"Sono pieno di gratitudine a Dio soprattutto perché mi ha donato una così bella patria che ora voi (i Gebirgsschützen, fucilieri di montagna bavaresi) portate da me. La Baviera è bella dalla sua Creazione”. Sono le parole commosse di Papa Benedetto XVI, rivolte ai cinquanta ospiti intervenuti alla festa in perfetto stile bavarese di Benedetto XVI, per il suo 90esimo compleanno, la scorsa Domenica, presso il Monastero Mater Ecclesiae.
“Il mio cuore è pieno di gratitudine per i 90 anni che il buon Dio mi ha dato”. Sono le parole commosse di Benedetto XVI intervenuto alla festa bavarese organizzata per il suo novantesimo compleanno - caduto ieri - al Monastero Mater Ecclesiale in Vaticano.
"Da quando, all’aurora del terzo giorno, Gesù crocifisso è risuscitato, l’ultima parola non è più della morte, ma della vita! L'ultima parola non è il sepolcro, ma la vita. Il sepolcro è stato sconfitto ed è nata la vita". Lo ha ribadito stamane Papa Francesco nel corso della recita del Regina Coeli in occasione del Lunedì dell'Angelo.
Domenica di Pasqua la stazione cardinalizia ritorna per la terza volta alla basilica di Santa Maria Maggiore. La basilica è cara a Papa Francesco, che la visita prima di ogni viaggio internazionale. Di solito si ferma davanti alla icona medievale chiamata “Salus Populi Romani” nella cappella Paolina, costruita apposta per l’icona alla sinistra della basilica nel XVII secolo da Papa Paolo V Borghese, lo stesso Papa che firma la facciata di S. Pietro. L’icona, dipinta su legno, rappresenta la Vergine con il bambino ed è stata datata al XII o XIII secolo, anche se alcuni pensano che sia molto più antica.
“In questi tempi, in modo particolare (Dio)sostenga gli sforzi di quanti si adoperano attivamente per portare sollievo e conforto alla popolazione civile in Siria, vittima di una guerra che non cessa di seminare orrore e morte. È di ieri l’ultimo ignobile attacco ai profughi in fuga che ha provocato numerosi morti e feriti. Doni pace a tutto il Medio Oriente, a partire dalla Terra Santa, come pure in Iraq e nello Yemen”. Il Papa lo dice con forza nel messaggio di Pasqua prima della benedizione Urbi et Orbi.
Una lettera per dire grazie al vescovo di Assisi Domenico Sorrentino che ha deciso di creare un “Santuario della Spogliazione nella chiesa di Santa Maria Maggiore, antica cattedrale di Assisi”.
Morire il giorno di Pasqua è un dono, disse Benedetto XVI appresa la notizia della dipartita di Madre Angelica, Fondatrice di EWTN. Ma anche compiere 90 anni il giorno di Pasqua è senza dubbio un dono. Duplice. E il dono lo ha ricevuto oggi Papa Benedetto che - appunto - compie 90 anni.
La notte di Pasqua ci ricorda che Cristo vive, ci chiama all’annuncio, ci sprona a far crollare le barriere del nostro pessimismo, a non rassegnarci – come le donne che vanno al sepolcro – che tutto possa finire così. Lo dice Papa Francesco, nell’omelia della Messa della notte di Pasqua.
Il Sabato Santo la stazione quaresimale ritorna dopo solo due giorni alla cattedrale di S. Giovanni in Laterano. Come tutte le basiliche importanti di Roma, anche quella di S. Giovanni in Laterano è spesso stata trasformata in vista degli Anni Santi. L’interno che oggi accoglie il visitatore è quello realizzato da Francesco Borromini per l’Anno Santo del 1650. L’antica basilica costruita dall’imperatore Costantino nel IV secolo non si vede più, anche se alcuni tratti dei suoi muri si nascondono dentro l’involucro barocco.
Le meditazioni della biblista francese Anne-Marie Pelletier sui drammi del nostro tempo hanno fatto da filo conduttore nella Via Crucis del Venerdì Santo che Papa Francesco ha presieduto - come ogni anno dal 1970 - al Colosseo.
L’immagine del Papa prostrato dinanzi alla Croce apre la celebrazione della Passione del Signore. Nel pomeriggio del Venerdì Santo, nella Basilica Vaticana, è il Papa a guidare la liturgia, ma è il predicatore della Casa Pontificia, Padre Raniero Cantalamessa, ad offrire una riflessione.
Il Venerdì Santo, giorno dell’adorazione della Croce, è di nuovo stazione la basilica di Santa Croce in Gerusalemme, dove si conserva ciò che per la tradizione è una reliquia della vera Croce.
E’ il terzo Giovedì Santo in un carcere per Papa Francesco. Questa volta è la cappella della Casa di Reclusione di Paliano, in Provincia di Frosinone e Diocesi di Palestrina, ad ospitare la messa “in Coena Domini”, primo atto dei giorni che commemorano la passione in vista della Pasqua. Il Papa lava i piedi a dodici detenuti e detenute, ripetendo il gesto compiuto da Gesù agli Apostoli.
Sarà a Bologna il primo ottobre prossimo il Papa per vistare la diocesi e a Cesena per i 300 anni della nascita di Pio VI. Dopo le anticipazioni della stampa locale oggi la conferma.
Tre icone che raccontano il Vangelo con le sue tre grazie che nessuno deve separare: “la sua Verità, non negoziabile; la sua Misericordia, incondizionata con tutti i peccatori; e la sua Gioia, intima e inclusiva”.
Vado in Carcere il Giovedi Santo sull’esempio di Agostino Casaroli. Papa Francesco lo dice in una conversazione con il quotidiano La Repubblica.
L’amministratore delegato di EWTN, Michael P. Warsaw, è tra i nuovi consultori della Segreteria per la Comunicazione. Lo comunica la Sala Stampa vaticana. Tra i nuovi consultori, anche don Ivan Maffeis, sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana.
La speranza del mondo e la speranza della croce. Nella Settimana Santa il tema della speranza cristiana si lega inesorabilmente alla croce. E durante l’Udienza Generale in Piazza San Pietro Papa Francesco afferma: “Noi crediamo che proprio nel Crocifisso la nostra speranza è rinata. È una speranza diversa da quelle del mondo”.
La consultazione indetta da Papa Francesco a inizio Quaresima nell'incontro riservato con i Parroci Prefetti di Roma si è chiusa oggi, Mercoledì Santo. A quanto apprende ACI Stampa le indicazioni dei parroci romani - messe per iscritto nero su bianco - sono in viaggio dal Vicariato di Roma in direzione Casa Santa Marta, residenza di Papa Francesco. Il Vescovo di Roma ora esaminerà i profili tracciati dai suoi parroci per nominare, così, probabilmente per la fine di giugno il successore del Cardinale Agostino Vallini alla guida del Vicariato di Roma.
Il Prossimo giovedì 20 aprile 2017, alle ore 10, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano.