Il nostro viaggio tra le pagine dell' Annuario Pontificio arriva alla sezione "organismi di giustizia". E si tratta di giustizia ecclesialmente intesa. Il primo "tribunale" in lista è la Penitenzieria Apostolica.
Non solo l’invito al Congresso Eucaristico Internazionale che si terrà a Quito questa estate. La visita del presidente ecuadoriano Daniel Noboa in Vaticano, la prima, tocca anche temi caldi, dalla questione dei migranti a quella della povertà, e c’era chi speculava che la Santa Sede potesse fare da mediatore nella crisi tra Messico ed Ecuador dopo che la polizia ecuadoriana aveva fatto irruzione nell’ambasciata del Messico a Quito per arrestare l’ex vicepresidente Jorge Glas il 5 aprile.
"Il vostro è veramente un servizio alla “solidità degli insegnamenti ricevuti”, in senso cristiano e umano. Una solidità tanto necessaria in tempi di notizie a volte diffuse senza verifiche e senza ricerche". Papa Francesco lo ha detto ai Docenti e agli Alunni della Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica e della Scuola Vaticana di Biblioteconomia che celebrano i 140 e i 90 anni della nascita di queste istituzioni.
Il primo atto del Cardinale Angelo de Donatis da Penitenziere Maggiore è la firma delle norme sulla concessione dell’indulgenza durante il Giubileo 2025. Tra pellegrinaggi, basiliche romane, e opere di misericordia, il percorso per ottenere l’indulgenza plenaria è delineato in tutte le sue possibilità in un documento articolato, in cui si sottolinea che Papa Francesco dichiara “illimitata la misericordia di Dio”, tanto che una volta questo era scambiabile con il termine “indulgenza”, che è “una grazia giubilare”, in cui si chiede ai confessori di rendersi sempre disponibili e si danno anche speciali facoltà sul foro interno per favorire il perdono. E poi, si può avere l’indulgenza anche visitando gli ammalati, oppure compiendo opere di carità.
Papa Francesco riceve in Udienza la Comunità Monastica dell’Abbazia di Montevergine. "Avete voluto questo incontro in occasione del Giubileo per il nono centenario di fondazione dell’Abbazia di Montevergine, avvenuta nel 1124 ad opera di San Guglielmo da Vercelli", ricorda il Papa nel Palazzo Apostolico Vaticano.
“Voi siete obbedienti, e dove c’è obbedienza, c’è ecclesia. Dove c’è disobbedienza, c’è scisma”. Papa Francesco incontra i fedeli della Chiesa siro malabarese, venuti a Roma insieme all’arcivescovo maggiore Raphael Tattil, la cui elezione a capo della Chiesa sui iuris e successore del Cardinale Alencherry era arrivata lo scorso gennaio. Ed era una elezione che chiudeva un periodo di divisione all’interno della Chiesa siro-malabarese, che aveva visto anche un inviato speciale del Papa, l’arcivescovo Cyril Vasil’, che fu nominato delegato pontificio per l’Arcieparchia di Ernakulam-Angamaly, l’arcidiocesi siro-malabarese al centro della disputa.
Una piccola festa nell' Aula del Sinodo per l'incontro del Papa con i bambini del tavolo “Bambini: Generazione Futuro”
“La guerra è un inganno, la guerra sempre è una sconfitta. Così come l’idea di una sicurezza internazionale basata sul deterrente della paura è un altro inganno”. Lo ha detto stamane il Papa, che ha ricevuto in udienza i partecipanti a #BeHuman, Meeting mondiale sulla fraternità umana organizzato dalla Fondazione Fratelli tutti.
Da 140 anni la sante Sede offre agli specialisti, o a chi vuole diventarlo, una scuola di Paleografia, Diplomatica e Archivistica e da 90 anche una Scuola Vaticana di Biblioteconomia.
"È importante che nei vostri studi riflettiate sulla necessità di cercare questa unione con il Signore e sui mezzi che Egli, attraverso la Chiesa, ci ha dato per raggiungerla". Lo ha detto il Papa, stamane, ricevendo in udienza la Delegazione dell’Istituto Superiore di Liturgia di Barcellona.
