di tutti i giorni”, anche se ci sono “differenze di opinione e di carattere”. Ma in “questi gesti si manifesta l’amore che Dio ci ha insegnato”; soprattutto: "Gesù ci ama anche se non siamo meritevoli del suo amore".
Un incontro di un’ora tra i due leader latinoamericani. Da una parte il Papa gesuita argentino, Francesco, e dall’altra il fratello del leader della rivoluzione cubana Raul Castro. In Vaticano una domenica mattina può succedere anche questo, quando politica e “cultura dell’incontro” si uniscono per aprire nuove strade. E a Castro piacciono alcuni passaggi della Evangelii gaudium, come ha detto il Papa regalandola al presidente cubano.
Pastorale “non significa solo che noi nella Chiesa svolgiamo per i fedeli il servizio dei sacramenti e dell’annuncio della Parola di Dio” ma “abbraccia decisamente anche la dimensione intellettuale”. Parola di Benedetto XVI Pontefice emerito con una lettera che fa da introduzione al volume, appena pubblicato, del cardinale Tarcisio Bertone La fede e il bene comune. Offerta cristiana alla società contemporanea, curato da Fabio Pisani (Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2015, 453 pagine, euro 22).
Il primo compito dei Vescovi è quello di “lavare i piedi a quanti il Signore ci ha affidato”, partendo dai sacerdoti –“il tempo con loro non è mai sprecato”- , laici e famiglie, perché “la fecondità della nostra missione non è garantita dal numero di dipendenti o dal prestigio dell’Istituzione, nemmeno dalla quantità delle risorse disponibili”. Papa Francesco riceve in Vaticano i Pastori del Mozambico, in visita “ad limina” e invita ad andare incontro al “centro” della missione episcopale, “nelle periferie delle vostre Diocesi e in tutte le periferie esistenziali, dove c'è sofferenza, solitudine, degrado umano”.
Dal 5 al 13 luglio il Papa sarà per la seconda volta in America Latina e precisamente in Ecuador, Bolivia e Paraguay. Il programma è stato pubbliato oggi dalla Sala stampa della Santa Sede. Oltre venti i discorsi previsti, a cominciare dall’arrivo, alle ore 15 locali di domenica all’aeroporto di Quito, dove si svolgerà la cerimonia di benvenuto.
Sono stati approvati lo scorso 21 aprile, e vengono resi noti oggi, gli Statuti della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori. La commissione, stabilita con un chirografo di Papa Francesco del 22 maggio del 2014, fu il primo risultato concreto delle riunioni del Consiglio dei Cardinali. Ha già cominciato a lavorare, ha integrato i suoi ranghi, ha cercato di avere una rappresentanza territoriale il quanto più possibile marcata. Ora si dota di un profilo legale-istituzionale. Tra le novità, il fatto che ogni gruppo di lavoro interno alla commissione può dotarsi di tre collaboratori, che non diventano parte della commissione. E il fatto che la Commissione ha anche una struttura amministrativa, con “alcuni officiali coordinati dal segretario,” tra cui uno con specifici compiti amministrativi.
"Voi atleti avete una missione da compiere: poter essere, per quanti vi ammirano, validi modelli da imitare. E anche voi, dirigenti, allenatori e operatori sportivi, siete chiamati a dare buona testimonianza di valori umani, maestri di una pratica sportiva che sia sempre leale e limpida". Con queste parole il Papa si è rivolto alla Federazione Italiana Tennis
Nonostante il contesto sia difficile è necessario che cristiani e musulmani preservino lo spirito del dialogo interreligioso. E' l'auspicio espresso da Papa Francesco nel discorso consegnato ai Vescovi del Mali, ricevuti questa mattina in visita ad limina.
Una grande festa dello sport per Papa Francesco che ha incontrato circa 7000 persone dell’ Aula Paolo VI della Società Sportiva Lazio. La società ha 115 anni di vita perché, ha ricordato il Papa, nel 1900 “un gruppo di giovani prese l’iniziativa di creare una società sportiva che fosse accessibile ai giovani del popolo e che tramandasse i valori morali ed etici dello sport.” Anche per questo ha detto il Papa “la vostra società sportiva sia sempre una casa aperta, dove si possa sperimentare la fraternità e l’armonia fra le persone.”
Con emozione, il Comandante della Guardia Svizzera Cristoph Graf introduce il giuramento delle 32 nuove reclute che entrano così a far parte della Guardia del Papa. “E’ una emozione palpabile – dice – Con gioia e orgoglio, 32 uomini giureranno di dare la loro vita per il Papa… vista la tensione, la situazione esige grande convinzione.”
Ci sono i primi martiri del Laos, il Paese asiatico in cui i cristiani hanno vissuto una atroce persecuzione. Ma c’è anche una coppia di coniugi, la “marchesa dei poveri,” il primo vescovo di Montevideo, più vari fondatori delle Congregazioni. E, ovviamente, l’ufficializzazione della canonizzazione di Junipero Serra, che Papa Francesco in persona celebrerà a Washington il prossimo 23 settembre. Dall’incontro tra il Papa e il Cardinale Angelo Amato, Prefetto ad Interim della Congregazione delle Cause dei Santi, viene fuori una lenzuolata di nuovi Santi e Beati. Tra di loro, quattro storie da raccontare.