Papa Francesco incontra i membri del Movimento Cristiano Lavoratori, e consegna loro tre parole con le quali vivere la loro vita associativa: educazione, condivisione e testimonianza. Ed esorta a formare un nuovo “umanesimo del lavoro”, che metta l’uomo, e non al profitto, al centro. Non solo: il Papa chiede di combattere l'illegalità, che definisce "come una piovra che non si vede".
Papa Francesco lo aveva promesso, e ha mantenuto: un venerdì al mese compirà un gesto di misericordia. A sorpresa. E il primo di questi gesti è la visita ad una casa di riposo in una periferia romana, cui è seguita una visita a “Casa Iride”, una casa di Cura nella zona di Torre Spaccata, a Roma, gestita dalla Asl Rm B.. Ne dà notizia l’account twitter ufficiale del Giubileo.
Un messaggio per invitare tutti i ragazzi ad essere “protagonisti dell’Anno della Misericordia”, con uno sguardo particolare a quanti vivono “in situazioni di guerra” e di difficoltà e l’appello a “costruire amicizie nuove”, senza credere alle “parole di odio e di terrore”. Papa Francesco si rivolge ai ragazzi in occasione del loro speciale Giubileo, che si terrà dal 23 al 25 aprile.
Raccogliendo l’invito del Papa il Pontificio Consiglio Cor Unum ha promosso una giornata di ritiro spirituale per quanti operano nel servizio della carità, da svolgersi nel corso della Quaresima dell’Anno Giubilare della Misericordia. Gli interessati – fa sapere il Pontificio Consiglio in una nota – potranno scegliere autonomamente il momento e le modalità più opportune per realizzare tale giornata, sempre all’interno del periodo di Quaresima.
“Oggi iniziamo le catechesi sulla misericordia secondo la prospettiva biblica, così da imparare la misericordia ascoltando quello che Dio stesso ci insegna con la sua Parola. Iniziamo dall’Antico Testamento, che ci prepara e ci conduce alla rivelazione piena di Gesù Cristo, nel quale in modo compiuto si rivela la misericordia del Padre”. Lo ha detto stamane Papa Francesco, aprendo nell’Aula Paolo VI, la consueta udienza generale del mercoledì.
Ci possono essere altri due viaggi internazionali nell’agenda del Papa per il 2016, oltre a quelli – già fissati – in Messico e Polonia per la Giornata Mondiale della Gioventù? È solo una ipotesi, che viene da una lettura attenta del calendario delle celebrazioni presiedute dal Santo Padre pubblicato dalla Prefettura della Casa Pontificia.
Pubblicato questa mattina il calendario delle celebrazioni che saranno presiedute dal Papa tra la fine di gennaio e il mese di febbraio.
È una diplomazia con un occhio particolare al fenomeno migratorio, quella che Papa Francesco dipana davanti agli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede nel primo discorso ufficiale dell’anno. Un discorso che individua la misericordia come “filo conduttore” dell’attività diplomatica della Santa Sede, che sottolinea l’importanza simbolica dell’apertura della Porta Santa a Bangui, e che chiede di superare l’indifferenza, ma stigmatizza anche i recenti esperimenti sul nucleare in Corea del Nord. Di certo, il tema delle migrazioni è centrale nel ragionamento di Papa Francesco.
Testimoniare il Battesimo tutti i giorni: è l’invito che Papa Francesco fa nell’Angelus di oggi, giorno del Battesimo di Gesù. Al mattino, Papa Francesco ha battezzato 26 bambini nella Cappella Sistina, in una Messa essenziale come piace a lui. All’Angelus, ripercorre il Vangelo del giorno, che parla proprio del Battesimo di Gesù, e chiede di metterci alla sua sequela, contrapponendo la sua “mansuetudine, umiltà e tenerezza” da contrappore alla “superbia, intolleranza e durezza” del mondo.
Far crescere i bambini nella fede. Custodire la fede, simboleggiata dalla candela accesa sul cero Pasquale che viene consegnata ai genitori dei bambini battezzati, appena dopo l’aspersione dell’acqua. Trasmettere la fede da una generazione all’altra, come un catena. È l’augurio che Papa Francesco fa ai genitori dei bambini che stanno per essere battezzati in Cappella Sistina, in una breve omelia che tiene a braccio.
Riprende la attività ordinaria per Papa Francesco che oggi ha ricevuto il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti in Vaticano.
Poco prima di Natale, il 21 dicembre del 2015, nei media vaticani è arrivato il primo scossone targato Papa Francesco. Non è stato un evento epocale, ma a leggerlo bene con alcune carte in mano si capisce che è la riforma dei media che da anni si favoleggiava.
“Pace e giustizia”, che scaturiscano da “un dialogo sincero tra uomini e donne di religioni differenti”. Nel primo messaggio a commento delle intenzioni di preghiera del mese, diffuso oggi, Papa Francesco si sofferma sul tema del dialogo interreligioso.
Senza l’ascolto del Vangelo non è possibile incontrare Cristo. Lo dice Papa Francesco all’Angelus del giorno dell’Epifania, anche questo imperniato sulla figura dei Magi che da Oriente hanno seguito la stella. Una esperienza – dice il Papa – che “ci esorta a non accontentarci della mediocrità, a non vivacchiare, ma a cercare il senso delle cose, a scrutare con passione il grande mistero della vita”.
La storia dei Re Magi ci invita ad andare “alla ricerca di Dio”, ad interpretare i suoi segni. Ma ci racconta anche che, seppur i Magi provenissero da tempi diversi “davanti a Gesù non esiste più divisione alcuna di razza, di lingua e di cultura: in quel bambino, utta la sua umanità trova l’umanità”. Perché “è Cristo la vera luce che rischiara”, ci si deve lasciare illuminare da lui, come la luna dal sole. In fondo, i padre della Chiesa non parlavano del myterium lunae?
Fare previsioni con Papa Francesco è difficile, anzi forse impossibile. Ma come ogni anno di questi tempi si torna insistentemente a parlare di concistoro per la creazione di nuovi cardinali. Ad oggi il Sacro Collegio è composto da 216 cardinali: 117 elettori – cioè con meno di 80 anni – e 99 ultraottantenni e per questo esclusi da un futuro conclave.
Offerta quotidiana, consacrazione e riparazione. Sono le tra parole chiave dell’ Apostolato della Preghiera che ogni mese diffonde un testo con le intenzioni di preghiera del Papa. Dal 6 gennaio ci sarà qualcosa di più. Il messaggio del Papa diventa un video messaggio. Il video è realizzato dal CTV e dalla agenzia di comunicazione “La Machi”.
È arrivato nel primo pomeriggio in auto, senza dare alcun annuncio pubblico. Papa Francesco si è recato a Greccio, in provincia di Rieti, a visitare il Santuario del Presepe, il luogo nel quale San Francesco, nella notte del Natale del 1223, rappresentò con personaggi viventi la nascita di Gesù.
Non fare entrare il male, ma spalancare la porta alla Parola di Dio. Papa Francesco parte dal Vangelo del giorno, il prologo del Vangelo di Giovanni, per chiedere ai cristiani di aprirsi alla Parola di Dio, anzi di incarnare il Vangelo quotidianamente per poterlo portare agli altri. Perché “la vocazione del cristiano è quella di donare agli altri Gesù”.
Porta Santa e porta di misericordia più di ogni altra per Papa Francesco la porta della basilica di Santa Maria maggiore, la basilica più amata per il vescovo di Roma, la basilica dove si è recato appena eletto e dove si reca ogni volta che parte e torna da un viaggio.