Una vita sempre in moto. Quella dell’ Apostolo Paolo come l’ha descritta questa mattina nella messa di Santa Marta Papa Francesco. Come riporta la Radio Vaticana il Papa ha ricordato che il primo impegno dell’ apostolo “è la predicazione, l’annunzio”. Paolo, ha commentato, “va da una parte all’altra ad annunziare Cristo” e “quando non predica in un posto, lavora”:
“Tutti i pastori dobbiamo congedarci. Arriva un momento dove il Signore ci dice: vai da un’altra parte, vieni da me. E uno dei passi che deve fare un pastore è anche prepararsi per congedarsi bene, non congedarsi a metà. Il pastore che non impara a congedarsi è perché ha qualche legame non buono col gregge, un legame che non è purificato per la Croce di Gesù”. Sono parole del Papa, stamane, nell'omelia della Messa quotidiana a Santa Marta
Sono capace di ascoltare lo Spirito Santo? “Sono capace di chiedere ispirazione prima di prendere una decisione o dire una parola o fare qualcosa? O il mio cuore è tranquillo, senza emozioni, un cuore fisso? Ma certi cuori, se noi facessimo un elettrocardiogramma spirituale il risultato sarebbe lineare, senza emozioni. Anche nei Vangeli ci sono questi, pensiamo ai dottori della legge: erano credenti in Dio, sapevano tutti i comandamenti, ma il cuore era chiuso, fermo, non si lasciavano inquietare”. Così Papa Francesco stamane nell'omelia pronunciata durante la Messa a Santa Marta.
Tre parole, tre riferimenti per il cammino cristiano: memoria, preghiera e missione. Li dipana Papa Francesco, nella consueta omelia mattutina che si è tenuta nella cappella della Domus Sanctae Marthae.
Lo spirito cattivo preferisce una Chiesa senza rischi e tiepida. Lo dice Papa Francesco nell’odierna omelia della Messa mattutina a Casa Santa Marta. E a due anni dalla beatificazione, il Papa ricorda monsignor Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador, ucciso dagli squadroni della morte legati al regime militare per aver denunciato le violenze contro i poveri.
“Lo Spirito Santo è il compagno di cammino di ogni cristiano, anche il compagno di cammino della Chiesa. E questo è il dono che Gesù ci dà”. Lo ha detto Papa Francesco, stamane, nell'omelia pronunciata durante la Messa a Santa Marta.
Il Papa parla del primo Concilio della storia, che si è riunito alla fine per “chiarire la dottrina”, perché “è dovere della Chiesa chiarire la dottrina”. E ricorda che sì, nella prima comunità cristiana c’erano gelosie e lotte di potere. Ma poi si discute, e si prende una decisione, perché c’è la libertà dello Spirito che mette d’accordo. Lo ha detto Papa Francesco, nella Messa del mattino nella Domus Sanctae Marthae.
“Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi”. Il tema della riflessione della omelia mattutina di Papa Francesco. Come riporta la Radio Vaticana, il Papa spiega che il Signore ci chiede di rimanere nel Suo amore “perché è l’amore del Padre” e ci invita a osservare i Suoi Comandamenti.
“Il mondo ci insegna la strada della pace con l’anestesia: ci anestetizza per non vedere un’altra realtà della vita: la Croce”.
Il Popolo di Dio è un popolo sempre in cammino per approfondire la fede. E’ il tema centrale dell’omelia di Papa Francesco presso Casa Santa Marta.
Essere docili e non rigidi davanti alla Parola di Dio e quindi bisogna conoscere la Parola e Gesù stesso perchè è Lui stesso a dirci: "Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono". Lo ha detto questa mattina Papa Francesco nell'omelia della Messa mattutina a Santa Marta.
Papa Francesco, nella Messa mattutina a Casa Santa Marta, incentra la sua omelia sulla pagina degli Atti degli Apostoli che narra il confronto tra San Pietro e la prima comunità cristiana riguardo all’apertura ai pagani nella Chiesa.
Gli uomini rigidi "si fanno vedere belli, onesti ma quando nessuno li vede, fanno delle cose brutte, usano la rigidità per coprire debolezze, peccati, malattie di personalità". Lo ha detto il Papa nell'omelia pronunciata durante la Messa mattutina a Santa Marta.
La Chiesa sia in piedi, in cammino, in ascolto delle inquietudini della gente e sempre in gioia. E' l'invito di Papa Francesco nell’omelia della Messa mattutina a Casa Santa Marta.
Dio soffre per "i cuori chiusi, i cuori di pietra, i cuori che non vogliono aprirsi, che non vogliono sentire; i cuori che soltanto conoscono il linguaggio della condanna: sanno condannare; non hanno bisogno di spiegazioni". Lo ha detto il Papa questa mattina nell'omelia pronunciata durante la Messa a Santa Marta.
“Il cristiano è un testimone di obbedienza e se noi non siamo su questa strada di crescere nella testimonianza dell’obbedienza non siamo cristiani”. Il cristiano “non è testimone di un’idea, di una filosofia, di una ditta, di una banca, di un potere: è testimone di obbedienza. Come Gesù”. Lo ha spiegato questa mattina Papa Francesco nell’omelia della Messa quotidiana a Santa Marta.
Il predicatore “non è al sicuro, non ci sono assicurazioni sulla vita per i predicatori. E se un predicatore cerca un’assicurazione sulla vita, non è un vero predicatore del Vangelo: non esce, rimane, sicuro. Primo: andate, uscite. Il Vangelo, l’annuncio di Gesù Cristo, si fa in uscita, sempre; in cammino, sempre. Sia in cammino fisico sia in cammino spirituale sia in cammino della sofferenza: pensiamo all’annuncio del Vangelo che fanno tanti malati - tanti malati! - che offrono i dolori per la Chiesa, per i cristiani. Ma sempre, escono da se stessi”. Lo ha detto il Papa, stamane, nella Messa mattutina a Santa Marta dedicata alla memoria liturgica di San Marco Evangelista.
No ad idealizzazioni e a compromessi, la fede è concreta. Su questo si snoda l’omelia della Messa mattutina di Francesco presso Casa Santa Marta. Alla celebrazione hanno preso parte anche i cardinali del C9 riuniti oggi per il consiglio.
Papa Francesco invita a fermarsi oggi, per dieci minuti, e pensare alla propria storia per scoprire la bellezza dell’amore di Dio, anche nelle prove. E’ questo il cuore dell’omelia della Messa odierna presso Casa Santa Marta.
“La salvezza viene dalla croce ma da questa croce che è Dio fatto carne. Non c’è salvezza nelle idee, non c’è salvezza nella buona volontà, nella voglia di essere buoni… No. L’unica salvezza è in Cristo crocifisso, perché soltanto Lui è stato capace di prendere tutto il veleno del peccato e ci ha guarito lì. Ma cosa è la croce per noi? Sì, è il segno dei cristiani, è il simbolo dei cristiani. E noi facciamo il segno della croce ma non sempre lo facciamo bene, delle volte facciamo così… Perché non abbiamo questa fede alla croce. Altre volte, per alcune persone è un distintivo di appartenenza. Sta bene quello ma non solo come distintivo, come se fosse una squadra, il distintivo di una squadra: come memoria di quello che si è fatto peccato”. Lo ha detto il Papa, questa mattina, nell'omelia della Messa quotidiana a Santa Marta.