Tutti sanno che uno dei collaboratori più stretti e fidati di Giovanni Paolo II era un cardinale tedesco, Joseph Ratzinger, ma c’era anche un altro tedesco che assisteva il Papa polacco nella sua missione petrina: Paul Josef Cordes. Oggi cardinale 83enne, nato a Kirchhundem, arcidiocesi di Paderborn, presidente emerito del pontificio Consiglio "Cor Unum", con cui ho ricordato il pontificato di Giovanni Paolo II in occasione del 40° anniversario della elezione di Karol Wojtyła.
Il documento finale della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi dedicata ai giovani sarà votato sabato 27 ottobre punto per punto con maggioranza dei due terzi. Lo ha annunciato il Prefetto del Dicastero per la Comunicazione Paolo Ruffini nel corso del briefing di stamane.
Papa Francesco ha presentato stamane al personale della Segreteria di Stato il nuovo Sostituto per gli Affari generali, l’Arcivescovo venezuelano Edgar Pena Parra. Presente il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin.
Una Polonia fondata sui valori cristiani, che ama Papa Francesco e che lo vorrebbe di nuovo in Polonia, magari nel 2019, per il centenario della restaurazione delle relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Polonia dopo la ricostituzione del Paese: questo ha presentato il presidente polacco Andrzej Duda a Papa Francesco, che lo ha ricevuto questa mattina.
Riprendono i lavori del Sinodo sui giovani. A metà strada di questo cammino sinodale, oggi pomeriggio saranno lette le relazioni dei circoli minori. E’ sempre aperto il dibattito su un messaggio finale che accompagni il lavoro delle Congregazioni e dei circoli minori.
Un esempio e uno stimolo quello di Oscar Romero per il suo popolo. Il Papa lo ha detto ai pellegrini del Salvador a Roma per la canonizzazione del vescovo martire.
Sono 266 i Padri Sinodali che dallo scorso 3 ottobre partecipano alla XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, 4 in meno - erano 270 infatti - i Padri partecipanti all’ultimo Sinodo ordinario di tre anni fa dedicato al tema della famiglia.
Coinvolgere i giovani “in maniera audace”, perché “crescano alla scuola della pace e diventino costruttori ed educatori di pace”: è l’invito che Papa Francesco fa agli organizzatori della manifestazione “Ponti di pace”, che si tiene a Bologna dal 14 al 16 ottobre.
C’è una delegazione dell’Arcivescovo di Caterbury, guidata dal primate emerito Rowan Williams, ma anche la Regina Sofia di Spagna, il presidente Sergio Mattarella, i presidenti di El Salvador, Cile, Panama.
Paolo VI è il Papa che fu apostolo delle genti come l’apostolo da cui ha preso il nome, traghettando la Chiesa anche nella fatica e tra le controversie. L’arcivescovo Romero è stato in grado di lasciare le sicurezze del mondo, persino la sicurezza della vita. E grande è stato anche l’esempio di Nunzio Sulprizio, Francesco Spinelli, don Vincenzo Romano, Katarina Kasper e Nazaria Ignacia. Ne tratteggia brevemente i profili Papa Francesco, nell’omelia della Messa di canonizzazione che arriva al culmine del Sinodo dei giovani.
Papa Francesco si è recato in serata a far visita al Papa Emerito Benedetto XVI nel Monastero Mater Ecclesiae. Ne ha dato notizia la Sala Stampa della Santa Sede.
È con un abbraccio in casa Santa Marta che Papa Francesco ha salutato il giovane Safa al Aqoshy, dall’Iraq. Tra i giovani uditori del Sinodo dei vescovi, Safa ha dovuto lasciare l’assemblea in anticipo, perché la madre è malata di cancro, e Papa Francesco lo ha ricevuto prima della partenza.
Sono stati 32 minuti di colloquio cordiale, quelli tra Papa Francesco e il presidente cileno Sebastián Piñera Echenique, cui ha fatto seguito il bilaterale con il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, e con il “ministro degli Esteri” vaticano, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher. Tra i temi, non poteva mancare la dolorosa piaga dell’abuso contro i minori.
“Continuano le discussioni dei circoli minori, proseguirà lunedì e martedì arriveranno le relazioni”. Così il Prefetto del Dicastero per la Comunicazione, Paolo Ruffini, aprendo il consueto briefing sulla XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
Clamorosa decisione di Papa Francesco che - in seguito allo scandalo degli abusi in Cile - ha ridotto due vescovi del Paese sudamericano allo stato laicale.
Si va verso la conclusione della seconda settimana di lavori della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi e sono ripresi i lavori dei circoli minori che nei prossimi giorni saranno chiamati a stendere la seconda parte delle relazioni sull’Instrumentum Laboris.
Pregare con i giovani e pregare per i giovani: Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, nel suo intervento al Sinodo dei vescovi del 9 ottobre ha sottolineato l’importanza della preghiera perché “abbiamo registrato la crescente domanda dei giovani di insegnare loro a pregare”.
Continuano i lavori dei circoli minori nelle varie lingue per la stesura della seconda parte dello Strumento di lavoro del Sinodo sui giovani. I circoli si riuniranno fino a martedì. Erano 257 i padri sinodali presenti oggi in Aula.
Non si sa ancora se la decisione del Patriarca Ecumenico Bartolomeo di Costantinopoli di concedere lo status di autocefalia alla Chiesa Ortodossa Ucraina porti davvero ad uno scisma all’interno del già frammentato mondo ortodosso, o se magari una richiesta di intervento a Papa Francesco (che se ne tiene fuori) potrebbe certificare con i fatti il primato della Chiesa di Roma sulle Chiese sorelle. Ma di certo l’annuncio che questa autocefalia ci sarà susciterà reazioni dure, per quella che il Patriarcato di Mosca considera una invasione.
“Il tempo presente è stato definito la stagione del dopo, l’epoca dopo il moderno, oltre le ideologie assolutizzanti che hanno caratterizzato a lungo il pensiero dell’Occidente, generando spesso totalitarismi e violenze. Si dice, infatti, che la contemporaneità sia segnata fortemente dal relativismo che tocca soprattutto i giovani. Questo relativismo riguarderebbe soprattutto la sfera della sessualità e di conseguenza la comprensione del matrimonio e della famiglia. Questo è vero, però, dall’altro lato, abbiamo a che fare oggi anche con un altro pericolo, di fatto opposto ad un relativismo vero, cioè con un totalitarismo subdolo che determina il contesto della vita e la maturazione dei giovani. Un totalitarismo diverso da quello del XX secolo, non violento come era il comunismo o il nazismo, ma paradossalmente più efficace. Esso non uccide i corpi ma uccide le anime”. Così l’Arcivescovo di Poznan e Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, Stanislaw Gadecki, nel suo intervento durante l’a XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.