Una giornata dedicata dai vescovi cattolici all’ ascolto dei Delegati fraterni, ortodossi e protestanti di diverse Chiese della Riforma, ma anche degli uditori che oggi hanno portato al Sinodo la voce del Popolo di Dio .
Il Sinodo dei Vescovi prosegue la discussione sulla terza parte dell’Instrumentum Laboris, e tra i temi più spinosi vi è - come è noto - la riammissione all’Eucarestia per i divorziati risposati. Allo studio dei Padri Sinodali anche la formazione di una commissione ad hoc di esperti che studi a fondo la questione. La notizia è stata comunicata nel consueto briefing quotidiano al quale oggi hanno partecipato i delegati fraterni: nello specifico il Patriarca Stephanos, primate della Chiesa ortodossa di Estonia, ed il vescovo Timothy Thornton, della Comunione Anglicana.
Tutto ruota intorno alla iniqua distribuzione dei beni della terra che causa di un mancato sviluppo agricolo. Il Papa ha inviato un messaggio al Direttore generale della FAO in occasione della giornata dell’ alimentazione che quest’anno ha per tema: “Protezione sociale e agricoltura per spezzare il ciclo della povertà rurale”.
È l’amore il centro della riflessione dell’Ora Terza, questa mattina affidata al vescovo Yves-Marie Pean, vescovo di Les Gonaives (Haiti). Il quale parte dall’amore per il prossimo e l’amore per il nemico, una delle caratteristiche speciali dei cristiani. E sottolinea che “in questo momento di grazia del Sinodo della famiglia, noi pastori siamo incoraggiati a proclamare il Vangelo della famiglia edificato sull’amore.”
Il tema della coscienza, da formare rettamente, coniugato con la sensibilità pastorale. È questo il cuore dell’intervento al Sinodo dei vescovi dell’arcivescovo di Riga Zbignevs Stankevics. Il quale ha scelto come titolo e linea guida del suo intervento un passaggio dell’Instrumentum Laboris: “La misericordia più grande è dire la verità con amore.”
Tra ieri sera e questa mattina durante i lavori delle Congregazioni generali della XIV Assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi hanno preso la parola oltre 90 Padri. Lo ha riferito, nel consueto briefing con la stampa, il portavoce vaticano Padre Federico Lombardi. Il Direttore della Sala Stampa ha poi sottolineato alcune dichiarazioni dei partecipanti ai lavori, tra le quali quella di un Padre Sinodale che ha invitato a mettere maggiormente l’accento sul tema del perdono.
Sono oltre 93 gli interventi dei padri sinodali nella discussione generale della terza parte dell’Instrumentum Laboris, quella che contiene anche le proposte per una via penitenziale per i divorziati risposati. Il dibattito è serrato, e le proposte di modifica (i cosiddetti modi) sono già 360, e manca ancora mezza giornata di discussione. In generale, i padri sinodali chiedono maggiore enfasi sulle Sacre Scritture e percorsi prematrimoniali più efficaci. Nessuno dice di voler cambiare la dottrina della Chiesa. Ma sono molto diversi gli approcci pastorali proposti.
Un Sinodo forse troppo occidentale, ma stiamo lavorando bene insieme. Nel Sinodo c’è una buona atmosfera. Il Patriarca Latino di Gerusalemme, Mons. Fouad Twal – in esclusiva ad Acistampa – racconta i lavori della XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
I padri sinodali si sono riuniti di nuovo nelle congregazioni generali, per ascoltare i rapporti dei 13 circoli minori sulla seconda parte dell’Instrumentum Laboris. Ma hanno già cominciato a discutere della terza parte del documento che fa da base alla discussione sinodale, tanto che – dopo la lettura delle relazioni – ci sono stati altri 14 interventi sulla terza parte del Sinodo, continuando una discussione che era già cominciata lo scorso fine settimana.
Il Circolo di lingua tedesca si differenzia in stile e contenuti dagli altri circoli e propone una relazione di taglio teologico. Il tema centrale delle considerazioni è basato sul rapporto tra verità e misericordia e, invece di trovare un equilibrio, la riflessione si è spostata direttamente sulla misericordia.
Il Circolo Minore Hibericus A, coordinato dal Cardinale honduregno Oscar Maradiaga, ha presentato una serie di appunti piuttosto duri e circostanziati alla seconda parte dell’Instrumentum Laboris del Sinodo dei Vescovi.
