Ripensare l’economia si può. Comprendere cosa il Signore chiede oggi agli Istituti e, coraggiosamente, metterlo in atto. Lo ha detto Papa Francesco che, nel Messaggio inviato in occasione del Secondo Simposio Internazionale sull’economia, afferma: “Le opere proprie, di cui si occupa il Simposio, non sono soltanto un mezzo per assicurare la sostenibilità del proprio Istituto, ma appartengono alla fecondità del carisma. Il criterio principale di valutazione delle opere non è la loro redditività, ma se corrispondono al carisma e alla missione che l’Istituto è chiamato a compiere”.
Dei libri che Benedetto XVI ha inviato a Fidel Castro, sappiamo solo – dal Papa emerito stesso – che uno di quei libri era l’ Introduzione al Cristianesimo. Lo fece dopo aver preso un caffè con il lider maximo, durante il viaggio del 2012, a precisa domanda di Fidel Castro. Il quale, quando incontrò Papa Francesco il 21 settembre 2015, insieme alla moglie Delia e il figlio Alejandro, subissò di domande anche l’attuale pontefice: dalla questione ambientale alla ricerca di Dio. E Papa Francesco – raccontano – concluse i 40 minuti di colloquio chiedendogli un Padre Nostro.
“Vicinanza spirituale” e “profonda stima” per un popolo dall’ “antico patrimonio culturale” che ne manifesta “la genialità e la dignità”: in occasione del 30esimo anniversario della visita di Giovanni Paolo II ad Alice Spring per incontrare gli aborigeni australiani, Papa Francesco invia un messaggio a John Lochowiak, leader aborigeno di quei luoghi, attraverso l’arcivescovo Adolfo Tito Yllana, nunzio apostolico a Canberra. Lo riferisce Radio Vaticana.
“Noi siamo fatti per stare con gli altri. La nostra umanità si arricchisce molto se stiamo con tutti gli altri e in qualsiasi situazione essi si trovano. È l’isolamento che fa male non la condivisione. L’isolamento sviluppa paura e diffidenza e impedisce di godere della fraternità. Bisogna proprio dirci che si corrono più rischi quando ci isoliamo di quando ci apriamo all’altro: la possibilità di farci male non sta nell’incontro ma nella chiusura e nel rifiuto. La stessa cosa vale quando ci facciamo carico di qualcun altro: penso a un ammalato, a un vecchio, a un immigrato, a un povero, a un disoccupato. Quando ci prendiamo cura dell’altro ci complichiamo meno la vita di quando siamo concentrati solo su noi stessi”. Lo ha detto il Papa nel videomessaggio inviato alla VI edizione del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa, sul tema: “In mezzo alla gente”, che si sta svolgendo a Verona.
L’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice ha diffuso stamane il calendario delle celebrazioni che il Papa presiederà tra dicembre e gennaio prossimi.
La droga è una piaga mondiale sostenuta dal crimine organizzato, ma non possiamo cadere nella ingiustizia di trattare coloro che sono stati resi schiavi come oggetti rotti.
Un dialogo in famiglia quello di Papa Francesco lo scorso 24 ottobre alla 36esima Congregazione Generale dei Gesuiti. Un testo rimasto riservato che il Papa ha scelto di rendere pubblico tramite la Civiltà Cattolica ad un mese dall’evento.
Un quarto d’ora di colloquio privato, alla presenza di due interpreti, tra il Papa e Tran Dai Quang, Presidente della Repubblica Socialista del Viêt Nam ricevuto questo pomeriggio nel Palazzo Apostolico Vaticano.
Si è conclusa ieri la riunione di due giorni del XIV Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, presieduta dal Papa. Tra i partecipanti ai lavori anche due nuovi cardinali creati nel concistoro di sabato scorso: l’Arcivescovo di Madrid Carlos Osoro Sierra e l’Arcivescovo di Brasilia Sérgio Da Rocha. Ai lavori hanno preso parte anche i capi dicastero della Curia Romana che per il loro ufficio hanno competenza circa il tema del prossimo Sinodo dedicato a “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale": nello specifico il Cardinale João Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, il Cardinale Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il Clero, e il neo Cardinale Kevin Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.
