Oltre al decreto riguardante Giovanni Paolo I, Papa Francesco ha anche autorizzato la promulgazione dei decreti sul martirio del Servo di Dio Giovanni Brenner, Sacerdote diocesano; nato il 27 dicembre 1931 a Szombathely (Ungheria) e ucciso in odio alla Fede il 15 dicembre 1957 a Rabakethely (Ungheria) e della Serva di Dio Leonella Sgorbati (al secolo: Rosa), Suora professa dell’Istituto delle Missionarie della Consolata; nata il 9 dicembre 1940 a Rezzanello di Gazzola (Italia) e uccisa in odio alla Fede il 17 settembre 2006 a Mogadiscio (Somalia).
Passo decisivo per la beatificazione di Papa Giovanni Paolo I. Papa Francesco infatti ha autorizzato la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il decreto che attesta le virtù eroiche del Servo di Dio Giovanni Paolo I (Albino Luciani), Sommo Pontefice; nato il 17 ottobre 1912 a Forno di Canale, oggi Canale d’Agordo (Italia) e morto il 28 settembre 1978 nel Palazzo Apostolico in Vaticano.
"Anche se non abbiamo soluzioni a tutti problemi è nostro compito essere presenti, tra gli uomini, con gli uomini, per gli uomini. Dobbiamo essere presenti proprio in quei luoghi che conoscono poca libertà e molta disperazione". Con queste parole l’arcivescovo di Amburgo, monsignor Stefan Heße, delegato alla questione dei rifugiati dalla Conferenza episcopale tedesca, ha aperto ieri, lunedì 6 novembre, a Colonia la terza edizione del vertice cattolico sulla pastorale per i rifugiati.
Per Papa Francesco inizia un nuovo ciclo di catechesi per l’Udienza del Mercoledì: la Santa Messa. Per il Pontefice è necessario “puntare lo sguardo sul “cuore” della Chiesa, cioè l’Eucaristia”. “È fondamentale per noi cristiani – osserva il Papa - comprendere bene il valore e il significato della Santa Messa, per vivere sempre più pienamente il nostro rapporto con Dio”.
Papa Francesco ha ricevuto ieri pomeriggio, presso Casa Santa Marta, Kofi Annan - segretario generale dell’Onu dal 1997 al 2006 - e altri membri dell’Organizzazione internazionale non-governativa “The Elders”. Rifugiati, migrazioni, armi nucleari, pace e mediazione nei conflitti sono stati gli argomenti principali trattati nell’incontro.
Papa Francesco ha ricevuto stamane i Vescovi della Conferenza Episcopale del Paraguay, giunti a Roma per la visita ad limina. Il Pontefice aveva già incontrato l’episcopato paraguayano nel corso della sua visita nel Paese, nell’estate 2015.
Critiche severe ai farisei e consegne ai cristiani di tutti i tempi. Su questi due temi importanti si snoda l’Angelus odierno di Papa Francesco. Il Vangelo di oggi racconta gli ultimi giorni di vita di Gesù, carichi di segni e gesti importanti. Il Pontefice argentino traccia un bilancio dalla finestra del Palazzo Apostolico in Piazza San Pietro.
“Apprezzamento per il buono stato delle relazioni bilaterali e per il positivo contributo della Chiesa alla società moldava, specialmente attraverso l’impegno ecumenico e le opere educative e caritative. Nel prosieguo dei colloqui, vi è stato uno scambio sulla situazione nel Paese e su alcuni temi di mutuo interesse, quali la promozione dei valori della famiglia, nonché la pace e la sicurezza a livello regionale e internazionale”.
“Asciugare le lacrime dei bambini attraverso progetti concreti in loro aiuto, significa contrastare la cultura dello scarto e contribuire ad edificare una società più umana”. Lo ha detto Papa Francesco nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico ricevendo in udienza i Dirigenti e il Personale dell’Azienda Sixt.
“Mi congratulo con voi, e mi permetto di evidenziare la necessità del vostro contributo in tre ambiti che sono di vostra competenza: quello della ricerca, quello dell’insegnamento e quello della promozione sociale”. Sono parole di ringraziamento quelle di Papa Francesco ai Membri della Federazione Internazionale delle Università Cattoliche (FIUC), ricevuti oggi presso il Palazzo Apostolico, a conclusione del Convegno Internazionale dal titolo Rifugiati e Migranti in un mondo globalizzato: responsabilità e risposte delle università, in corso a Roma, dal 1° al 4 novembre, presso la Pontificia Università Gregoriana.
Un italiano, uno spagnolo e un austriaco, erano stati loro a ricevere il premio Ratzinger della Fondazione Vaticana per primi. Lui Manlio Simonetti, illustre studiose di storia del cristianesimo, conosciuto da tutti gli studenti del liceo era stato ricevuto dal Papa teologo nell’estate del 2011.
Davanti alla realtà della morte proviamo “il dispiacere per il distacco dalle persone che ci sono state vicine e ci hanno fatto del bene” ma anche “la speranza per loro e per noi stessi”. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia in occasione della Messa celebrata stamane in San Pietro in suffragio dei cardinali e vescovi defunti nel corso dell’anno.
Un momento di preghiera nel Sacrario delle Fosse Ardeatine, a coronamento di una giornata dedicata ai morti di tutte le guerre: dopo la Messa celebrata nel cimitero americano di Nettuno, e prima di recarsi nelle Grotte Vaticane per pregare sulle tombe dei predecessori, Papa Francesco arriva al Sacrario delle Fosse Ardeatine.
Una breve omelia a braccio, tenuta al cimitero americano di Nettuno, con cui il Papa rinnova il suo “no” alla guerra, sottolineando che in questo momento “il mondo si prepara ad un’altra guerra”, e che la guerra “porta solo la morte”.
E’ “profondamente addolorato” Papa Francesco per il terrorismo che dilaga nel mondo, dalla Somalia all’ Afghanistan a New York.
L’auspicio di continuare insieme il cammino ecumenico è espresso dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e dalla Federazione Luterana Mondiale, in un comunicato congiunto che segna la fine delle celebrazioni protestanti per i cinquecento anni della Riforma Luterana.
La risposta di Gesù alla domanda insidiosa dei farisei non è scontata, ma “vuole far capire che senza l’amore per Dio e per il prossimo non c’è vera fedeltà a questa alleanza con il Signore”.
“Qual è la nostra responsabilità in un tempo in cui il volto dell’Europa è sempre più connotato da una pluralità di culture e di religioni, mentre per molti il cristianesimo è percepito come un elemento del passato, lontano ed estraneo?”.
“Le conseguenze negative delle ostilità sulla popolazione civile, troppo spesso giungono, da diversi teatri di guerra, testimonianze di crimini atroci, di veri e propri oltraggi alle persone e alla loro dignità, commessi in spregio di ogni considerazione elementare di umanità”. Sono le parole di Papa Francesco ai partecipanti della Terza Conferenza sul diritto internazionale umanitario. Il Papa li ha ricevuti oggi, presso il Palazzo Apostolico, e racconta loro le sue preoccupazioni riguardo alla protezione delle popolazioni civili nei conflitti.
“ Il vostro “stare dentro” il mondo non è solo una condizione sociologica ma una realtà teologica, che vi permette di essere attenti, di vedere, di ascoltare, di com-patire, di con-gioire, di intuire le necessità”.