L’ultimo giorno del Sinodo in effetti è stato una serata. Quella del 24 ottobre, un sabato pomeriggio di attesa per i giornalisti che per tre settimane hanno seguito ogni passo dei lavori in aula attraverso le parole del portavoce vaticano e dei Padri che si sono alternati in Sala Stampa. I testi a disposizione sono stati essenzialmente le sintesi dei circoli minori, e le testimonianze di uditori ed uditrici. Gli interventi dei Padri sono usciti a singhiozzo per vie non ufficiali e questo ha reso la comunicazione a dire il vero confusa ed in una atmosfera “controllata”.
“Il primo a voler camminare insieme con noi, a voler fare “sinodo” con noi, è proprio Lui, il nostro Padre. Il suo “sogno”, da sempre e per sempre, è quello di formare un popolo, di radunarlo, di guidarlo verso la terra della libertà e della pace. E questo popolo è fatto di famiglie: ci sono «la donna incinta e la partoriente»; è un popolo che mentre cammina manda avanti la vita, con la benedizione di Dio.” Papa Francesco ha salutato così i fedeli che si sono radunati in piazza san Pietro per la recita dell’Angelus dopo la celebrazione della messa che ha concluso il Sinodo sulla famiglia.
Ci sono due tentazioni per chi segue Gesù: “di fronte ai continui problemi, meglio andare avanti, senza lasciarci disturbare” e poi c’è il rischio “di cadere in una “fede da tabella”. Possiamo camminare con il popolo di Dio, ma abbiamo già la nostra tabella di marcia”.
Un testo che a volte ha il sapore della sociologia, e che però accetta il suggerimento di uno dei circoli minori di introdurre un capitoletto dedicato alla pedagogia divina. La prima parte della relazione finale al Sinodo – ma poi si dovrà vedere se ci sarà un documento del Santo Padre – trova molto consenso dai padri sinodali quando parla di accompagnare e stare vicino alle famiglie in difficoltà. Ma diventa più complessa nel momento in cui si parla della pienezza ecclesiale della famiglia, e si affrontano le sfide difficili. In sintesi, c’è una grande fotografia delle difficoltà della famiglia. E una esaltazione di quelle famiglie che davvero rispondono al disegno di Dio.
“In tutto il mondo, nella realtà delle famiglie, possiamo vedere tanta felicità e gioia, ma anche tante sofferenze e angosce. Vogliamo guardare a questa realtà con gli occhi con cui anche Cristo la guardava quando camminava tra gli uomini del suo tempo. Il nostro atteggiamento vuole essere di umile comprensione”. E’ l’incipit della terza parte del documento finale della XIV Assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi dedicata alla missione della famiglia
Un discorso duro quello di Papa Francesco a conclusione del Sinodo sulla famiglia e la sua vocazione e missione, che parte da una domanda: “che cosa significherà per la Chiesa concludere questo Sinodo dedicato alla famiglia?”
Per il Cardinal Christoph Schoenborn non c’è dubbio: è l’attenzione alla famiglia la vera novità di questo Sinodo. E quando gli viene richiesto quale sia la definizione di famiglia, risponde sicuro: “La famiglia è quella tra uomo e donna, aperti alla vita, che vivono la loro relazione in fedeltà.” E dà dettagli sul documento finale, che sarà votato questa sera dai padri sinodali: il problema dell’accesso ai sacramenti per i divorziati che vivono una seconda unione “sarà trattato in maniera obliqua,” mentre non ci sarà grande attenzione sul tema delle coppie omosessuali, un problema molto marginale nel testo. Tutta l’attenzione sarà spostata sul tema della coscienza e del discernimento, secondo una linea segnata dal gruppo germanofono guidato dallo stesso Schoenborn. Ma in pratica si dovrebbero semplicemente ridefinire gli insegnamenti dell’esortazione sinodale “Familiaris Consortio” di San Giovanni Paolo II.
A conclusione dei lavori mattutini i Padri Sinodali, alla presenza del Papa, hanno pubblicato un messaggio rivolto in particolare alle famiglie che vivono nel Medio Oriente.
“La preghiera è il cardine e il fondamento di attività apostolica.” Mario Iceta Gavicagogeascoa, Vescovo di Bilbao in Spagna lo ha ricordato nella breve meditazione proposta questa mattina dopo la recita dell’ Ora Terza all’ inizio dei lavori del Sinodo sulla famiglia.
Mancano poche ore ormai alla conclusione della XIV Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. C’è attesa per la stesura del Documento finale a cui - auspicano molti Padri - sarebbe opportuno seguisse una Esortazione Apostolica del Papa. Di questo avviso è Mons. Stanislaw Gadiecki, Arcivescovo di Poznan e Presidente della Conferenza Episcopale Polacca.
Ultime battute per i Padri sinodali che domani pomeriggio voteranno il testo con suggerimenti, idee e proposte per il Papa sul tema della famiglia.
Il tema della decentralizzazione. Le aspettative per il documento finale del Sinodo dei vescovi. Il dibattito in aula sinodale. In una intervista con ACI Stampa il 22 ottobre – ancora prima di vedere la bozza di relazione finale - , il Cardinal George Pell, prefetto della Segreteria per l’Economia ha dato uno sguardo dentro il dibattito sinodale. Ha sottolineato la bellezza di avere un Papato. E ha affermato con certezza: la dottrina non può cambiare, né cambierà.
1355. Tanti sono gli emendamenti presentati dai Padri Sinodali all’Instrumentum Laboris. Lo ha annunciato il Direttore della Sala Stampa Vaticana, Padre Federico Lombardi, nel corso del consueto briefing quotidiano con i giornalisti. 51 invece gli interventi sulla bozza della Relatio Finalis: si è parlato anche del “rapporto tra la coscienza e la legge morale”.
Nel segno di San Giovanni Paolo II. Il vescovo Jan Vokál di Hradec Králové (Repubblica Ceca) tiene l’omelia dell’Ora Terza, la preghiera con cui si apre la 16esima congregazione generale del Sinodo dei vescovi. E tutta la sua riflessione, che inizia con un brano del profeta Amos, si incentra proprio su Giovanni Paolo II.Nel segno di San Giovanni Paolo II. Il vescovo Jan Vokál di Hradec Králové (Repubblica Ceca) tiene l’omelia dell’Ora Terza, la preghiera con cui si apre la 16esima congregazione generale del Sinodo dei vescovi. E tutta la sua riflessione, che inizia con un brano del profeta Amos, si incentra proprio su alcuni temi cari a Giovanni Paolo II.
La XIV Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi si avvia alla stesura della relazione finale. Aci Stampa ha incontrato il Cardinale Elio Sgreccia – Presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita – con cui ha conversato in esclusiva sui temi principali di questa intensa e lunga assise sinodale.
Un nuovo dicastero per Famiglia, Laici e Vita. Papa Francesco lo ha annunciato all’inizio della Congregazione generale del Sinodo dei vescovi, che si è riunita questo pomeriggio. L’annuncio viene dalla Sala Stampa vaticana.
Un documento forse di un centinaio di pagine in cui sarà ribadito che la dottrina della Chiesa sulla famiglia non cambia. E’ la previsione del Cardinale Oswald Gracias, Arcivescovo di Mumbai e Presidente delegato della XIV Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, circa il documento finale che nel pomeriggio di sabato sarà votato dai Padri Sinodali.
La “Familiaris Consortio” di San Giovanni Paolo II è ancora un punto di riferimento. E per questo ci saranno nella “relatio finalis” di questo Sinodo dei vescovi molti riferimenti a quella esortazione post-sinodale di San Giovanni Paolo II che sintetizzò e concluse i lavori del Sinodo dei vescovi del 1980, dedicato appunto alla famiglia. Lo dice il Cardinal Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay (India) e membro di quello che ormai viene chiamata “la commissione dei dieci,” ovvero la commissione dei dieci prelati nominata da Papa Francesco per elaborare la “relatio finalis.”
il tema di una migliore preparazione al matrimonio sono è una linea rossa che si dipana nei “modi” all’Instrumentum Laboris, che oggi vengono discussi dalla Commissione per l’Elaborazione del Rapporto Finale. Mentre il tema dell’accesso alla comunione per i divorziati risposati, soprattutto di natura disciplinare, è oggetto di una profonda revisione da parte dei padri sinodali. Lo testimoniano i due interventi dell’arcivescovo Zbignevs Stankevics e del Cardinal Wilfied Fox Napier, che ACI Stampa è in grado di pubblicare. Uno di questi interventi è stato pronunciato durante la discussione libera. L’altro, durante una delle congregazioni generali.
Giornata di vacanza per i padri sinodali, ma non per tutti. La Commissione per l’Elaborazione della Relatio Finalis, composta da 10 prelati, si riunisce per tutta la giornata di oggi e per mezza giornata di domani. L’obiettivo è quello di condensare in un testo organico e condiviso il più ampiamente possibile gli oltre mille “modi” (emendamenti) presentati all’Instrumentum Laboris, il documento di lavoro che funge da base per questo sinodo.