Gli abusi sessuali su bambini e ragazzi non sono solo un crimine odioso ma anche un grave peccato che offende Dio e ferisce la dignità della persona umana creata a sua immagine. Sono le parole di Papa Benedetto XVI pronunciate davanti ai Vescovi irlandesi, convocati d'urgenza in Vaticano nel febbraio 2010 dopo l'esplosione dello scandalo pedofilia.
Parla dei pericoli per la libertà Papa Francesco nella udienza che questa mattina ha riservato ai Partecipanti al Meeting internazionale per Legislatori cattolici.
Papa Francesco mette in guardia tutti dalla ipocrisia, dal formalismo e dalla menzogna, di quando parliamo di Dio “ a vuoto”
“ Sono entusiasta pensando di tornare in Irlanda”. Papa Francesco lo dice nel suo video messaggio al popolo irlandese nell’imminenza del Viaggio Apostolico in Irlanda, in occasione del IX Incontro Mondiale delle Famiglie a Dublino, dal 25 al 26 agosto prossimo.
Bergoglio in Irlanda c’è stato due mesi nel 1980 per imparare l’inglese, ora torna come Papa Francesco per celebrare la famiglia, è il suo 24 esimo viaggio internazionale.
Dopo tanti anni di servizio - oltre 40 - un parroco va in pensione. E fin qui non ci sarebbe nulla di anomalo, se non fosse il parroco della parrocchia di St. Oswald a Marktl, in Baviera, dove - 91 anni fa - il Papa Emerito Benedetto XVI è stato battezzato.
“Gli abusi sessuali, di potere e di coscienza commessi da un numero notevole di chierici e persone consacrate” sono “un crimine che genera profonde ferite di dolore e di impotenza, anzitutto nelle vittime, ma anche nei loro familiari e nell’intera comunità, siano credenti o non credenti. Guardando al passato, non sarà mai abbastanza ciò che si fa per chiedere perdono e cercare di riparare il danno causato. Guardando al futuro, non sarà mai poco tutto ciò che si fa per dar vita a una cultura capace di evitare che tali situazioni non solo non si ripetano, ma non trovino spazio per essere coperte e perpetuarsi. Il dolore delle vittime e delle loro famiglie è anche il nostro dolore, perciò urge ribadire ancora una volta il nostro impegno per garantire la protezione dei minori e degli adulti in situazione di vulnerabilità” . E’ l’incipit della Lettera al Popolo di Dio scritta dal Papa e pubblicata questa mattina.
Gesù è “pane che dà la vita eterna”, la sua “carne per la vita del mondo”. E “questo passaggio è decisivo: provoca la reazione degli ascoltatori. Quando il segno del pane condiviso porta al suo significato vero, cioè il dono di sé fino al sacrificio, emerge l’incomprensione, emerge addirittura il rifiuto di Colui che poco prima si voleva portare in trionfo”. Lo ha spiegato il Papa commentando il Vangelo odierno nell’Angelus di questa mattina.
“Davanti al rapporto reso pubblico in Pennsylvania questa settimana, due sono le parole che possono esprimere quanto si prova di fronte a questi orribili crimini: vergogna e dolore”.
Ha fatto esperienza come Fidei donum in Kenya presso la Parrocchia di Lodokejek, ed è stato Vicario Generale della diocesi di Maralal il nuovo vescovo di Asti Don Marco Prastaro.
Il nuovo sostituto della Segreteria di Stato vaticana è un diplomatico, non italiano, che si è fatto le ossa nei ranghi della diplomazia vaticana per diversi anni e che conosce anche la macchina della Segreteria di Stato. Dopo due mesi di vacanza, Papa Francesco ha scelto il nuovo sostituto nella persona dell’arcivescovo Edgar Pena Parra, nunzio apostolico in Mozambico.
Una Ave Maria per la città di Genova, scossa dalla tragedia del crollo del Ponte Morandi, che ha causato un bilancio provvisorio di 35 vittime: al termine dell’Angelus della Solennità dell’Assunta, Papa Francesco prega per le vittime della città della Lanterna.
Il viaggio in Irlanda, per annunciare il “Vangelo della famiglia”. Il problema del Nicaragua, che si può risolvere solo con un “serio dialogo nazionale”. E la questione cinese, tutta ancora aperta. Al termine della celebrazione per la consacrazione della Chiesa Madre di Cassino a Concattedrale della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato di Sua Santità, si è soffermato brevemente con ACI Stampa su tre temi di interesse internazionale, parte del grande sforzo della diplomazia pontificia.
No alla tiepidezza di chi non fa il male, ma nemmeno il bene. Un invito ad essere protagonisti nel bene, perché non basta “non odiare, ma bisogna anche perdonare”, e perché “se non ci opponiamo al male, lo alimentiamo in modo tacito”. Nel commento al Vangelo del giorno, prima della preghiera dell’Angelus, Papa Francesco consegna un ulteriore mandato ai cinquantamila giovani che, dopo essere stati al Circo Massimo per la veglia, sono arrivati a piazza San Pietro.
Dopo la notte del Circo Massimo, la preghiera e le domande, i ragazzi ora sono a San Pietro, in fila per entrare fin dall’alba. Ce’è chi ha tanta energia e chi è stanco, vorrebbe mollare.
“Abbiamo tanti motivi per correre: spesso solo perché ci sono tante cose da fare e il tempo non basta mai. A volte ci affrettiamo perché ci attira qualcosa di nuovo, di bello, di interessante.
Ai giovani che chiedono una risposta, lamentano una mancanza di guida, sottolineano la distanza della Chiesa, Papa Francesco sottolinea che una Chiesa che non dà testimonianza è soltanto fumo”, ma chiede di domandarsi, prima di criticare la Chiesa o i suoi membri perché non danno testimonianza, se loro stessi testimoniano la fede; propone la bellezza del matrimonio e della vita di famiglia, chiede di vivere secondo sogni grandi che vengono sempre da Dio.
Papa Francesco ha nominato il Cardinale Stanislaw Rylko membro della Pontificia Commissione dello Stato di Città del Vaticano.
Dopo la lettera inviata qualche giorno fa il Papa ha ricevuto questa mattina nella residenza Domus Santae Martae Mons. Juan Ignacio González, vescovo di San Bernardo in Cile, e Ana María Celis Brunet, Presidente del Consiglio Nazionale cileno di Prevenzione di Abusi e Accompagnamento delle Vittime.
Papa Francesco continua a parlare dell’idolatria nella sua catechesi durante l’Udienza Generale odierna in Aula Paolo VI. Il Pontefice racconta la storia del vitello d’oro nel deserto.