“Gratitudine, profezia e speranza esprimono lo spirito con cui desiderate stimolare la vostra Congregazione ad un rinnovamento nella missione”.
Esattamente 40 anni fa, era il 22 ottobre 1978, Giovanni Paolo II presiedeva la Messa solenne per l’inizio del pontificato. Quel giorno pronunciò lo storico “non abbiate paura!”, una frase che ancora oggi tutti ricordano. A distanza di 40 anni ACI Stampa ha chiesto un ricordo di quei giorni al Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, l’Arcivescovo di Poznan Stanisław Gądecki.
“La via del servizio è l’antidoto più efficace contro il morbo della ricerca dei primi posti, che contagia tanti contesti umani e non risparmia neanche la Chiesa. Perciò, come discepoli di Cristo, accogliamo questo Vangelo come richiamo alla conversione, per testimoniare con coraggio e generosità una Chiesa che si china ai piedi degli ultimi, per servirli con amore e semplicità”. È questo il cuore dell’Angelus odierno di Papa Francesco ai fedeli in Piazza San Pietro.
Il Sinodo dei Vescovi sui giovani è ormai giunto alla fine di questa terza settimana. Oggi sono state lette e pubblicate le relazioni dei circoli minori sulla terza parte dello Strumento di Lavoro. Da martedì si comincerà la vera discussione per arrivare alla stesura del Documento finale.
Tre grandi missioni per la Chiesa: la testimonianza di fede (kerygma-martyria), la celebrazione della fede (la liturgia ), e il servizio dei fratelli (diakonia).
C’è anche la proposta di includere nel documento finale una sezione apposita sulla questione dei cattolici con attrazione per persone dello stesso sesso o disforia di genere, tra le proposte dei Circoli di lingua inglese per la terza parte del documento finale del Sinodo sui giovani.
E’ necessario ripensare la parrocchia come ad un luogo di incontro, di ascolto, di comunione e di missione. Lo scrivono i Padri del Circolo Minore Hispanicus A - coordinati dal Cardinale honduregno Oscar Andres Rodriguez Maradiaga - nella relazione sulla terza parte dell’Instrumentum Laboris del Sinodo dei Vescovi.
“La ricerca di alcuni elementi fondanti, ovviamente già presenti nella Chiesa, ma che debbono uscire dall'inerzia e ritrovare freschezza per una più vitale e profonda alleanza tra la Chiesa e le nuove generazioni”. E’ principalmente questo l’obiettivo che emerge dalle relazioni dei tre circoli minori in lingua italiana sulla terza parte dello Strumento di lavoro. I giovani siano non solo oggetto preferenziale dell’azione pastorale, ma anche “soggetti protagonisti dei processi decisionali”.
Cosa fa la Santa Sede per i migranti? La risposta alla domanda è stata data agli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede in un briefing in Vaticano, nell’Aula Vecchia del Sinodo, guidato dall’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro per i rapporti con gli Stati, e concluso dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano.
L’udienza che Papa Francesco ha concesso a Truong Hoa Binh,
Martedì un progetto di documento finale sarà presentato e poi sarà discusso anche con interventi scritti, lunedì mattina ci sarà una mattina di riposo, e poi si va verso la fine del Sinodo.
Nell’ambito della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi proseguono i lavori dei circoli minori. Domani verranno lette in Aula - ha confermato il Prefetto del Dicastero per la Comunicazione Paolo Ruffini - le relazioni dei circoli minori riguardanti la terza ed ultima parte dell’Instrumentum Laboris.
Non sono stati rivelati i dettagli dell’incontro tra Papa Francesco e il metropolita Hilarion, capo del Dipartimento delle Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca. Ma è molto probabile che, nel loro settimo incontro, si siano anche andati a toccare i difficili rapporti tra il Patriarcato di Mosca e quello di Costantinopoli, divisi ora sulla questione dell’Ucraina. Ed è altrettanto probabile che Papa Francesco abbia detto di non voler entrare nella questione.
Circoli minori e commissioni sia per la stesura del documento che verrà discusso e votato che per lettera che il Sinodo invierà ai giovani. Questo il lavoro delle ultime ore e domani i Circoli presenteranno le loro relazioni.
Pregare, ma anche dare un contributo concreto, per quella che è la più grande colletta mondiale, e che va tutta a sostegno delle missioni della Chiesa. La Giornata Missionaria Mondiale si celebra il prossimo 21 ottobre. È la 92esima edizione, e guarda ai giovani, a partire dal tema, che è “Insieme ai giovani, portiamo il Vangelo a tutti”.
E’ il Vangelo di Luca che offre oggi al Papa la base per la riflessione nella omelia della Messa mattutina a Casa Santa Marta.
I giovani sono al centro di questa XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. E a questa assise partecipa anche il Superiore Generale di un istituto religioso che fin dalla sua fondazione ha fatto della pastorale giovanile uno dei terreni privilegiati del proprio carisma: i Salesiani di San Giovanni Bosco. Dei giovani e del Sinodo, ACI Stampa ha parlato con il Rettore Maggiore, Don Ángel Fernández Artime.
“Ovunque si trovi un giovane sulla terra, anche per lui Gesù Cristo ha dato la vita e ha sparso il suo Sangue, anche se non lo sa. Tutti i giovani hanno il diritto di ascoltare il lieto annunzio che è possibile essere felici, non vivendo egoisticamente per sé stessi ma per gli altri. I giovani aspettano che noi in quanto Chiesa usciamo per andarli a trovare nel profondo della loro anima dove risiedono i loro interrogativi più profondi e dove si annida l’impronta di Dio”. Al Sinodo dei vescovi sui giovani ha detto la sua in rappresentanza del Cammino Neocatecumenale D. Hilaire K. Kouaho, rettore del Seminario Diocesano Internazionale Redemptoris Mater del Madagascar.
Una Chiesa che lotta per interessi geopolitici non è giovane, mentre lo è – e i giovani la vogliono – una Chiesa Maestra, che sia guida nei valori e cammini a fianco ai giovani. Nel suo secondo intervento al Sinodo dei Vescovi, l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, racconta aspettative e domande dei giovani di Ucraina.
E’ durato 35 minuti il colloquio privato tra il Papa ed il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in. "Vengo come Capo di Stato ma anche da cattolico. Il mio nome di battesimo è Timoteo. Sono onorato. Lei non è solo il Capo della Chiesa Cattolica ma anche un maestro per l’umanità”, ha detto il leader di Seul al Papa.