Nell’udienza concessa al Merrimack College il Papa incentra la sua riflessione sulla missione di educare i giovani ad affrontare le sfide per crescere nella solidarietà.
In questo cambiamento di epoca, la teologia “è preziosa”, e lo è in particolare in “società multietniche in continua mobilità, con interconnessione di popoli, lingue e culture diverse da orientare, con consapevolezza critica, verso la costruzione di una convivenza nella pace, nella solidarietà e nella fratellanza universale e nella cura della nostra casa comune”. Lo dice Papa Francesco ricevendo i teologi della Rete Internazionale della Società di Teologia Cattolica.
Nel 1984, dopo il suo primo viaggio in Africa, Giovanni Paolo II diede vita alla Fondazione per alleviare le sofferenze dei popoli provati dalla siccità e dalla desertificazione. La affidò alle cure del Pontificio Consiglio Cor Unum, che ora è stato assorbito dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, ha sede a Ouagadougou, in Burkina Faso, e ne fanno parte 9 paesi della regione del Sahel: Burkina Faso, Capo Verde, Gambia, Guinea Bissau, Mali, Mauritania, Niger, Senegal, Ciad. In un messaggio ad un incontro di alto livello sulla celebrazione del 40esimo anniversario della Fondazione, Papa Francesco ne rilancia l’impegno, sottolineando come il popolo di Dio deve essere “in prima linea” per rispondere al grido dei poveri.
Alla viglia di un Giubileo dedicato alla speranza, Papa Francesco guarda all’indice di natalità come “l’indice di speranza di un popolo”, chiede ai governi di attuare “serie ed efficaci scelte per la famiglia”, lamenta che il Vecchio Continente europeo è diventato “un continente vecchio”, e chiede coraggio e lungimiranza, perché “il problema non è in quanti siamo al mondo, ma che mondo stiamo costruendo”, e perché c’è bisogno di promuovere una cultura della generosità e della solidarietà intergenerazionale.
La speranza che si vuole celebrare nel Giubileo ormai alle porte non è “un semplice ottimismo umano o un’effimera aspettativa legata a qualche sicurezza terrena”, ma è piuttosto una realtà già compiuta in Gesù e che ogni giorno è donata anche noi fino a quando saremo una cosa sola nell’abbraccio del suo amore”. Papa Francesco celebra in Basilica Vaticana i secondi vespri della solennità dell’ascensione, ma è una celebrazione che si colora di un motivo particolare, perché all’inizio della celebrazione Papa Francesco ha consegnato – e sono stati letti alcuni brani – la bolla di indizione del Giubileo 2025.
Speranza per la pace nel mondo, primo segno, ma anche per l’apertura alla vita (in contrasto con le tendenze della società di oggi) e per ammalati, migranti, poveri, rifugiati. Speranza da donare condonando i debiti, come si faceva negli antichi giubilei dell’Antico Testamento, o le pene carcerarie, e infatti Papa Francesco vorrà aprire una Porta Santa in un carcere. Ma anche speranza di una rinnovata unità dei cristiani, con l’appello affinché si trovi un accordo tra le Chiese di rito bizantino, che seguono il calendario giuliano, e quelle di rito latino, che seguono il calendario gregoriano, di trovare finalmente un accordo per una celebrazione della Pasqua nella stessa data.
Questo pomeriggio, alle 17,30, nella Basilica Vaticana Papa Francesco presiede in San Pietro la celebrazione dei Secondi Vespri della Solennità dell'Assunzione, durante la quale verrà consegnata e letta la bolla di indizione del Giubileo del 2025.
Da qualche tempo i prodotti delle Fattorie Pontificie non sono più disponibili. Una mancanza che ha creato qualche malumore. Allora abbiamo cercato di capirne di più.
Dopo la lettera e l'incontro avuto a Roma la settimana scorso, il Papa ha conferito un mandato ai parroci in vista della seconda sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi che avrà luogo in ottobre.
Quattro tappe in Asia, quattro motti e quattro loghi per il prossimo viaggio Papale. Dal 2 al 13 settembre, Papa Francesco toccherà Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est, Singapore. E ogni viaggio avrà la sua caratteristica.