“Questa parte espone in maniera sintetica l’insegnamento della Chiesa sul matrimonio e la famiglia in prospettiva pastorale. Per questo è importante che i contenuti siano esposti nella maniera più leggibile e organica possibile”. E’ l’incipit della relazione del Circolo Minore Italicus A, coordinato dal Cardinale Arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro, circa l’esame della seconda dell’Instrumentum Laboris del Sinodo dei Vescovi. Circa la “sacralità del matrimonio” i Padri si sono avvalsi “delle catechesi di Papa Francesco nell’esigenza di armonizzare” tale concetto.
È la richiesta di una sostanziale riscrittura della seconda parte dell’Instrumentum Laboris quella che viene fuori dai Circoli minori anglofoni. C’è chi nota che “l’Instrumentum Laboris non definisce da nessuna parte il matrimonio.” C’è chi addirittura riscrive interamente la seconda parte dell’Instrumentum Laboris. Chi prova ad armonizzare e condensare i paragrafi. Tutti sono d’accordo che mancano delle solide referenze alle Sacre Scritture; che manca una definizione di famiglia; che non viene considerata l’indissolubilità del matrimonio da un punto di vista positivo.
Tre cardinali al briefing di oggi nella sala stampa della Santa Sede: il Cardinal Vincent Nichols, il Cardinal Ruben Salazar Gomez, il Cardinal Phillippe Ouedraogo per spiegare ai giornalisti che il testo cui stanno lavorando è abbastanza complesso. Lo ha ricordato il cardinale Nichols, ma lo hanno detto in diversi modi anche gli altri ospiti.
I francofoni hanno chiaro un punto: la seconda parte dell’Istrumentum laboris è del tutto inadeguato a presentare in chiave biblica e teologica il matrimonio cristiano.
“L’azione politica ed economica è un’attività prudenziale, guidata da un concetto perenne di giustizia e che tiene sempre presente che, prima e aldilà di piani e programmi, ci sono donne e uomini concreti, uguali ai governanti, che vivono, lottano e soffrono, e che devono essere protagonisti del proprio destino. Lo sviluppo umano integrale e il pieno esercizio della dignità umana non possono essere imposti. Vanno costruiti e realizzati da ciascuno, da ciascuna famiglia, in comunione con gli altri esseri umani e in una giusta relazione con gli ambiti nei quali si sviluppa la socialità umana – amici, comunità, villaggi e comuni, scuole, imprese e sindacati, province, nazioni”. Lo scrive il Papa in un messaggio indirizzato la sindaco di Torino, Fassino, in occasione del III Forum Mondiale di Sviluppo Locale, in programma a Torino dal 13 al 16 ottobre.
“Gesù è realista ed è inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale avviene lo scandalo, io vorrei prima di iniziare la catechesi, in nome della Chiesa chiedervi perdono per gli scandali che in questi ultimi tempi sono caduti sia a Roma che in Vaticano, vi chiedo perdono”. Lo ha detto il Papa, stamane, aprendo l’udienza generale. Il Pontefice non ha precisato se stesse facendo riferimento ad episodi specifici.
La XIV Assemblea Generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi è entrata nel vivo. I lavori proseguono e il confronto tra i Padri Sinodali si fa intenso. Delle prospettive del Sinodo e del tema centrale della famiglia Acistampa ha parlato in esclusiva con il Cardinale Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento, moderatore del Circolo Minore “Italicus A”.
"Come sappiamo almeno quattro dei Padri sinodali che erano stati compresi nella lista dei firmatari hanno smentito e il Cardinale Pell ha fatto sapere che una lettera riservata doveva rimanere riservata e che in quella pubblicata non corrispondono né il contenuto né le firme. Le difficoltà contenute nella lettera erano state evocate lunedì sera in Aula, il segretario generale Cardinale Baldisseri e il Papa avevano risposto con chiarezza la mattina seguente, martedì. Chi ha compiuto questo atto di divulgazione ha compiuto un atto di disturbo, occorre perciò non farsene condizionare". Così, al briefing in Sala Stampa Vaticana, Padre Federico Lombardi è tornato stamane a parlare della cosiddetta lettera dei 13.
“Una lettera privata deve rimanere tale. Tra i Padri Sinodali c’è unanimità sulla grandissima maggioranza dei temi, ci sono delle differenze sulla Comunione (ai divorziati risposati ndr): una minoranza vuol cambiare la regola. La lista dei firmatari è sbagliata e anche il contenuto non è quello. Non so precisamente cosa abbiano fatto, forse hanno attribuito firme errate ad un testo sbagliato. Io non sono un capo di nessuna cordata, sono solo un messaggero”. Così il Cardinale George Pell.