Sono cento laici polacchi, e si sono riuniti in una iniziativa chiamata “Forum degli Ambienti Cattolici – tra i Sinodi.” Hanno firmato un documento, rilasciato lo scorso 1 ottobre, in cui hanno chiesto ai padri sinodali di non smettere di difendere il tradizionale insegnamento morale della Chiesa cattolica. E rappresentano la punta più avanzata di un movimento che in Polonia si è mosso affinché il Sinodo non dimentichi l’insegnamento della Chiesa.
Con la richiesta di evitare una “ermeneutica cospirativa,” fatta nell'intervento di ieri a detta di alcuni padri sinodali, Papa Francesco ha probabilmente voluto smorzare le tensioni, e di invitare i padri sinodali ad una riflessione più serena. Eppure il suo intervento ha dato luogo a un ulteriore dibattito.
Circoli minori e linguaggio, circoli minori e testimonianze, circoli minori dove si mettono insieme idee diverse. Tre padri sinodali anche oggi sono stati a disposizione dei giornalisti accreditati che seguono il Sinodo. Ma si capiva che non avevano ancora molto da dire.
Con il passare dei giorni i lavori del Sinodo cominciano ad entrare nel vivo ed alcuni Padri Sinodali hanno pubblicato sul web i loro interventi pronunciati nel corso delle congregazioni generali.
Udienza tutta dedicata al Sinodo della famiglia per Papa Francesco. E udienza tutta dedicata alla famiglia, “la Carta costituzionale” della Chiesa, che “è e deve essere la famiglia di Dio.” Con una preghiera speciale per i padri sinodali. “Possa il loro entusiasmo avere lo slancio di una Chiesa che abbandona le vecchie reti e si rimette a pescare confidando nella parola del suo Signore.”
C’è un libro uscito recentemente, quasi in sordina, per una collana della Libreria Editrice Vaticana gestita dal Pontificio Consiglio per la Famiglia. Si chiama “Famiglia e la Chiesa. Un legame indissolubile,” e mette insieme le proposte di una trentina di esperti che si sono riuniti in tre seminari a porte chiuse. Tra le proposte, quella di un cammino penitenziale che possa aprire la strada della comunione ai divorziati risposati.
Nella seconda giornata dei lavori del Sinodo entrano in scena i Circoli minori. Una delle novità metodologiche di questa XIV Assemblea ordinaria è proprio questa, il grosso del lavoro non si fa in Congregazione generale ma nei gruppi di lavoro divisi per aree linguistiche.
“Non dobbiamo lasciarci condizionare e ridurre il nostro orizzonte di lavoro sinodale come se l'unico problema fosse quella della Comunione ai divorziati risposati, occorre tenere conto dell'ampiezza delle questioni. dei lavori del Sinodo sulla famiglia. La dottrina cattolica sul matrimonio non è stata toccata né è stata messa in questione dal Sinodo precedente”. Lo ha detto Papa Francesco nel corso del suo breve intervento stamane in apertura della terza congregazione generale della XIV Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi. A darne notizia è stato Padre Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede. “Il Sinodo - ha aggiunto il Pontefice - è da vivere in continuità con l’Assemblea dello scorso anno. Sono da considerare ufficiali come documenti del Sinodo 2014 i suoi due discorsi, iniziale e finale, e la Relatio Synodi”.
Sono ripresi alle 9 di stamane, alla presenza di Papa Francesco, con la terza congregazione generale i lavori della XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. A tenere la meditazione quotidiana è stato il Cardinale indiano George Alencherry, Arcivescovo maggiore di Ernakulam-Angamaly dei Siro-Malabaresi e Presidente del Sinodo della Chiesa Siro-Malabarese.
“Il Sinodo non è un convegno o un parlatorio, non è un parlamento o un senato dove ci si mette d’accordo. Il Sinodo è una espressione ecclesiale, cioè è la Chiesa che cammina insieme per leggere la realtà con gli occhi della fede e con il cuore di Dio. Il Sinodo si muove necessariamente nel seno della Chiesa e dentro il Santo popolo di Dio, di cui noi facciamo parte in qualità di pastori, ossia servitori. Il Sinodo inoltre è uno spazio protetto, ove la chiesa sperimenta l’azione dello Spirito Santo. Il Sinodo potrà essere uno spazio dell’azione dello Spirito Santo solo se noi partecipanti ci rivestiamo di coraggio apostolico. di umiltà evangelica e di orazione fiduciosa”. Così stamane Papa Francesco ha aperto i lavori della prima congregazione generale della XIV Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
Prima conferenza stampa del Sinodo e prime dichiarazioni della presidenza. Il cardinale arcivescovo di Parigi Vingt-Trois, uno dei presidenti delegati del Sinodo, ha chiarito che chi si attende uno stravolgimento della dottrina della Chiesa resterà deluso.
