Il Natale è il mistero della piccolezza. Lo ha ricordato stamane Papa Francesco nell'omelia pronunciata nella Messa a Santa Marta.
L'Avvento ci prepara al Natale e noi dobbiamo mostrarci "vigilanti nella preghiera, operosi nella carità ed esultanti nella lode: devo pregare, con vigilanza; devo essere operoso nella carità – la carità fraterna: non solo dare un’elemosina, anche tollerare la gente che mi dà fastidio, tollerare a casa i bambini quando fanno troppo rumore, o il marito o la moglie quando ci sono difficoltà, o la suocera ma tollerare. E anche la gioia di lodare il Signore: esultanti nella gioia. Così dobbiamo vivere questo cammino, questa volontà di incontrare il Signore. Per incontrarlo bene. Non stare fermi. E incontreremo il Signore". Lo ha detto il Papa, stamane, pronunciando l'omelia nella Messa mattutina a Santa Marta.
Come sarà il giudizio universale? Se lo chiede Papa Francesco, nell’omelia della consueta messa mattutina di Santa Marta, riportata da Radio Vaticana.
L’omelia di Francesco in Casa Santa Marta ripercorre la Lettura dell’Apocalisse. Corruzione, riflessione sulla fine del mondo e sulla nostra fine, sono i temi affrontati dal Papa nella sua omelia secondo quanto diffuso dalla Radio Vaticana.
“Ci farà bene pensare: 'Ma come sarà quel giorno in cui io sarò davanti a Gesù? Quando Lui mi domanderà sui talenti che mi ha dato, che ne ho fatto; quando Lui mi chiederà come è stato il mio cuore quando è caduto il seme, come è stato il cammino, le spine: quelle Parabole del Regno di Dio. Come ho ricevuto la Parola? Con cuore aperto? L’ho fatta germogliare per il bene di tutti o di nascosto?”. Così Papa Francesco - secondo quanto diffuso dalla Radio Vaticana - offrendo una meditazione sulla morte nell'omelia della Messa quotidiana a Santa Marta.
Il passo del Vangelo in cui Gesù caccia i mercanti dal Tempio ha offerto a Papa Francesco una nuova occasione per mettere in guardia il cristiano dalla idolatria del denaro.
Ognuno di noi può cadere nel peccato di non riconoscere il tempo nel quale siamo stati visitati, ma l’amore pazzo di Dio per il suo popolo supera le infedeltà.
Il cristiano non deve essere tiepido nè tranquillo senza consistenza. Lo ha ribadito stamane il Papa nel corso della Messa quotidiana a Santa Marta.
Come è l’amore del cristiano? Concreto, risponde Papa Francesco. Che, nella consueta omelia di Santa Marta – riportata da Radio Vaticana – punta anche il dito contro le ideologie dell’amore che scarnificano la Chiesa.
Vincere la tentazione di una religione dello spettacolo che cerca sempre rivelazioni nuove, come fuochi d’artificio, è quanto affermato da Papa Francesco nella Messa mattutina a Casa Santa Marta.
Rinunciare alla slealtà di seguire Dio e il mondo. E' il filo conduttore della Messa mattutina di Papa Francesco a Santa Marta.
“La pietra d’angolo è lo stesso Gesù. Senza Gesù non c’è Chiesa”. Lo ha ribadito stamane il Papa, nell’omelia della messa mattutina a Santa Marta.
“Cosa è il Regno di Dio? Eh, forse il Regno di Dio è una struttura tutta ben fatta, tutto in ordine, organigrammi ben fatti, tutto … e quello che non entra lì, non è nel Regno di Dio. No. Con il Regno di Dio accade lo stesso che può accadere con la Legge: il fissismo, la rigidità … Il Regno di Dio è in cammino. Non è fermo. Il Regno di Dio si fa tutti i giorni”. Così Papa Francesco, questa mattina, nella Messa quotidiana a Santa Marta.
"La Legge non è stata fatta per farci schiavi, ma per farci liberi, per farci figli. Dietro la rigidità c’è un’altra cosa, sempre! E per questo Gesù dice: ipocriti!”. Lo ha detto stamane Papa Francesco, nell'omelia pronunciata durante la Messa mattutina a Santa Marta.
“Se non c’è pace se non siamo capaci di salutarci nel senso più ampio della parola, avere il cuore aperto con spirito di pace, mai ci sarà l’unità”. Lo ha detto il Papa, stamane, nella Messa quotidiana a Santa Marta.
E’ la preghiera la strada per conoscere Gesù e non basta solo il catechismo.
Nella messa quotidiana a Santa Marta Papa Francesco traccia l'identikt del pastore del gregge di Dio. Facendo riferimento alla figura di san Paolo, il Papa spiega: “solo, mendicante, vittima di accanimento, abbandonato. Ma è il grande Paolo, quello che ha sentito la voce del Signore, la chiamata del Signore! Ccosì finisce la vita del grande Paolo, nella desolazione: non nel risentimento e nell’amarezza, ma con la desolazione interiore”.
E’ un invito a guardarsi dal lievito dei farisei quello che Papa Francesco lancia dalla consueta messa nella Domus Sanctae Marthae, riportata dalla Radio Vaticana. E il lievito dei farisei è l’ipocrisia, ovvero “si dice una cosa e si fa un’altra. È una sorta di schizofrenia spirituale”.
Papa Francesco, nella sua Messa Mattutina a Santa Marta, traccia il ritratto del buon cristiano. Il vero cristiano deve sempre sentire su di sé la benedizione del Signore, deve sentirsi scelto e andare avanti per fare il bene.