Un testo lungo e articolato sul quale però tutti i partecipanti al Circolo germanico erano d’accordo. Il testo inizia con gli aspetti considerati negativi, da alcune dichiarazioni di alcuni padri sinodali contrarie allo spirito del “camminare insieme” fino alla richiesta di perdono alle persone che verso le quali l’insegnamento della Chiesa è stato frainteso come madri non sposate, bambini nati fuori dal matrimonio e persone con orientamento omosessuale. Poi si passa alle proposte.
Anche i due circoli minori di lingua spagnola hanno presentato le loro relazioni sulla terza ed ultima parte dell’Instrumentum Laboris.
Nel giorno in cui sono state consegnate e pubblicate le relazioni dei Circoli minori sulla terza dell’Instrumentum Laboris, si sono presentati alla stampa – per il consueto briefing quotidiano – il Cardinale Reinhard Marx, Arcivescovo di Monaco e Frisinga, il Cardinale Daniel Fernando Sturla, Arcivescovo di Montevideo e monsignor Eamon Martin, Arcivescovo di Armagh e Primate d’Irlanda.
La necessità di maggiore preparazione al matrimonio è il filo rosso che percorre i rapporti sulla terza parte dell’Instrumentum Laboris di tutti i quattro circoli minori anglofoni. Su temi come l’accesso alla comunione per i divorziati risposati e la pastorale per le persone omosessuali si nota invece una discussione viva. Tanto che un gruppo propone persino una assemblea sinodale sulla sessualità umana. E due dei gruppi chiedono al Papa una commissione per studiare la questione dei divorziati risposati.
“Il matrimonio è la risposta a una chiamata specifica a vivere l'amore coniugale in Cristo e nello Spirito, diventando segno credibile dell'amore di Cristo e della Chiesa; la scelta di sposarsi e di creare una famiglia non può che essere il frutto di un discernimento vocazionale; è compito della comunità ecclesiale offrire un permanente camino di catechesi che accompagni tutte le età della vita e coinvolga le famiglie, senza limitarsi alla preparazione immediata ai sacramenti”. Sono le proposte avanzate dal Circolo Italicus A, coordinato dal Cardinale Francesco Montenegro, nella relazione sulla terza parte dell’Instrumentum Laboris.
Terza ed ultima relazione dei circoli minori al Sinodo sulla famiglia. I padri hanno concluso il loro lavoro di fatto, ora ci saranno le votazioni sulle proposte e poi tutto passa nella mani del Papa. E’ generale in effetti la richiesta di un documento pontificio che rimetta insieme le varie posizioni.
“Non dimentichiamo mai: l’identità familiare è una promessa che si allarga a tutta la famiglia e a tutta l’umanità!. L’intera realtà familiare è fondata sulla promessa: si può dire che la famiglia vive della promessa d’amore e di fedeltà che l’uomo e la donna si fanno l’un l’altra e comporta l’impegno di accogliere ed educare i figli, ma si attua anche nel prendersi cura dei genitori anziani, nel proteggere e accudire i membri più deboli della famiglia, nell’aiutarsi a vicenda per realizzare le proprie qualità e accettare i propri limiti. E’ una promessa che si allarga a condividere le gioie e le sofferenze di tutti i padri, le madri, i bambini, con generosa apertura nei confronti dell’umana convivenza e del bene comune”. Lo ha detto stamane il Papa nel corso dell’udienza generale in Piazza San Pietro dedicando ancora una volta la catechesi alla famiglia, mentre sono in corso le battute finali della XIV Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
A pochi giorni ormai dalla chiusura della XIV Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi ci si prepara alla relazione conclusiva. Le posizioni, anche diverse, dei Padri sono state espresse nel corso delle Congregazioni generali e dei Circoli Minori. Sui tanti aspetti dell’assemblea sinodale Acistampa ha parlato in esclusiva con il Cardinale Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo metropolita di San Paolo.
La giornata inizia con un certo fermento legato ad una intervista del cardinale Müller apparsa sul settimanale tedesco Focus. In effetti il Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede non ha fatto altro che riproporre il Magistero, ma per alcuni sembra che ci sia un cambiamento di rotta.
Il principio di base è quello secondo cui "le persone si sposano per essere felici e creare una famiglia, bisogna cercare di far sì che il loro matrimonio duri" e questo risultato si può ottenere tramite un serio percorso di formazione e preparazione. Così il Cardinale Arcivescovo di Barcellona Lluis Martinez Sistach, nel consueto briefing con i giornalisti nella Sala Stampa Vaticana.