Quali sono le periferie? Non ha dubbi il Cardinal Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. “Le bellissime famiglie cristiane che stanno eroicamente vivendo gli esigenti valori del Vangelo sono oggi le vere periferie del nostro mondo e delle nostre società, mentre queste ultime vivono la vita come se Dio non esistesse.”
Dopo il saluto del Papa e la relazione del Cardinale Segretario Generale Baldisseri ha preso la parola il Relatore generale del Sinodo, Cardinale Péter Erdő, Arcivescovo di Esztergom-Budapest, per la relazione generale. “Vedere, avere compassione, insegnare”, siano le linee guida del Sinodo, ha esordito il Cardinale citando Papa Francesco.
a ricerca di comunione, prima di tutto. Il Cardinal Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga la sottolinea nella meditazione alla preghiera mattutina, e il Cardinal André Ving Trois, uno dei tre presidenti delegati del Sinodo, lo mette in luce nel suo indirizzo di saluto. Entrambi parlano prima di Papa Francesco, che dà poi definitivamente il tono del Sinodo. Che è quello di una ricerca di risposte pastorali, più che di grandi rivoluzioni dottrinali. Una ricerca che avviene soprattutto lontano dai microfoni, e da quel Sinodo dei media che sempre più si contrappone al Sinodo reale.
E’ una breve cronistoria del cammino del Sinodo sulla famiglia qualle che il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo. La prima relazione dopo le parole del Papa, Presidente del Sinodo, nella quale sono inserite citazioni sul tema della famiglia di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI sul Concilio Vaticano II. Perché è dal Concilio che nasce il Sinodo e proprio durante l’ Assemblea si celebraranno i 50 anni della chiusura del Concilio che, dice Baldisseri, “resta «per noi – come ha affermato in tempi più recenti Benedetto XVI – un forte appello a riscoprire ogni giorno la bellezza della nostra fede, a conoscerla in modo profondo per un più intenso rapporto con il Signore, a vivere fino in fondo la nostra vocazione cristiana»”.
Al termine della preghiera mattutina, Papa Francesco ha rivolto un indirizzo di saluto ai padri sinodali. ACI Stampa ha raccolto quasi integralmente il testo, che viene riportato qui di seguito.
“Terremo lo sguardo fisso su Gesù per individuare, sulla base del suo insegnamento di verità e di misericordia, le strade più opportune per un impegno adeguato della Chiesa con le famiglie e per le famiglie, perché il disegno originario del Creatore sull’uomo e la donna possa attuarsi e operare in tutta la sua bellezza e la sua forza nel mondo di oggi.” Così Papa Francesco spiega alle migliaia di fedeli in Piazza San Pietro per l’appuntamento domenicale dell’Angelus come saranno i lavori del Sinodo sulla famiglia.
Si apre con una solenne celebrazione in latino nella Basilica vaticana la XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi dedicata a “Vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo.” E si apre con una riflessione sulla solitudine, l’amore tra uomo e donna, e la famiglia.
Il canto del Veni Sancte Spiritus, poi il Papa benedice una lampada che pone davanti all’Icona della Santa Famiglia posta sul palco vicino al Papa. Da li si accendono nella luce del tramonto migliaia di candele, circa 80 mila. Due ore di testimonianze, canti, letture e ascolto delle parole sulla famiglia di Papa Francesco che nelle catechesi del mercoledì ha ben chiarito il suo pensiero, perfettamente in linea con il Magistero dei suoi predecessori, sul Vangelo della famiglia.
E’ una festa per tutto il Vaticano quella che ogni anno la Gendarmeria pontificia organizza per la feste del Patrono, San Michele Arcangelo. Quest’anno l’appuntamento è stato spostato nella festa degli Angeli Custodi e nella cerimonia i nuovi gendarmi hanno giurato fedeltà al Papa e allo Stato della Città del Vaticano.