Ogni anno, in occasione dell’11 febbraio, giorno in cui si firmarono i Patti Lateranensi, l’Osservatore Romano pubblica un editoriale non firmato che fa il punto della situazione tra Santa Sede e Stato italiano. Quest’anno, però, l’anniversario, che cade di domenica, ha avuto una ricorrenza particolare, perché si tratta del 95esimo anniversario della firma dei Patti nel 1929 e del Trentesimo anniversario della Revisione del Concordato, firmata il 18 febbraio 1984.
Con tre ordinazioni in pochi giorni (più una nuova diocesi, la prima creata nella Repubblica Popolare addirittura dai tempi pre-Mao) si è registrata una robusta accelerata nelle relazioni sino-vaticane e nell’applicazione dell’accordo. Fino a quest’anno, in sei anni erano stati ordinati sei nuovi vescovi, e c’erano state anche divergenze come nel caso in cui Pechino ha unilateralmente ordinato un vescovo ausiliare di una diocesi non riconosciuta dal Vaticano e trasferito a Shanghai Shen Bin. Ora, tutto questo sembra alle spalle, specialmente per una volontà vaticana di concedere alla Cina alcune vittorie su questioni considerate marginali, senza “impuntarsi” sulla distribuzione geografica di una diocesi. La situazione in Cina, però, non è generalmente migliorata per i cattolici. Anzi.
A un anno dal terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito la Turchia e la Siria il 6 febbraio 2023, le organizzazioni Caritas locali, supportate dall'intera rete Caritas, continuano a sostenere la popolazione locale in grave difficoltà.
Il cambiamento di prospettiva sta tutto in un avverbio di negazione di tre lettere che scompare e apre un mondo completamente nuovo: l’arcivescovo Marek Zalewski fino al 23 dicembre era nunzio a Singapore e rappresentante non residente della Santa Sede in Vietnam. Quindi, grazie agli accordi stretti tra Santa Sede ed Hanoi lo scorso luglio, è diventato “rappresentante residente”, e il 31 gennaio è arrivato ad Hanoi. La Santa Sede ha così finalmente un indirizzo in Vietnam. E può prepararsi ad accogliere Papa Francesco.
Per ora, si parla di un viaggio in Indonesia, Papua Nuova Guinea e Timor Est, come era previsto nel 2020. Ma Papa Francesco potrebbe aggiungere a queste tre tappe un passaggio in Vietnam. C’è un invito, e c’è una occasione: lo stabilimento di un ufficio, dove un rappresentante residente della Santa Sede può lavorare nel Paese. È il passo appena prima delle relazioni diplomatiche, che sono interrotte dal 1975. Se il viaggio avesse luogo, Papa Fracesco sarebbe il primo Papa a visitare Hanoi, e sembra che si stia già lavorando su una bozza di possibile programma. Il viaggio avrebbe luogo ad agosto. Intanto, l’arcivescovo Gallagher sarà in Vietnam ad aprile, e dopo sarà la volta del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano.
La Sala Stampa della Santa Sede ha comunicato che oggi 29 gennaio è stato consacrato Vescovo di Weifang (Repubblica Popolare Cinese) Monsignor Antonio Sun Wenjun. Il Papa lo aveva nominato lo scorso 20 aprile nel quadro dell’Accordo Provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese.
Il Cardinale nigeriano John Olorunfemi Onaiyekan, Arcivescovo metropolita emerito di Abuja compie oggi 80 anni ed esce pertanto dal novero dei cardinali elettori in un futuro conclave: è nato infatti a Kabba il 29 gennaio 1944.
Due assalitori hanno attaccato una chiesa a Istanbul durante la celebrazione della Messa, uccidendo una persona. La notizia è stata confermata a EWTN News dalle autorità turche e da fonti cattoliche locali.
L’apertura della nunziatura a Cipro è un passo importante non solo per le relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Cipro, ma per la stessa isola, divisa ormai da più di 40 anni dopo l’occupazione turca che ha creato a Nord uno Stato riconosciuto dalla sola Turchia, dove le chiese e le cattedrali sono state trasformate in moschee, ma anche bar e luoghi di ritrovo.
Il cardinale Gerald Lacroix, Arcivescovo di Quebec e Primate del Canada nonchè membro del Consiglio dei cardinali che coadiuva Papa Francesco nella riforma della Curia Romana, è stato accusato di aver abusato di una ragazza di 17 anni quasi 40 anni fa nell'ambito di una causa contro la sua arcidiocesi. Il porporato nega "categoricamente" l’accusa.