Un processo complesso, i cui risultati saranno tutti da vedere. Il Cardinal Christopher Collins, arcivescovo di Toronto, non si sbilancia sulle procedure in corso, né vuole prevedere quale sarà la decisione di Papa Francesco, se redigere una esortazione post-sinodale o se piuttosto lasciare tutto a un documento finale. Da moderatore del Circolo Anglicus D, fa un bilancio di questa prima fase del lavoro sinodale, mentre ci si avvia alla settimana finale.
E’ iniziata l’ultima settimana di lavoro della XIV Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Le riunioni dei Circoli Minori si avviano alla conclusione: mercoledì saranno presentate alla stampa le relazioni sulla terza ed ultima parte dell’Instrumentum Laboris.
Non è una discussione destinata a terminare, quella del Sinodo sulla famiglia. La sfida, come ha spiegato l'arcivescovo Mark Coleridge di Brisbane (Australia) è quella di trasformare il Sinodo da evento a processo. E, nonostante le differenze, c’è una cosa su cui tutti i vescovi sono d’accordo, spiega il Patriarca di Gerusalemme dei Latini Fouad Twal, e cioè che si deve coniugare “verità e misericordia.” Come, è tutto da vedere, in un Sinodo che però “non deve essere solo cosmetica,” sottolinea il vescovo Enrico Solmi di Parma.
Al termine della celebrazione eucaristica nel corso della quale ha canonizzato i Beati Vincenzo Grossi, Maria dell’Immacolata Concezione, Ludovico Martin e Maria Azelia Guérin, Papa Francesco nel corso dell’Angelus ha levato la propria voce per implorare la fine delle violenze che da diversi giorni stanno insanguinando la Terra Santa.
La Chiesa Cattolica è in festa per la canonizzazione di 4 Beati: Vincenzo Grossi, sacerdote diocesano, fondatore dell’Istituto delle Figlie dell’Oratorio; Maria dell’Immacolata Concezione, religiosa, superiora generale della Congregazione delle Sorelle della Compagnia della Croce ed i coniugi Ludovico Martin e Maria Azelia Guérin, genitori di Santa Teresa di Lisieux. Il rito è stato presieduto da Papa Francesco sul sagrato della Basilica Vaticana. Hanno concelebrato i Padri Sinodal
Giornata più “tranquilla” per i padri sinodali. I lavori non sono sospesi, nel pomeriggio si incontrano ancora per i Circoli Minori, e discutono della terza parte. Ma è un sabato assolato, molti di loro approfittano per fare degli incontri, altri arrivano in Aula Paolo VI un po’ in ritardo.
Da Nairobi a Bangui, passando per Kampala. Tre nazioni: Kenya, Uganda, Repubblica Centrafricana. Tredici discorsi, quattro omelie. Due incontri ecumenici ed una visita in Moschea. Papa Francesco va in Africa dal 25 al 30 novembre 2015, e il programma del viaggio – molto dettagliato – prevede molti incontri, e una permanenza abbastanza breve nella Repubblica Centroafricana: non di passaggio, come si pensava, ma alla fine del viaggio, per una giornata. Tanto lo permettevano le condizioni di sicurezza in una nazione che vive una difficile tranzione politica.
“Il mondo in cui viviamo, e che siamo chiamati ad amare e servire anche nelle sue contraddizioni, esige dalla Chiesa il potenziamento delle sinergie in tutti gli ambiti della sua missione.”
Il coro dell’Antoniano di Bologna, i cardinali in prima fila e, a dire il vero un’Aula Paolo VI semivuota, ma il Papa e i Padri Sinodali che ricordano le 27 assemblee della istituzione che ha raccolto l’eredità del Concilio sono un invito al Popolo di Dio a capire che cosa davvero si possa fare “camminando insieme”. La commemorazione dei 50 anni di vita del Sinodo inizia con il Segretario Generale del Sinodo il cardinale Baldisseri che tratteggia la storia e i temi delle Assemblee ricordando il senso stesso del Sinodo.
Una giornata dedicata dai vescovi cattolici all’ ascolto dei Delegati fraterni, ortodossi e protestanti di diverse Chiese della Riforma, ma anche degli uditori che oggi hanno portato al Sinodo la voce del Popolo di Dio .