“Ho avuto una gioia grande quando è venuto il Presidente dell’Iran e anche un’impressione molto buona della vostra cultura quando sono stato visitato dalla Signora Vicepresidente con un gruppo di professoresse. Questo mi ha colpito positivamente, tanto, e sono rimasto soddisfatto”. Sono le parole di Papa Francesco in udienza ai partecipanti al Colloquio promosso dal Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso con l’ ”Islamic culture and relations organization” di Teheran, Iran.
Il Papa continua la sua catechesi sulla Misericordia. “E’ finito il Giubileo, torniamo alla normalità, ma continuiamo le riflessioni sulla misericordia”, dice il Papa. E all’Udienza Generale in Aula Paolo VI parla a tutti i presenti dell’importanza del “Consigliare e insegnare”. Consigliare i dubbiosi e insegnare agli ignoranti. “Sono opere – dice - che si possono vivere sia in una dimensione semplice, familiare, alla portata di tutti, sia specialmente la seconda, quella dell’insegnare, su un piano più istituzionale, organizzato”.
Papa Francesco ha scelto i temi per le prossime tre Giornate Mondiali della Gioventù che si terranno dal 2017 al 2019, l'ultima fissata dal Pontefice a Panama.
Tra i 900-950 milioni di fedeli in tutto il mondo hanno attraversato la Porta Santa. Circa 4000 i volontari e 16.220.000 le visualizzazioni sul sito del Giubileo della Misericordia. Sono questi i numeri ufficiali del Giubileo Straordinario della Misericordia riportati da Monsignor Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, nella conferenza stampa ufficiale di chiusura dell'evento presso la Sala Stampa Vaticana.
“In molte occasioni avete offerto il sacrificio di un’attesa fiduciosa e orante, “abitando” il vostro confessionale, visti soltanto dagli Angeli di Dio; avete offerto e pregato per una distesa sconfinata di cuori, che il Signore chiama a conversione e attende con tenerissima pazienza”.
Una lunga riflessione pastorale sulla misericordia, ma soprattutto la conferma per i lefebvriani di poter continuare a confessare validamente e la istituzione della Giornata Mondiale dei poveri. La lettera “ Misericordia et misera” di Papa Francesco si apre con l’immagine dell’ adultera perdonata da Gesù che apre la lettera del Papa per il dopo Giubileo.
L'Anno Santo ha dato l'opportunità di riscoprire il senso di appartenza alla Chiesa e il Concistoro è la fotografia della sua universalità. Sono le parole del Cardinale Dominique Mamberti, per anni "ministro degli Esteri" della Santa Sede, e oggi Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica in questa intervista ad Acistampa in occasione del Concistoro di sabato scorso.
Dodici mesi di misericordia. Preghiere, gesti, interviste, convegni, pellegrinaggi. Ma ora che la porta si chiude, che la piazza ritorna ad essere cuore della città e non solo posto di passaggio, c’è una cosa importante da fare per mettere a frutto questo anno: rileggere i testi e farli diventare vita.
“La lode e il ringraziamento per il dono che l’Anno Santo della Misericordia è stato per la Chiesa e per tante persone di buona volontà. Un grato ricordo rivolgo a quanti hanno contribuito spiritualmente alla riuscita del Giubileo: penso a tante persone anziane e malate, che hanno incessantemente pregato, offrendo anche le loro sofferenze per il Giubileo”. Sono le parole di Francesco prima della recita dell’Angelus sul sagrato della Basilica Vaticana. Domenica speciale, in cui il Pontefice ha presieduto la Messa di chiusura del Giubileo straordinario della Misericordia.
Quasi 22 milioni di fedeli hanno varcato la Porta Santa della Basilica di San Pietro. Un bilancio positivo quello del Giubileo Straordinario della Misericordia che volge al termine oggi. Francesco all’inizio della Messa di Chiusura del Giubileo chiude la Porta. Quella Porta “straordinaria” che è stata aperta, per volere del Pontefice, in ogni diocesi e in ogni santuario del mondo. Si contano siano state aperte quasi 10mila Porte Sante, disseminate nei cinque continenti.
Papa Francesco e i 17 cardinali creati nel concistoro di stamane hanno raggiunto a bordo di due pulmini il Monastero Mater Ecclesiae per salutare il Papa Emerito Benedetto XVI.