Dal confitto a Gaza alla sinodalità, fino all’analisi di situazioni specifiche, sempre complicate, sempre diverse. Dal 14 al 17 gennaio si sono riuniti a Roma i vescovo della Conferenza dei Vescovi Latini nelle Regioni Arabe. È una conferenza regionale che include Arabia Saudita, Qatar, Egitto, Somalia, Emirati Arabi, Bahrein, Yemen ma anche Israele, Palestina, Siria, Libano. E tra loro c’era anche padre Bruno Varriano, da poco nominato ausiliare del Patriarcato di Gerusalemme e fino ad ora vicario a Cipro, dove ha fatto grande lavoro di pastorale anche a Cipro Nord.
Sono state liberate le sei suore della Congregazione di Sant’Anna rapite lo scorso 19 gennaio a Port-au-Prince ad Haiti.
Sembrano proseguire spediti i contatti con il Vietnam, che ha accettato la nomina di un rappresentante residente della Santa Sede (ultimo gradino prima di arrivare alla piena reciprocità diplomatica) e che ora ha portato un gruppo di 16 esponenti del Partito Comunista in visita da Papa Francesco. C’è un invito per la visita del Papa nel Paese, e prima del Papa andranno Gallagher (ad aprile) e Parolin (entro l’anno). Un punto di svolta, si potrebbe dire.
L’allerta sulla situazione in Equador è sempre più alta e come sempre i missionari sono in prima linea. Come i salesiani delle Missioni Don Bosco.
Non aveva accettato di andare in esilio prima del processo che lo aveva condannato per alto tradimento. Ma il vescovo di Matagalpa Rolando Álvarez ha accettato però la mediazione della Santa Sede, che è in corso già dallo scorso luglio, e il 14 gennaio è stato annunciato che lui, un altro vescovo e altri 15 sacerdoti e due seminaristi incarcerati erano stati portati dal Nicaragua verso il Vaticano. Le prime foto del loro arrivo in Vaticano, accolti dal Cardinale Pietro Parolin, stanno già circolando, senza una attirbuzione precisa.
Bene i fermenti che aiutano a portare alla verità. In maniera diplomatica, senza sbilanciarsi né dare giudizi sulla questione, il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha accettato di rispondere ad una domanda su Fiducia Supplicans, la dichiarazione del Dicastero della Dottrina della Fede che apre a benedizioni “non rituali” per coppie irregolari. È la prima volta che dalla Segreteria di Stato arriva un commento sulla questione.
"Le Conferenze episcopali di tutta l'Africa, che hanno riaffermato con forza la loro comunione con Papa Francesco, ritengono che le benedizioni extraliturgiche proposte nella Dichiarazione Fiducia Supplicans non possano essere effettuate in Africa senza esporsi a scandali"
Con la nuova costituzione e con la sua riforma, l’Ordine di Malta ha riaffermato il suo carattere pienamente religioso. Ma questo non ne ha minato l’attività internazionale, che è anzi accelerata, come dimostrano le diverse visite di alto livello che si sono succedute a Villa Magistrale nel corso dell’ultimo anno. Parola del Gran Maestro, Fra’ John Dunlap, la cui elezione lo scorso 3 maggio ha chiuso la lunga transizione dell’Ordine di Malta cominciata con una crisi istituzionale cominciata nel 2016 e 2017, nel mezzo della quale un Gran Maestro, Fra’ Giacomo dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, e il Luogotenente di Gran Maestro, Fra’ Marco Luzzago, erano morti. Il Papa aveva anche promulgato una nuova Costituzione e nominato un governo provvisorio, quasi tutto confermato il 25 gennaio 2023 all'elezione del nuovo Sovrano Consiglio.
L’anno solare della diplomazia pontificia si è chiuso il 30 dicembre, con la presentazione delle lettere credenziali dell’ambasciatore dell’Oman presso la Santa Sede. Con l’Oman, la Santa Sede ha allargato la sua rete diplomatica, che ora consta di piene relazioni con 184 Stati. Inoltre, durante l’anno, la Santa Sede ha definito anche lo statuto, e la conseguente nomina, di un rappresentante residente della Santa Sede in Vietnam, il penultimo passo prima dell’apertura delle piene relazioni diplomatiche.
Il 2023 è stato l’anno del ricambio generazionale per la diplomazia pontificia. Iniziato l’anno con la nomina del nuovo sottosegretario della Segreteria di Stato per le relazioni multilaterali, monsignor Daniel Pacho, si è visto in Segreteria di Stato un profondo ricambio generazionale, con un nuovo capo del protocollo, monsignor Javier Domingo Fernandez Gonzalez, e un nuovo sottosegretario per il personale di ruolo diplomatico, monsignor Joseph Murphy. C’è stata anche la nomina di un nuovo presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica, la scuola vaticana degli ambasciatori, nella persona dell’arcivescovo Salvatore Pennacchio, trasferito dalla nunziatura in Polonia.