Il racconto evangelico della pesca miracolosa fa da cornice alla meditazione offerta stamane dal Papa in occasione della recita del Regina Coeli.
Parte da Dostoevskij la riflessione che P. José Granados dcjm, Vicepreside e ordinario di Teologia dogmatica al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi sul matrimonio e la famiglia, Università Lateranense, ha proposto al Convegno Misericordia Vultus promosso dallaPenitenzieria Apostolica nelle festa della Divina Misericordia. “Poniamo al centro, con convinzione, il sacramento della riconciliazione” (MV 17). Raccontare la misericordia, questo il tema che il teologo ha spiegato usando l’approccio di “ Delitto e castigo”: raccontare la colpa per raccontare la misericordia.
Prima il viaggio in Armenia, dal 24 al 26 giugno. Poi, il viaggio in Georgia e Azerbaigian, dal 30 settembre al 2 ottobre. Papa Francesco percorre il Caucaso in due tappe, durante quest’anno giubilare. E arricchisce così il numero dei viaggi internazionali durante l’anno.
Dare in maniera generosa, dare il tuo, ma dare con gioia: nell’udienza giubilare straordinaria, Papa Francesco commenta il passo del Vangelo in cui Gesù invita a dare l’elemosina senza che “la destra sappia cosa fa la sinistra”. Papa Francesco ricorda che la parola elemosina deriva dal greco, e significa proprio misericordia. E invita i genitori ad educare i propri figli a dare l’elemosina con generosità, privandosi di qualcosa di loro.
La lettura proposta dalla Penitenzieria apostolica della Misericordiae vultus ha uno dei punti centrali nelle immagini dei santi che hanno incarnata la misericordia.Sul tema ha tenuto una relazione la scorsa settimana Padre Antonio Maria Sicari, dell’ ordine dei carmelitani scalzi.
Persecuzione e sofferenze sono parte della testimonianza cristiana. E Gesù si segue sulla strada del servizio. Sono i due messaggi, a commento delle letture del giorno, che Papa Francesco nell’omelia della Messa quotidiana, eccezionalmente celebrata nella Cappella Redemptoris Mater nella seconda loggia del Palazzo Apostolico per la comunità del Centro Aletti. E proprio il Centro Aletti ha decorato la cappella con il colorato mosaico che fa da cornice alla Messa celebrata da Papa Francesco.
È abbastanza ovvio che per la maggior parte dei media, e quindi anche per moltissimi fedeli, le uniche parti della esortazione apostolica dedicata dal Papa alla famiglia che saranno discusse sono nell'ottavo capitolo
“Il Papa non innova, sta nella grande tradizione pastorale e prudenziale della Chiesa che ogni vescovo deve esercitare”. Il cardinal Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna, spiega così l'esortazione post-sinodale in una conferenza stampa di presentazione che - sottolinea padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede - "richiama il pubblico delle grandi occasioni".
“Quest’anno il vostro pellegrinaggio si svolge nell’ambito del Giubileo della Misericordia, durante il quale contempliamo il mistero della misericordia, che è fonte di gioia, serenità e pace, e dalla quale dipende la nostra salvezza. Siamo chiamati da Cristo a condividere questa misericordia con coloro che sono spiritualmente e materialmente nel bisogno mediante le opere di misericordia spirituali e corporali, con quello spirito di generosità e tenerezza che riflette l’incommensurabile bontà di Dio”. Lo ha detto il Papa ricevendo in udienza stamane membri, amministratori e “Stewards of Saint Peter” della Papal Foundation.
“La Chiesa vuole raggiungere le famiglie con umile comprensione, e il suo desiderio è di accompagnare ciascuna e tutte le famiglie perché scoprano la via migliore per superare le difficoltà che incontrano sul loro cammino. Per questo si richiede a tutta la Chiesa una conversione missionaria: è necessario non fermarsi ad un annuncio meramente teorico e sganciato dai problemi reali delle persone”. Lo afferma Papa Francesco nel capitolo dell’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia dedicata alle prospettive pastorali della famiglia.
