La liturgia stazionale ci porta in qusto Lunedì dell’ Angelo ancora a San Pietro in Vaticano. Si torna sulla tomba del Principe degli Apostoli per essere confermati nella fede che nasce dalla Resurrezione.
“L’immagine dell’angelo seduto sulla pietra del sepolcro è la manifestazione concreta, visiva, della vittoria di Dio sul male, della vittoria di Cristo sul principe di questo mondo, della luce sulle tenebre”.
In un telegramma, Papa Francesco esprime cordoglio per la morte del Cardinale Christian Tumi, porporato camerunense deceduto il 3 aprile all'età di 90 anni. Forza di mediazion in Camerun specialmente durante la recente crisi anglofona, cardinale dal 1988, il Cardinale Tumi è ricordato da Papa Francesco per aver "lasciato un segno indimenticabile nella Chiesa e nella vita sociale e politica del suo Paese, impegnandosi sempre con coraggio nella difesa della democrazia e nella promozione dei diritti".
Gesù risorto “porta impresse le piaghe delle mani, dei piedi e del costato”, piaghe che sono segno del suo amore profondo per noi, e che devono essere speranza per chi soffre, quanti sono ancora colpiti dalla pandemia, quanti invece soffrono in situazioni difficili. Nel messaggio Urbi et Orbi di Pasqua, che per la seconda volta Papa Francesco pronuncia dall’altare della Cattedra e non dalla Loggia delle benedizioni per via della pandemia, il Papa guarda a quanti soffrono ancora. E la sua panoramica internazionale tocca conflitti rinnovati, come quello del Myanmar, o situazioni antiche, come la Siria che vive adesso il decimo anno di guerra. Chiede vaccini per tutti. Auspica un ritorno alla normalità, specialmente per i giovani, che hanno bisogno di relazioni “reali e non virtuali”, e ricorda che le restrizioni da pandemia non devono toccare la libertà religiosa.
“Sono testimone di come sapete trasmettere la fede”. In un videomessaggio al popolo delle Filippine per il Quinto Centenario dell’Evangelizzazione, Papa Francesco ricorda le molte croci che hanno dovuto sopportare, anche nella preparazione al Giubileo, e chiede loro di continuare a trasmettere la fede come sanno fare.
Papa Francesco ha presieduto all’Altare della Cattedra della Basilica Vaticana la solenne Veglia Pasquale. A causa delle restrizioni sanitarie imposte per la pandemia non hanno avuto luogo i battesimi né la preparazione del Cero pasquale.
Solo la benedizione, e un saluto breve a tre bambini fatti salire sul Sagrato della Basilica di San Pietro e poi ad altri sulla via del rientro in basilica, al termine della Via Crucis che anche quest’anno non si è svolta al Colosseo, per via delle restrizioni da coronavirus. Papa Francesco mantiene l’appuntamento tradizionale del Venerdì Santo, presiede la celebrazione della Via Crucis, e centra tutto proprio sulle 14 stazioni e sulle meditazioni scritte dai bambini.
L’immagine del Papa prostrato dinanzi alla Croce apre la celebrazione della Passione del Signore. Nel pomeriggio del Venerdì Santo, nella Basilica Vaticana, è il Papa a guidare la liturgia, ma è il predicatore della Casa Pontificia, il Cardinale Raniero Cantalamessa, ad offrire una riflessione.
Oggi, 2 aprile è il sedicesimo anniversario della morte di S. Giovanni Paolo II. In Vaticano non sono previste cerimonie ufficiali per ricordare la nascita del Papa polacco per il cielo.
Papa Francesco è stato questa mattina in Aula Paolo VI, per salutare i senza fissa dimora che stanno venendo vaccinati durante la Settimana Santa. Lo comunica la Sala Stampa della Santa Sede.
Papa Francesco non ha celebrato in pubblico la Messa in Coena Domini oggi pomeriggio e ha delegato il cardinale Re a San Pietro e il cardinale De Donatis al Laterano.
E' il Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio a presiedere all’Altare della Cattedra, nella Basilica di San Pietro, la Santa Messa “nella Cena del Signore”, che segna l’inizio del Triduo Pasquale. A causa dell'emergenza sanitaria, nel corso della celebrazione, non ha luogo il rito della lavanda dei piedi e la processione offertoriale.
“Il Giovedì Santo a S. Giovanni Laterano”, scrive nel 1588 Pompeo Ugonio nella sua guida alle stazioni quaresimali. Secondo un’antica tradizione, questo giorno il Papa celebrava nella sua cattedrale.
Papa Francesco ringrazia con un videomessaggio tutti coloro che per gli hanno inviato oltre 100 mila messaggi di augurio in occasione degli otto anni di Pontificato. "È successo qualcosa che non mi aspettavo, e voglio ringraziarvi per questo. C'è un gruppo ideale che non si conosce ma forse unito da buoni auspici che si chiama Generazione Francesco e che in qualche modo segue le cose che faccio, le cose che dico e che più o meno mi vuole bene, che non mi insulta, che non parla male di me e che usa le cose che dico per fare del bene", è lo stesso Papa Francesco a spiegare il perchè del suo videomessaggio.
“Sono naturalmente particolarmente lieto che Papa Francesco sia così consapevole dell'importanza di San Giuseppe, e ho quindi letto con particolare gratitudine e sincera approvazione l'Esortazione Apostolica Patris Corde”. Lo ha detto Papa Benedetto XVI in una intervista esclusiva pubblicata oggi dal settimanale tedesco Die Tagespost
Papa Francesco presiede stamane la Messa crismale del Giovedì Santo: insieme al Pontefice concelebrano alcuni Cardinali e Vescovi, i Superiori della Segreteria di Stato e i Membri del Consiglio presbiteriale della Diocesi di Roma.
Alla vigilia del Triduo Pasquale, il Papa incentra la sua meditazione sulla Passione, la Morte e la Risurrezione di Cristo. Dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, in diretta streaming, il Papa commenta: "Già immersi nel clima spirituale della Settimana Santa, siamo alla vigilia del Triduo pasquale. Da domani a domenica vivremo i giorni centrali dell’Anno liturgico, celebrando il mistero della Passione, della Morte e della Risurrezione del Signore.
Ricorre oggi un doppio anniversario e riguarda due Cardinali domenicani, morti entrambi nello stesso giorno: l'irlandese Michael Browne, deceduto nel 1971, e lo svizzero Georges Cottier, morto nel 2016.
Quello degli sfollati climatici è “un dramma dei nostri tempi” di cui la Chiesa si deve prendere cura, togliendo “uno per uno quei massi che bloccano il cammino degli sfollati, ciò che li reprime e li emargina, che impedisce loro di lavorare e di andare a scuola, ciò che li rende invisibili e nega loro la dignità”. Papa Francesco firma la prefazione dell’ultimo testo della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Un testo che mette in luce la difficile situazione di un particolare tipo di sfollati, quelli che vanno via a causa dei cambiamenti climatici che rendono inabitabile il loro territorio.
Papa Francesco ha nominato stamane nuovo Decano del Tribunale della Rota Romana Monsignor Alejandro Arellano Cedillo, finora Prelato Uditore del medesimo Tribunale. Succede a Monsignor Pio Vito Pinto che proprio ieri ha compiuto 80 anni.