Saldi nella verità del Vangelo. Ma non statici. Così Papa Francesco vede i cristiani. Nell’omelia della Messa mattutina nella Domus Sanctae Marthae – la cui sintesi è fornita da Radio Vaticana – Papa Francesco afferma il tema del cambiamento a partire da un brano della Lettera ai Romani di San Paolo, e dalla lettura del Vangelo in cui Gesù parla dei segni dei tempi.
La conversione “è un compito, è un lavoro di tutti i giorni” che ci porta all’incontro con Gesù. Lo ha detto il Papa nella omelia della messa di questa mattina secondo quello che riporta la Radio vaticana.
L’amore senza misura di Dio è stato il centro della consueta omelia di Papa Francesco nella Messa della Domus Sanctae Marthae. Un amore che sovrabbonda, mentre gli uomini “hanno l’abitudine di misurare le situazioni.” Ma è anche un Dio che esce, come il padre della parabola evangelica che ogni giorno esce per vedere se il figliol prodigo ha deciso di tornare.
“Prima domanda: ‘Do?’. Seconda: ‘Quanto do?’. Terza domanda: ‘Come do? Come dà Gesù, con la carezza dell’amore o come chi paga una tassa? Come do?’. Sono le tre domande che il Papa propone all’ esame di coscienza di tutti e che ha presentato ai partecipanti alla messa della mattina nella cappella di Casa Santa Marta.
Come si sconfigge l’ipocrisia? Con la preghiera. È la risposta che dà Papa Francesco nell’omelia della Messa mattutina nella Domus Sanctae Marthae. La riflessione sull’ipocrisia nasce dal Vangelo del giorno, come sempre. Nel branno letto oggi, Gesù mette in guardia: “Guardatevi dal lievito dei farisei.”
“Siamo abituati a sentire che Gesù è il Figlio di Dio, che è venuto per amore, per salvarci e che è morto per noi. Ma lo abbiamo sentito tante volte che ci siamo abituati!” Il Papa lo ha detto nella omelia di questa mattina alla messa nella Cappella di Casa Santa Marta.
“Il cristiano non può essere tranquillo che tutto va bene, deve discernere le cose e guardare bene da dove vengono, qual è la loro la radice”. Lo ha detto il Papa stamane nel corso dell'omelia pronunciata durante la Messa mattutina a Santa Marta.
Bene e male, giusti e malvagi, il Papa nel commento alle letture della liturgia di oggi nella messa a Santa Marta affronta il tema perenne del giusto che si sente schiacciato dal male. Quale vantaggio abbiamo ricevuto si chiede il Papa dall’aver osservato” i comandamenti di Dio, mentre i “superbi” pur “facendo il male, si moltiplicano e, pur provocando Dio, restano impuniti?” La domanda più comune della storia della fede.
“Dove c’è il Signore c’è la misericordia. E Sant’Ambrogio aggiungeva: dove c’è la rigidità ci sono i suoi ministri. La testardaggine che sfida la missione, che sfida la misericordia”. Lo ha detto il Papa, stamane, commentando il Vangelo odierno nell’omelia pronunciata durante la Messa quotidiana a Santa Marta.
L'Angelo Custode "è sempre con noi! E questa è una realtà. E’ come un ambasciatore di Dio con noi. E il Signore ci consiglia: Abbi rispetto della sua presenza. E quando noi – per esempio – facciamo una cattiveria e pensiamo che siamo soli: no, c’è lui. Aver rispetto della sua presenza. Dare ascolto alla sua voce, perché lui ci consiglia. Quando sentiamo quell’ispirazione: ma fa questo… questo è meglio… questo non si deve fare. Ascolta! Non ribellarti a lui". Lo ha detto Papa Francesco nell'omelia della messa celebrata stamane a Santa Marta nella festa liturgica degli Angeli Custodi.
Dopo la pausa per il viaggio apostolico a Cuba e negli Stati Uniti, Papa Francesco ha ripreso stamane la celebrazione della messa quotidiana a Santa Marta, quest'oggi dedicata alla memoria liturgica di Santa Teresa di Lisieux.
Nel mondo oggi c’è un grande senso di orfanità. Lo ha detto il Papa stamane celebrando la Messa quotidiana a Santa Marta insieme ai cardinali che stanno lavorando alla riforma della Curia Romana.
Il demonio “promette tante cose ma all’ora di pagare paga male, è un cattivo pagatore. Ma ha questa capacità di sedurre, di incantare”. Lo ha ricordato il Papa stamane, celebrando la Messa quotidiana a Santa Marta nella memoria liturgica della Esaltazione della Croce. Al rito hanno partecipato anche i cardinali che da oggi riprenderanno i lavori del C9.
Perdono e misericordia. Sono i temi affrontati stamane dal Papa, nel corso della omelia pronunciata nella Messa quotidiana a Santa Marta.
Oggi "sui telegiornali, sui giornali vediamo che ci sono le guerre, le distruzioni, l’odio, l’inimicizia. Anche ci sono uomini e donne che lavorano tanto per fabbricare armi per uccidere, armi che alla fine divengono bagnate nel sangue di tanti innocenti, di tanta gente. Ci sono le guerre! Ci sono le guerre e c’è quella cattiveria di preparare la guerra, di fare le armi contro l’altro, per uccidere! La pace salva, la pace ti fa vivere, ti fa crescere; la guerra ti annienta, ti porta giù". Lo ha detto il Papa, nel corso dell'omelia pronunciata stamane nella Messa quotidiana a Santa Marta.
Gesù è stato mandato per riconciliare e pacificare e lo fa “con una modalità speciale. Riconcilia e pacifica nel piccolo e nel cammino”. Così il Papa stamane nel corso della Messa a Santa Marta, celebrando la Natività della Vergine Maria.
Un pensiero ai cristiani perseguitati, alla complicità del silenzio, un pensiero all’ Oriente cristiano. Il Papa alla messa di Santa Marta questa mattina ha commentato le letture e confermata la comunione ecclesiastica con il nuovo Patriarca di Cilicia degli Armeni.
Quale è il compito dei cristiani? Papa Francesco lo spiega nella consueta omelia del mattino tenuta nella Cappella della Domus Sanctae Marthae, dove risiede. “Il compito nostro – ha sottolineato – è essere uomini e donne di pace, uomini e donne di riconciliazione.”
La “capacità di dire che siamo peccatori ci apre allo stupore dell’incontro di Gesù Cristo, il vero incontro.” Papa Francesco lo ha ricordato ai presenti alla messa al Casa Santa Marta.Nel commento Vangelo del giorno sulla pesca miracolosa, il Papa parla della fede come incontro con il Signore. “A me piace pensare che la maggior parte del suo tempo” Gesù “lo passava sulle strade, con la gente; poi in tarda serata se ne andava da solo a pregare”, ma “incontrava la gente, cercava la gente”.
“Confortatevi a vicenda. Parlare di questo: ma io vi domando: noi parliamo di questo, che il Signore verrà, che noi incontreremo Lui? O parliamo di tante cose, anche di teologie, di cose di Chiesa, di preti, di suore, di monsignori, tutto questo? E il nostro conforto è questa speranza? ‘Confortatevi a vicenda’: confortatevi in comunità. Nelle nostre comunità, nelle nostre parrocchie, si parla di questo, che siamo in attesa del Signore che viene? O si chiacchiera di questo, di quello, di quella, per passare un po’ il tempo e non annoiarsi troppo?”.