Più che le conclusioni dei due anni di lavori post-sinodali, Amoris Laetitia si presenta come un contributo ad un dibattito. Perché questo vuole Papa Francesco, e si legge subito, sin dall’introduzione: “La complessità delle tematiche proposte ci ha mostrato la necessità di continuare ad approfondire con libertà alcune questioni dottrinali, morali, spirituali e pastorali.” E ancora: “Ricordando che il tempo è superiore allo spazio, desidero ribadire che non tutte le discussioni dottrinali, morali o pastorali devono essere risolte con interventi del magistero”. Siamo ancora, insomma, in tempo di Sinodo. Ma le bussole che vengono date da Papa Francesco provengono direttamente dalla tradizione della Chiesa.
C’è anche la figura del Cardinal Aloizjie Stepinac al centro dei colloqui tra Papa Francesco e il presidente del Governo di Croazia Tihomi Orešković, che è stato oggi in Vaticano. Il dettaglio, che viene dal comunicato ufficiale divulgato al termine dell’incontro dalla Sala Stampa vaticana, è significativo. Perché la figura del Cardinal Stepinac, un martire perseguitato dal regime jugoslavo per i cattolici, deve anche fronteggiare controverse biografie che lo ritengono colluso con il regime ustascia di Ante Pavelic. E i passi avanti sul terreno della canonizzazione vanno anche a toccare i delicati equilibri tra serbi e croati.
“Al di là delle differenze che permangono, il nostro è un dialogo che basato sul rispetto e sulla fraternità arricchisce entrambe le comunità”. Papa Francesco incontra una delegazione del Consiglio Metodista, sottolinea l’importanza dei lavori della Commissione congiunta che sta sviluppando un dialogo tra Chiesa cattolica e metodista, mette in luce che ci sono sì delle divergenze, ma che queste devono essere da stimolo al dialogo.
Si è svolta ieri presso il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano la settima udienza del processo Vatileaks 2. In aula presenti tutti gli imputati: Mons. Vallejo Balda, Francesca Immacolata Chaoqui, Nicola Maio, Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi.
La misericordia di Dio? È “perdono, gioia e vita nuova”. Lo dice Papa Francesco durante l’udienza generale del mercoledì, soffermandosi proprio sull’amore di Dio che passa attraverso un Figlio che si fa uomo, arriva senza squilli di tromba e persino si mette in fila con i peccatori per farsi battezzare.
Non c’è ancora una data precisa, né un annuncio ufficiale. Ma uno dei venerdì della Misericordia di Papa Francesco dovrebbe essere dedicato ai migranti. Perché il Papa – probabilmente venerdì 15 aprile (ma alcuni sostengono anche il 14) – volerà a Lesbo, lì nell’isola greca che è diventata un punto focale nella crisi dei rifugiati in Grecia.
Pubblicato stamane il calendario delle celebrazioni liturgiche che il Papa presiederà nei mesi di aprile e maggio.
Misericordiae vultus è il titolo della Bolla di Indizione del Giubileo della miseiricordia. Ormai un teso che dovrebbe essere conosciuto. Ma forse non tutte le implicazioni del tema così come lo ha pensato Papa Francesco sono conosciute. Ad esempio il tema necessario e vitale della Confessione sacramentale.
Una giornata non solo di preghiera ma di fattiva carità. Il prossimo 24 aprile il Papa ha deciso che si faccia in tutte le chiese d’ Europa una colletta per sostenere le popolazioni dell’ Ucraina.Lo ha annunciato prima della recita del Regina coeli al termine della messa in Piazza San Pietro.
Un contrasto, una lotta interiore “tra la chiusura del cuore e la chiamata dell’amore ad aprire le porte chiuse e uscire da noi stessi”. Questa è il commento del Papa al Vangelo che nella domenica della Divina Misericordia, la domenica in albis che chiude l’ottava di Pasqua, racconta dei discepoli timorosi, di Tommaso che crede solo vedendo.