È appena terminata, presso il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, una conferenza sulla non violenza organizzata in collaborazione con Pax Christi International. E comincia l’8 aprile, a cura della Sezione Migranti e Rifugiati dello stesso dicastero, una conferenza internazionale sulla tratta delle persone.
La visita dell’arcivescovo Paul Richard Gallagher in Sud Sudan precede un incontro ecumenico del leader del Paese africano in Vaticano, cui dovrebbe partecipare anche Papa Francesco. E testimonia il grande sforzo della Santa Sede per portare riconciliazione e giustizia nel Paese, con il sogno di un viaggio di Papa Francesco, reiterato recentemente al presidente Salva Kiir in visita in Vaticano.
“Siate coraggiosi”. “Fate le domande scomode”. “Se non siete in grado di fare domande scomode, non siete giovani”. In un botta e risposta con gli studenti del Collegio San Carlo di Milano, che celebra i 150 anni di vita, Papa Francesco arringa gli studenti, attacca il sistema economico “ingiusto”, punta il dito ancora contro il mercato delle armi, sottolinea che alcune domande sono “senza risposta”, ma che è l’uomo a fare le ingiustizie, non Dio.
Il Papa e il terremoto. Oggi una lettera agli aquilani che commemorano i 10 anni dal disastroso sisma che ha squarciato il capoluogo abruzzese
“Anche oggi soffriamo talvolta per i limiti della Chiesa. Le parole del Crocifisso sono un richiamo a tutti noi. Un rinnovamento avverrà solo ascoltando il Signore, lasciandoci trasformare da Lui e continuando a fare il bene con Lui”.
“Adorare Dio non è un obbligo, è un privilegio. L'uomo ha bisogno di qualcosa di maestoso da adorare! Non è dunque Dio che ha bisogno di essere adorato, ma l'uomo di adorare. Adorare è acconsentire. È lasciare che Dio sia Dio. È dire sì a Dio come Dio e a se stessi come creature di Dio.”. Lo ha detto Padre Raniero Cantalamessa, stamane, durante la predica di Quaresima tenuta in Vaticano alla presenza del Papa e della Curia Romana.
Il Cardinale Pietro Parolin ha ricevuto oggi in Vaticano un gruppo di circa 50 persone impegnate, a vario titolo, contro la criminalizzazione della omosessualità. A diffondere la notizia è una comunicazione del Direttore dd Interim della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti.
Sarà la sofferenza provocata della tratta di esseri umani il tema centrale delle meditazioni della Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo. E per questo, Papa Francesco ha chiesto a suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata che ha speso una vita a combattere il fenomeno, di scrivere le meditazioni della via Crucis
“Da qualche tempo stiamo assistendo a un’evoluzione preoccupante nel mondo: la contestazione del diritto alla vita”. E’ l’analisi di Papa Francesco.
Papa Francesco ha nominato stamane Monsignor Wilton D. Gregory, finora Arcivescovo Metropolita di Atlanta, nuovo Arcivescovo Metropolita di Washington. Succede al Cardinale Donald Wuerl che si era dimesso nell'ottobre scorso per raggiunti limiti di età.
Sei mesi dopo la visita di Papa Francesco a Tallinn, il vescovo Philippe Jourdan, amministratore apostolico di Estonia, ha guidato un piccolo gruppo in Vaticano. Una missione cominciata il 18 marzo, che ha visto anche l’inizio della fase romana di beatificazione di Eduard Profittlich, il vescovo di origine tedesca, predecessore del vescovo Jourdan, che morì martire deportato dai sovietici e che potrebbe essere presto nominato il primo santo proveniente dall’Estonia. Il vescovo Jourdan ha parlato di questo, e del senso generale della visita, con ACI Stampa.
Una delle iconografie più antiche più difficili è quella delle Trinità. I cristiani di tutto il mondo confessano la loro fede in un Dio uno e trino.
“Oggi ricorre la VI Giornata Mondiale dello Sport per la Pace e lo Sviluppo, indetta dalle Nazioni Unite. Lo sport è un linguaggio universale, che abbraccia tutti i popoli e contribuisce a superare i conflitti e a unire le persone”. È questo l’appello di Papa Francesco in favore dello sport.
“Ringrazio soprattutto il Signore, che mi ha permesso di fare un altro passo sulla strada del dialogo e dell’incontro con i fratelli e le sorelle musulmani, per essere ‘Servitore di speranza’ nel mondo di oggi”. Papa Francesco ricorda così il suo viaggio appena trascorso in Marocco durante l’Udienza generale odierna in Piazza San Pietro. “Il mio pellegrinaggio ha seguito le orme di due Santi: Francesco d’Assisi e Giovanni Paolo II”, sottolinea il Papa.
Nove capitoli divisi in 299 paragrafi per “rivolgere a ciascun giovane cristiano le parole: Lui vive e ti vuole vivo!”. È stata diffusa oggi l’Esortazione Apostolica post-sinodale di Papa Francesco dedicata ai giovani “Christus vivit”. Una conferenza stampa, presso la Sala Stampa della Santa Sede, indica gli strumenti per leggere al meglio le parole del Papa “ispirato dalla ricchezza delle riflessioni e dei dialoghi del Sinodo dei giovani, celebrato in Vaticano nell’ottobre 2018”.
"Cristo vive. Egli è la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo. Tutto ciò che Lui tocca diventa giovane, diventa nuovo, si riempie di vita. Perciò, le prime parole che voglio rivolgere a ciascun giovane cristiano sono: Lui vive e ti vuole vivo!". Sono queste le parole che Papa Francesco ha scelto per iniziare l'esortazione apostolica postsinodale Christus vivit, frutto del lavoro dell'ultimo sinodo dedicato ai giovani, e firmata lunedì scorso nella Santa Casa di Loreto.
Un viaggio del dialogo e della pace, un viaggio che si collega a quello negli Emirati, un viaggio della carità ecumenica come ha detto il Papa ai religiosi.
“Con i fratelli musulmani abbiamo sigillato questa fraternità nel documento di Abu Dhabi e qui in Marocco tutti abbiamo visto una libertà, una fraternità, un’accoglienza di tutti i fratelli con un rispetto tanto grande. Questo è un bel fiore di coesistenza promette di dare frutti. Non dobbiamo mollare! È vero che ci saranno ancora difficoltà, tante difficoltà perché purtroppo ci sono gruppi intransigenti. Ma questo vorrei dirlo chiaramente: in ogni religione c’è sempre un gruppo integralista che non vuole andare avanti e vive dei ricordi amari, delle lotte del passato, cerca di più la guerra e anche semina la paura..Abbiamo visto che è più bello seminare speranza. Andando sempre con le mani in avanti. Abbiamo visto che abbiamo bisogno di ponti. E proviamo dolore quando vediamo che le persone vogliono costruire muri. Perché abbiamo dolore? Perché quelli che costruiscono muri finiranno prigionieri di ciò che hanno costruito”. Lo ha detto Papa Francesco nel corso della conferenza stampa sul volo che da Rabat lo ha condotto a Roma, al termine del viaggio apostolico in Marocco.
Papa Francesco ha incontrato il re del Marocco e a fianco a lui ha indirizzato un discorso alle autorità civili del Paese, ha firmato una dichiarazione congiunta su Gerusalemme e ha poi visitato la scuola degli imam. E l’incontro tra questi due leader è per Aicha Haddou un modo di dimostrare che la fraternità è possibile.
"Sua Maestà il Re Mohammed VI, Comandante dei credenti, che Dio Lo assisti, ha inaugurato venerdì a Rabat l’Istituto Mohammed VI degli Imam